Le intercettazioni di Cosentino, sciolgono i Comuni per camorra: "Faccio intervenire Mario Landolfi"

Pignataro Maggiore - I magistrati napoletani avevano chiesto di usare queste intercettazioni per sostenere l'accusa contro Nicola Cosentino (coordinatore regionale del Pdl di Berlusconi ed ex sottosegretario alle Finanze), ma la Camera di quei galantuomini dei deputati, compresi molti elementi del Pd, si è opposta con forza il 22 scorso. Moltissime le conversazioni tra Nicola Cosentino e Giuseppe Valente (condannato per concorso esterno in associazione camorristica) e vero artefice della lista "Alleanza Civica per la Libertà" di Pignataro Maggiore, come hanno più volte dichiarato alla stampa gente come Piergiorgio Mazzuoccolo (oggi vicesindaco) e lo stesso Giorgio Magliocca, sindaco pigntarese. Con Valente, Cosentino concorda, nei loro colloqui telefonici, le modalità per impedire che la prefettura potesse sciogliere il comune di Mondragone (città rivierasca nella quale la lista che oggi amministra Pignataro pare sia stata forgiata con la spada del giuramento nello studio di Valente). Con lo stesso avvocato Valente, Cosentino si lascia andare anche ad altri argomenti, come discariche e affari poco, o per nulla ortodossi. Iniziamo col riportare un passaggio tanto agghiacciante, quanto illuminante per comprendere le corresponsabilità di Mario Landolfi in tutta la vicenda.

Siamo nel 2002 e Ugo Conte, sindaco di Mondragone (poi arrestato), teme di finire nelle spire della battaglia condotta dal senatore Pd, Lorenzo Diana che stava facendo luce sulle Giunte comunali vicine alla camorra. Il sindaco mondragonese fa sapere a Cosentino di essere preoccupato. Il politico casalese chiama subito Valente. Giuseppe Valente, infatti, riferisce a Cosentino di aver paura di alcuni esposti-denuncia che, secondo lo stesso avvocato mondragonese amico di Mazzuoccolo e Magliocca, avrebbero come "mandante" proprio Lorenzo Diana. Qui Cosentino taglia corto e dice a Valente per rassicurarlo sul possibile scioglimento del comune di Mondragone: "Tranquillo, mi sto già muovendo, non preoccuparti".

Il quattro luglio del 2002, alle 20 e 35, Giuseppe Valente (nel frattempo, promosso dal centrodestra alla carica di presidente del consorzio Ce4 per la raccolta dei rifiuti) chiama al cellulare l'onorevole Cosentino chiedendogli se: "...per quella questione di Mondragone (la ventilata ipotesi di scioglimento, ndr) si fosse già sentito con Mario Landolfi".

Non commentiamo il senso del dialogo ma, a una prima lettura, emergerebbe un ruolo da protagonista di Mario Landolfi (mentore e precettore politico del sindaco di Pignataro Magliocca) nell'azione di ammorbidimento delle procedure prefettizie utili all'apertura di fascicoli per lo sciogliemto di alcuni Comuni in odore di camorra. Si tratta di Mondragone e Castelvolturno, ma potrebbe essere stata adottata la stessa procedura, in questi anni, anche per altri Comuni. Soprattutto per quei centri politici che in Landolfi, Cosentino e Valente avevano trovato i cardini di sostegno del palco amministrativo. Giova ricordare che proprio il sistema del centrodestra pignatarese si è retto e ancora si sostiene sulla triade Cosentino (il più votato a Pignataro), Landolfi (deus ex machina e registra dietro le quinte della maggioranza Magliocca) e Valente (indicato in un'intevista all'attuale vicesindaco Mazzuoccolo, quale ispiratore delle manovre politiche che portarono alla composizione della lista che oggi, con D'Alonzo all'interno fino a tre mesi fa, governa le sorti di Pignataro).

Per comodità del lettore, riporto i link degli articoli che inneggiavano a Giuseppe Valente, quale taumaturgo in grado di creare la giusta sintesi politica tra Mazzuoccolo e Giorgio Magliocca: quella sintesi, quella lista, insomma, vinse poi per soli tre voti le comunali a Pignataro Maggiore nel 2006. leggete e giudicate voi:

http://www.comunedipignataro.it/mod...

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