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Le Regioni, gli ogm e il ministro

Leggo, da una agenzia Reuters del 3 dicembre 2010, la dichiarazione del ministro per l’agricoltura Galan dopo la presa di posizione della regione Alto Adige che nella data suddetta ha bandito i prodotti transgenici dal proprio territorio per voce dell’ assessore all’agricoltura Hans Berger.

Dice il ministro Galan: "Ritengo limitante che ogni Regione possa dire la sua, seppure assieme a tutte le altre, su di un tema, qual è quello degli ogm, che coinvolge la scienza, la tecnologia, la ricerca, i bisogni vitali dell'umanità, in breve, il futuro stesso del pianeta", ha detto Galan - come si legge in una nota - commentando le notizie sui lavori dell'Accademia Pontificia delle Scienze.
 
Ritengo che la coesistenza di colture ogm e tradizionali in campo aperto sia impossibile in Italia dove la proprietà contadina è spezzettata in appezzamenti in media di 5 o 6 ettari mentre in America del nord la media è di 240 ettari e quindi, seppur con dei rischi, si può tentare di realizzare delle barriere vegetali affinché gli ogm non contaminino le coltivazioni tradizionali. Comunque solo in teoria. In italia ciò non è possibile neanche teoricamente dato quanto ho detto sopra essendo i campi piccoli confinanti tra loro per cui è impossibile creare delle barriere vegetali in un campo di 5 o 6 ettari. 

Vediamo comunque quali sono gli attori in campo.

Le associazioni dei consumatori ad esclusione della sola Altroconsumo che è possibilista.

Tali associazioni ben conoscono le posizioni dei consumatori al riguardo e con dati statistici alla mano sostengono concordemente che la stragrande maggioranza dei cittadini è contraria agli Ogm sulla tavola. Qui è ora di ragionare sul fatto che i consumatori non hanno tale posizione solo perché irretiti dalle propaganda degli anti Ogm. Ritengo che sia ora di pensare che i consumatori hanno gli strumenti per poter approfondire la questione anche con l'ausilio di internet e, assieme agli strumenti, hanno la capacità di distinguere e di scegliere se vogliono alimentarsi con prodotti bio o quantomeno tradizionali o pure con ogm di cui nessuno può fregiarsi di definire innocui. Mi direte che non possono neanche essere definiti dannosi. In questo caso invocando il principio di precauzione caro all'Europa dovremmo astenerci dal coltivarli. Ma il problema degli Ogm è quello citato all'inizio. Coltivare ogm inquinerebbe i campi a coltivazione tradizionale e quindi i cittadini non avrebbero scelta. Il consumatore si troverebbe sulla tavola cibi inquinati da Ogm, senza possibilità di scelta.

omg

 

Le Regioni 

Lo scorso 7 ottobre la Conferenza delle Regioni ha chiesto al governo di vietare la coltivazione di un tipo di mais e di patata geneticamente modificati, e ha proclamato che le Regioni sono contrarie all'introduzione di qualsiasi coltura ogm sui propri territori. E, quando Bolzano, ovvero la Regione Alto Adige, che, sul suo territorio, ha messo al bando gli Ogm insomma i prodotti transgenici.ha vietato la coltivazione di ogm sul suo tewrritorio è partitàala reazione del ministro galan. Ma allora, quando parliamo di federalismo, che cosa intendiamo? A mio avviso le Regioni che hanno in carico la salute dei cittadini possono ben legiferare sugli Ogm e, ad oggi, le Regioni trasversarisalmente rispetto alla politica dicono no agli Ogm. A maggior ragione lo direbbero se si arrivasse un giorno alla definizione di una organizzazione federale. Dalla presa di posizione del ministro si intende che le Regiuoni possono decidere solo su quello che va bene al potere centrale. Strano concetto di federalismo.

L'Unione Europea

L'UE sta rivedendo la sua posizione sostenendo che sono i singoli stati, chiaramente ognuno nelle proprie articolazioni e competenze, e almeno per l'Italia anche le Regioni, a dover decidere sulla questione Ogm, costituendo di fatto un collegamento Regioni Bruxelles.

Per darvi ulteriori spunti di riflessione faccio seguire in ordine alfabetico chi è contro gli ogm.

Acli, Adiconsum, Adusbef, Agci Agrital, Aiab, alpa, Assocap, Cia, Cic, Città del vino, Cna alimentare, codacons, coldiretti, confartigianato alimentazione, Consorzio del parmigiamno reggiano, coop, copagro, fedagri confcooperative, Federconsumatori, focsiv, greenpeace, legacoop alimentare, legambiente, Libera, res tipica, slow food, Vas, WWF.

Attendo commenti anche da chi la pensa diversamente.

immagine di Luciano Panunzi

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