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Le avventure del barone di Munchausen

Siamo alla fine del XIII secolo e una città viene presa d’assalto dai Turchi. In un teatro si stanno rappresentando le avventure del barone di Munchausen. Interviene allora quest’ultimo per le incertezze mostrate nel rappresentare le sue storie. Il barone di Munchausen dice che è lui la causa della guerra contro i turchi e comincia a raccontare come è andata la storia.

Costui, ospite del sultano, lo sfida dicendogli che a Vienna c’è un vino migliore del suo e manda Berthold, uno dei suoi amici, a prenderlo. Berthold è super-veloce e ha delle gambe smisurate e in poco tempo va a Vienna e ritorna. In seguito il barone, in compagnia di Berthold, Gustavus, Albrecht e Adolphus, ruba le ricchezze del sultano e fugge. Mentre il barone sta raccontando la storia avviene un altro bombardamento.

In una scena successiva vediamo che Sally, una bambina, osserva la morte, terribile nelle sue fattezze, che sta portando via il barone. Grazie all’intervento della ragazzina la morte va via. Il barone, allora, dice alla bambina che egli vuole morire perché nel mondo non c’è più posto per storie, leggende e fantasia ma ormai c’è solo progresso, scienza, razionalità e calcolo.

In seguito il barone e Sally vanno sulla Luna dove le persone hanno la testa staccata dal corpo: la testa è impegnata in attività intellettuali mentre il corpo fa altro. Il barone ha una tresca amorosa con la regina della Luna e per questo viene rinchiuso in gabbia dal re della Luna. Grazie alla regina il barone, Sally e Berthold, che si trovava sulla Luna, viene liberato. I tre finiscono nell’Etna dopo la fuga. Qui incontrano Venere e Vulcano. Successivamente vediamo una sorta di rappresentazione cinematografica della Nascita di Venere di Botticelli. Il barone ha una tresca amorosa anche con Venere e suscita la rabbia di Vulcano che lo getta in un gorgo insieme ai suoi amici.

Poi, il barone e i suoi amici finiscono nel ventre di un pescecane e li trovano Adolphus e Gustavus e li portano con loro alla città assediata dopo essere scappati dal pesce. Il barone ed i suoi amici mettono in fuga i turchi dopo rocambolesche avventure. La città è in festa per essersi liberata dall’assedio. Scopriamo, non molto dopo, che tutto quello che abbiamo visto è in realtà un racconto del barone, un’altra delle sue impareggiabili avventure di carattere fantastico e immaginifico, avventure mitiche e allo stesso tempo avventure adatte sia per i bambini come anche per gli adulti.

Nel film in questione, Le avventure del barone di Munchausen, c’è il contrasto lampante tra realtà e fantasia: la realtà della guerra con i Turchi si scontra con la fantasia oltremodo smodata del barone. C’è anche il contrasto fra testa e corpo, come abbiamo visto nelle scene sulla Luna. C’è anche lo scontro con la Morte che assedia il barone più di una volta.

Un film che fa viaggiare la mente in universi fantastici, in mondi paralleli appartenenti alla sfera dell’immaginazione. Le avventure del barone possono anche essere viste come una fuga psicogena dal mondo reale, cattivo e negativo, un mondo che deve rigenerarsi con la fantasia e l’immaginazione, un mondo che deve subire una profonda catarsi.

Il film di Terry Gilliam è una straordinaria rappresentazione visionaria e allo stesso tempo metafisica e trascendentale. I personaggi e i mondi attraversati da costoro sono per lo spettatore una fuga da un mondo che per lo spettatore stesso è negativo. Il film è una favola in cui dei personaggi “buoni” devono lottare strenuamente contro i “cattivi” e soprattutto devono lottare contro la morte della fantasia e dell’anima, come si ascolta dalle parole del barone.

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