• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Le parole di un Deputato, la morte di una Democrazia

Le parole di un Deputato, la morte di una Democrazia

 
Ha deciso di lasciare il Popolo delle Libertà, Chiara Moroni. Sono passati 7 giorni da quel discorso. Una scelta ragionata, sofferta. Ma Chiara Moroni per questo è stata massacrata. Chiara ha tradito il Padre, morto suicida nel 1992. Chiara ha tradito Berlusconi, a cui deve tutto. Chiara è diventata giustizialista. Chiara ha saltato il fosso, quell’ingrata. Lei ha provato a spiegare più volte le sue ragioni, ma non c’è stato verso.

Gli attacchi più spietati sono arrivati dagli ex Socialisti del gruppo Pdl, ed in particolare dal Deputato Lucio Barani: uno che c’era già andato giù abbastanza pesante, ma che lunedì sera ai microfoni di Radio24 ha deciso di rincarare la dose.
Barani dice che l’intervento di Chiara con la politica c’entra nulla, che è solo una questione sentimentale. Che è una giovane donna ... e magari s’è innamorata ... e magari ha perso pure la testa. La stessa cosa successa a Fini con la Tulliani, per intenderci. Persone facilmente influenzabili, niente di più, mica come noi vecchi socialisti. Noi sì, eterosessuali con le palle, noi sì, che non ci lasciavamo condizionare dalle donne. Craxi le donne le teneva al guinzaglio. Scopritelo voi giornalisti, l’amore che sta dietro a Chiara, e che le ha fatto cambiare idea ... uno del Cda del gruppo Espresso? Io non so niente, ma forse siete sulla buona strada. Ribadisco, nulla di politico in quel suo intervento, lei ha tradito Silvio Berlusconi, colui che le ha dato tutto, compreso lo "scranno" del Padre. Si è comportata come una ragazzina, come una ragazzina capricciosa, ma dovrebbe saperlo bene che è stata messa in Parlamento solo per il cognome che porta ...
Queste le parole di Barani, che potete riascoltare alla fine del post. Le parole di un Deputato, la morte di una Democrazia, dicevo. L’allusione che viene messa a sistema, delegittimazione personale, intima, meglio se sessuale, che deve coprire ogni forma di dissenso, in qualche modo sporcarlo, troppo pericolose, e sentite, quelle dichiarazioni. Va disinnescata ogni forma di lucidità intellettuale in chi abbandona il Partito, la gente sappia che sono solo interessi personali, o finanziari, o al massimo sentimentali. Dinamiche che mi ricordano tanto certe morti di mafia, Don Peppino Diana, Beppe Alfano, Peppino Impastato, il meccanismo è sempre lo stesso, quelle voci fatte circolare immediatamente dopo il loro omicidio, andava a puttane, aveva debiti di gioco, era legato al clan, per sabotarne il ricordo, subito, che qui non c’è nessun eroe, che qui siamo tutti uguali.

Un blackout costituzionale e democratico pesante, con il giornalismo "cane da guardia" che rispolvera quei dossier tenuti nel cassetto, che si attiva solo a tradimento avvenuto, del potere intendo, e che invece il potere lo dovrebbe sbranare quotidianamente, a tutela del cittadino. Silvio Berlusconi dice che combatterà "chi antepone gli interessi personali a quelli del Paese", e nessuno ne ipotizza il ricovero. Capezzone e la Santanché invocano a gran voce le dimissioni di Fini, scandalizzati pretendono "dignità", loro, puntando il dito contro quella casa a Montecarlo, ma alle loro spalle una Luna putrescente, (de)composta dal Partito di Governo più marcio d’Occidente, con un tasso horror di pregiudicati, prescritti, indagati - Papi primus super pares - con reati che vanno dalla collusione mafiosa alla banda armata, dalla corruzione al riciclaggio, dalla bancarotta all’estorsione, e tutti noi a parlare del fratello della moglie di Fini, che per carità, va benissimo, ma fate un po’ voi.

E’ franato ogni argine - se permettiamo certe dichiarazioni - oramai scaviamo in retromarcia, seviziamo il fondo, meglio mettere in folle e sia quel che sia, il più velocemente possibile, che non c’è più sovranità e dignità nello status di cittadino italiano. E se in quelle parole di Chiara Moroni "non c’è nulla di politico", e se Chiara Moroni ha "perso la testa", proprio come una "ragazzina capricciosa", allora non c’è speranza, non nel breve periodo, non per una Democrazia che livella il dibattito politico ad infamia, a sospetto, a diceria, in quei perenni puntini di sospensione, in quei sorrisi furbi che fanno tanta presa, e che la gente si ricorderà per sempre, più di ogni altra cosa.
 


[La Zanzara del 9 agosto 2010, Radio24, da 1h e 9min]
 
''

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.182) 11 agosto 2010 12:27

    Le donne "giuste" per il PDL. La Brambilla che non fa differenza tra la "tauromachia" catalana e le corse dei cavalli al Palio di Siena. La Gelmini che propone Bossi per la laurea honoris causa in Scienza Comunicazioni. La Santanchè che trova "ambigue, contraddittorie e inverosimili" le parole di Fini sulla vicenda monegasca. Donne allineate dentro una casta di Primi SUPER Cives attenta solo a privilegi, interessi e immunità ... 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares