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Le intercettazioni del "Caso Bertolaso"

Le intercettazioni riguardanti Balducci, Anemone, Bertolaso, Rossetti, Della Giovampaola...

Le intercettazioni del "Caso Bertolaso"

Ecco le intercettazioni rese pubbliche dalla Procura di Firenze, che riguardano il caso Bertolaso, Balducci, Anemone, Della Giovampaola.
 
Mi limiterò a riportare solo le trascrizioni, astenendomi da superflui commenti.
 
Festa al Centro Benessere
 
Rossetti: …capo
Anemone: …eccomi R.:…allora domenica prossima alle 8
A.: …di quello che parlavamo prima…?
R.: … sì sì… cosa megagalattica
A.: …ma lì da voi?
R.: …chiudo il circolo due ore prima… festa al Centro Benessere
A.: …benissimo okay
R.: … (inc)… con lui
A.: …eh?
R.: …tre persone con lui (…)
A.: …grazie… quindi l’ora a che ora è?
R.:…io direi per le 8 così ci organizziamo.. un po’ di frutta prima… champagne… frutta… un po’ di colori fuori… cose
 

Il 23 settembre altra conversazione intercettata tra i due.

Anemone: …2 cose… la prima al 99% domenica va bene
Rossetti: …okay… perfetto
A.: …me lo conferma sabato… però m’ha detto che al 99%… sì
R.: … okay… sicuramente ci costerà qualche soldino
A.: non mi frega un c. Simò
R.: …no, no, io ’ste cose A.:…sì, sì, però mi raccomando…la riservatezza tua e basta… Simò
R.: … ah… Diè… tranquillo proprio…

I due parlano ancora della festa il 25 settembre.

Rossetti: … senti quante situazioni devo creare?… una… due
Anemone: ….io penso due… lui si diverte… due
R.: …tre?… che ne so!
A.: …eh la Madonna!
R.: …(ride) va bene… a posto
A.: …di qualità!
R.: …assolutamente

 

Bertolaso, in una telefonata ad Anemone del 27 settembre, spiega però di non poter essere a Roma la sera dopo, domenica.

Anemone: … quindi non ci sei domani sera
Bertolaso: … no domani sera… ahimé non ci sono
A.: … ho capito…
B.: … però conto che l’offerta possa essere ripetuta ovviamente in un’altra occasione (…) A.: … come no! come no!… grazie… ci sentiamo in settimana.

Una cosa mai vista

È il 17 ottobre 2008. I fondi del G8 sono stati sbloccati. Mauro Della Giovampaola, il funzionario delegato alla Maddalena finito adesso in carcere, contatta Daniele Anemone, il fratello di Diego.

Della Giovampaola: Guarda ti dico, una cosa così non l’ho mai vista… All’1,15 sono arrivati i soldi sul conto, all’1,18 il Soggetto Attuatore li aveva già mandati in Banca d’Italia, all’1,19 sono partiti i pagamenti.
Anemone
: grande! grande!
Della Giovampaola: allora a questo punto… in virtù di questa cosa… non è che uno… siccome la vita è un po’ così. Che si deve fare? Ti faccio presente che noi domani sera con una terza persona (oltre a lui, De Santis e Balducci) dormiamo a Venezia.
Anemone: umhh ci organizziamo… eh ma mi devi dire l’albergo però
Della Giovampaola: sì… allora è il Gritti Palace… però siccome è roba che è a sei, quasi sette stelle… deve essere tutto equivalente.
Anemone: eh, ho capito
Della Giovampaola: perché non è che arrivano due stelline del cazzo… che poi è una cosa che non va bene no?
Anemone: (ride) va bene adesso mi organizzo.
 
Vorrei una ripassata
 
Berlusconi: "Ho parlato con Bertolaso, so che aveva mal di schiena e andava da una fisioterapista, una signora di mezza eta’ che, tra l’altro, oggi è in ospedale per farsi operare per un problema alla spina dorsale – spiega il presidente del Consiglio – Quindi tutte queste cose qui sono assolutamente non accertate, non vere e infondate".
 

Bertolaso: Sono Guido, buongiorno… Sono atterrato in quest’istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse… io verrei volentieri… una ripassata
Anemone: Perfetto Bertolaso: Perché so che è sempre molto occupata… siccome oggi pomeriggio sono abbastanza libero, ti richiamo fra un quarto d’ora

 

Il 17 febbraio 2009, Bertolaso (B.) con Anemone (A.)

B: Io domani pomeriggio, verso le due, di andare a fare una terapia in modo da riprendermi un pochettino, sempre se c’è ovviamente quella persona. Quella là. Capito?

A: Perfetto. Assolutamente.

L’11 marzo c’è un regalo per Francesca da Bertolaso (B.) che informa Rossetti

B: Sono Guido, buongiorno. Senti sei al centro te? Stanno venendo i miei due ragazzi che avevano una cosa per Francesca che gli dovevo mandare da tanto tempo, ma poi.. una cosa e un’altra… Li intercetti te o glielo dico io di rivolgerti a te direttamente?

Il Sopralluogo

Il 10 febbraio 2009, Anemone (A.) si sincera con Bertolaso (B.) se abbia o meno intenzione di fare “un sopralluogo” (appuntamento con la escort) dove sta Simone (il Salaria sport center)

B: Eccoci
A: Disturbo? Come stai?
B: Potrebbe andare meglio.
A: Senti, volevo chiederti una cosa. Ma tu, poi, me lo fai quel sopralluogo domani?
B: Domani? Domani non faccio nessun sopralluogo.
A: Lì dove sta Simone B: No, ho riunioni varie. Poi, se durante il pomeriggio… certamente, se riesco a ritagliarmi un paio d’ore di tranquillità caso mai, sì lo faccio. Non avevo capito….

33, 33, 33

Il 17 ottobre del 2008, Fabio De Santis (D.), successore di Balducci quale commissario delegato dei lavori del G8 alla Maddalena, informa Anemone (A.) che sono stati accreditati i soldi alle imprese. In quell’occasione, De Santis coglie l’occasione per chiedere un ringranziamento come si deve. Due ragazze, per lui e Della Giovampaola (G.) all’hotel Gritti di Venezia.

D: Dammi un bacio in fronte.
A: Dove vuoi, sul culo pure se mi dai una buona notizia.
D: Preparati
A: Che vuol dire?
D: Eh! Ci ho i soldi in cassa!
A: Che ci hai?
D: I soldi in cassa
A: Ma che cazzo stai a dì
D: Non sto scherzando. Tu pensi di parlare… Tiè, ti passo il “lungus” (è Della Giovampaola).

Qualche mese prima, il 17 maggio 2008, Fabio De Santis (D.), commissario delegato ai lavori della Maddalena, discute con Anemone (A.) del sistema di spartizione degli appalti.

A: Mi avevi chiamato, Fabbie’?
D: Sì, sì. Ero io
A: Comandi, comandi
D: Dico. Non so se si verificherà tutto questo ben di Dio, ma comunque sappi che, insomma, un 33 per cento di azioni ce l’hai.
A: Ma vaffanculo, va (ride)


D: Eh. Perché io ho deciso che faccio 33, 33, 33.
A: Eh, va bene allora
D: E l’1 per cento lo diamo a Mauro (Della Giovampaola, il funzionario incaricato della vigilanza sulle opere ndr.). Gli ho detto a Mauro: “Testa sulle spalle e piedi per terra, perché ci aspetta un periodo di fuoco
A: Sui, no, ma dico: ormai è fatta
D: Bisogna stare. Bisogna veramente mettere la testa nel ghiaccio tutti i giorni
A: Sì, sì tutti i giorni, se no ci scappa
D: Sì, se no il rischio di impazzire è facile. Quindi, piedi per terra e lavorare piano piano. Un bacio e grazie di tutto A: No, a me non mi devi dire niente. In bocca al lupo.

Che cosa ho fatto per mio figlio?

Balducci (B) parla con Anemone (A) del futuro incerto del figlio Filippo.

B: Dico che quello (Filippo) oggi ha fatto trent’anni. Io per carità, non è che mi voglio nemmeno permettere di confrontarmi con voi. Ma io dico che tu, a trent’anni, eri già a capo di un piccolo impero… Questo non c’ha manco un posto da usciere tanto per essere chiari. Permetterai che uno è un po’ incazzato.
A: Beh, fino a un certo punto. Perché comunque rimane pur sempre, come si dice, il figlio di un Dio minore… Ho recepito, Angelo, il discorso che mi hai fatto… E che cazzo! Mi fai parlare… Hai fatto una serie di osservazioni, constatazioni, alle quali io do una interpretazione….
B: (riferendosi alla circostanza di essersi fatto promotore dell’inserimento di Anemone nei lavori post-terremoto): Tu ti rendi conto, ti rendi conto, oggi. Chi si sarebbe mosso al posto mio? Chi?
A: Io non credo…
B: Ti rendi conto, con le conseguenze che mi fanno pagare… A chi vado a raccontare che non sono in grado di collocare un figlio? Perché tra l’altro con tutto quello che mi è successo, che io vengo chiamato a orologeria, cioè quando serve, io proprio non lo accetto e credo di dire una cosa sacrosanta. Io che ho la coscienza da padre, dico: “Che cosa ho fatto per mio figlio? Un cazzo”. Mentre per tutti gli altri… Ho fatto l’inimmaginabile. Il problema è che io, purtroppo, siccome le cose le vedo perché sono più anziano e mi faccio convincere…. Allora, quello che mi parla della figlia di quello… quell’altro… Quello sta lì, quell’altro sta là… quell’altro.. e Monorchio il figlio così. Mi permetterai che mi girano i coglioni. Comunque ricordati una cosa che le cose ingiuste non portano mai bene.

Filippo Balducci sarà assunto e stipendiato da una delle aziende di Anemone.

Il cognato del Direttore della RAI

Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, riferendosi ad accordi con Angelo Balducci lo sollecita a telefonare a Anthony Smit: «Se puoi fare quella telefonata entro oggi… a me servirebbe insomma». Dal tenore delle conversazioni successive si capisce che la richiesta riguarda «una sistemazione lavorativa».

Anemone: Antony se mi mandi un messaggino di un tuo riferimento di un conto corrente perché io ho fatto l’assunzione già retrodatata
Smit: Ah splendido, va bene
Anemone: così ti mando poi a settembre, dimmi te quando vogliamo iniziare, come avevamo detto… non me lo ricordo neanche più.
Smit: il 15 luglio io finivo le ferie insomma… queste ferie di cui ho avuto bisogno per sistemare un po’ la situazione… tu scusami se mi permetto, quando avresti bisogno di cominciare a inquadrarmi… Anemone: io l’ho fatta dal primo luglio quindi significa che tu la mensilità di luglio la prendi tutta e siccome agosto è ferie ti prendi anche quella di agosto… se tu vedi che hai finito ci vediamo la prima settimana di agosto facciamo un punto e poi ci rivediamo a settembre, se invece dici «voglio chiudere così» iniziamo dal primo settembre però dal primo luglio stai assunto. Smit: Ah splendido… quindi vengo su agosto un attimino.

Lo stipendio pre-datato non basta. Il 10 settembre Smit chiede ad Anemone di trovargli una casa.

S: Volevo vedere se si poteva andare un po’ avanti con questo discorso della casa
A: Sentiamoci tra un’ora, un’ora e mezza

Dopo due ore, il problema è risolto. 950 euro per un appartamento a Settebagni. Naturalmente a carico di Anemone

Il figlio ed il Padre
 
Il 18 settembre 2009, tale Manuel Messina (M.) racconta ad Anemone di un incontro avuto con Azzopardi (avvocato della "cricca") e delle istruzioni che gli sono state date.

M: Senti, sono appena stato da lui e gli ho detto le cose chiaramente, esattamente come hai detto te. Ha chiamato il figlio (Camillo) e ha detto che si vuole incontrare con il padre (Achille)... eh cazzo! E poi gli ho detto anche un’altra cosa. Dico: "Ricordati che gli impegni che prendiamo noi tre, li manteniamo sempre, a qualunque costo. Anche se ci sono difficoltà oggettive". Poi ha richiamato subito quell’altro. Il figlio ha richiamato per dire che il padre c’ha un po’ di febbretta e che se era urgentissimo, va bene oggi pomeriggio.
 
Monitorizza, monitorizza
 
Telefonata del 1 febbraio scorso tra Azzopardi (A.) e Camillo Toro (T.)
 
A: Tu stai sempre monitorando?
T: Eh per forza. Compatibilmente con le mie possibilità. Quelle fisiche. Ma io sono abbastanza efficiente devo dire. Non me lo voglio dire da solo, però
A: Tu monitorizza. Monitorizza. Monitorizza il resto del mondo.
 
Esigenze domestiche
 
Il 25 agosto 2008, Rosanna Thau (T.), moglie di Balducci, chiama Anemone (A.) per investirlo con una serie di richieste.
 
R: Senti, ti volevo dire una cosa sui domestici (una coppia di rumeni custodi della villa di Montepulciano ndr.). Ci pensate voi... lo stipendio?
A: Non c’è problema gli facciamo un bel discorsetto
R: Ti volevo anche dire una cosa. Un minuto fa, siccome nel bagno di Lorenzo (uno dei figli, l’attore) sento scolare l’acqua che sono venuti pure a vedere, non vorrei che si esaurisse
A: Mò telefono subito. Ma che scherzi, già ce n’è poca. Mò ci penso io

Il 27 novembre 2008, la Thau (R.) ha un altro problema. Lo sciacquone della villa a Montepulciano. L’interlocutore è sempre Anemone (A.)

R:
Più che altro invece il discorso è quello della cassetta dell’acqua. Quella che perde acqua. A me è venuta una bolletta spaventosa. Io non so.
A: Ma non l’hanno sistemata. Ma è possibile. L’avevo detto pure a quel testa di cazzo di Aurelio
R: No, no, guarda. L’ho detto ad Aurelio... Se c’è qui vicino qualcuno che cambi il galleggiante perché a me è venuta una bolletta di 1.200 euro
A: Faccio venire Luigi. Sta lì a Monteleone.

Anemone provvede anche alle esigenze domestiche (gli arredi in falegnameria) di casa De Santis (il successore di Balducci). Ecco una conversazione tra Fabio De Santis (F.) e la moglie Silvia (S.)

F:
Ma il mobile lo hanno fatto in camera tua?
S: No, no. Domani. Oggi solo la libreria.
F: Ma è bella? Come è?
S: La libreria è bellissima. Certo, bianca. Ma insomma, non è la morte sua, come dicono a Roma. Comunque vedi un po’ tu. Giudica. Soprattutto, mi fa incavolare l’unica cosa - capisco che a caval donato non si guarda in bocca - però dico e che cazzo la sedia me la potevano scurire. A me non sembra che l’abbiano scurita.
 
Gente da cui è meglio stare lontano
 
L’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli è uomo legatissimo ad Angelo Balducci. Prima del Natale 2007 "ha dovuto contrarre un prestito di 100 mila euro con personaggi campani per "soddisfare richieste avanzate dall’ufficio di via della Ferratella" (il dipartimento di Balducci). I 100 mila euro di prestito con i napoletani diventano 140 mila. E Piscicelli si sfoga più volte al telefono con il cognato.
 
P: Da quella gente lì è meglio che ci stai lontano... se si sgarra è la fine... quello vanno trovando... io già l’altra volta dal 5 al mese sono passati al 10 al mese.
Chiosa il gip: "E dunque emerge l’interessamento anche di soggetti legati alla malavita organizzata di stampo mafioso che controllano cordate di imprese interessate al banchetto costituito dagli ultramilionari appalti".
 
Il Signor Carlo
 
Balducci si attiva con Anemone e con l’imprenditore Francesco Maria Piscicelli perché provvedano a sistemare, in più soggiorni vacanza, all’hotel "Pellicano" di porto santo Stefano, il professor Carlo Malinconico, all’epoca segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e, dal luglio 2008, segretario della Federazione Italiana Editori e Giornali (Fieg). Il 28 aprile 2008, Anemone (A.) chiama Piscicelli (P.)
 
A: Andrebbe fatta una riservazione per l’1 il 2, il 3 e il 4. Per quel signor Carlo... Con la M il cognome, no?
P: Ci penso io. Ci penso io.
A: E poi ci vediamo e mi dici tutto
P: No, ci penso io
A: Perché l’ha chiesto a lui (Balducci ndr.) e quindi lui ci tiene, Angelo
P: Ci penso io. Allora spetta, ripetimi i giorni
A: Lui arriva l’1 alle 2 e mezza., tre. Diciamo dall’1 notte, il 2, il 3, il 4 e il 5 riparte.

Il 30 aprile, alle 20.29, Malinconico (M.) chiama Balducci (B.)

M: Pronto
B: Professore
M: Ti chiamavo inanzitutto per il piacere di sentirti e per ringraziarti
B: Che scherzi?
M: Perché poi Lillo oggi mi ha detto che... Insomma ti aveva... E tu avevi poi dato...
B: Tutto a posto. Ci mancherebbe
M: Grazie veramente benissimo. Ottimo il tutto.

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