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Le Quirinarie di Grillo

Se ci fosse stato bisogno di una prova generale per capire quanto sia inservibile il sistema della rete per operazioni politiche in cui si decide la sorte degli italiani e delle loro istituzioni, sarebbe stato sufficiente osservare l’andazzo preso dalle cosiddette Quirinarie, che con gergo spregiativo Grillo e i grillini (non vedo in quale altro modo possano essere chiamati i seguaci di questo imprevedibile comico) hanno tenuto nella giornata odierna in nome della Rete e della democrazia.

Forse è bene ricordare ai quarantottomila iscritti al M5S che hanno votato, che per eleggere un presidente della Repubblica, da quando esiste questa nostra Carta costituzionale, si devono riunire non un manipolo di ragazzi o adulti di ambo i sessi, che stando seduti comodamente sulla loro poltroncina di casa, davanti al loro bel computerino, scelgono chi più gli aggrada, ma tutti quei deputati e senatori che, convocati dai presidenti di Camera e Senato, si radunino in seduta congiunta, per adempiere a un atto senza il quale non c’è processo di nulla. Perché tutto si blocca, il governo si rende impossibile, e gli stessi parlamentari non possono neanche levarsi il cappello per posarlo sullo scranno per dire: – il posto è occupato.

La finzione di eleggere il presidente della Repubblica per chiamata diretta, come pare vogliono suggerire quelli del M5S, è perciò un turpiloquio solitario, interno solo a questo movimento in cui un comico ha deciso di continuare la sua farsa grottesca prendendo per i fondelli gli italiani.

Capisco che entrando nell’attuale parlamento c’è da turarsi il naso, ma io non ho visto grandi spinte di massa in questo movimento per cambiare la legge elettorale e fare in modo che a rappresentare il popolo ci sia veramente chi è stato designato dalle strutture che il popolo medesimo si è dato per farsi rappresentare, secondo il modello, fino a prova contraria, della democrazia rappresentativa e non quello della Città del Sole del domenicano Tommaso Campanella.

Prova diretta dell’impossibilità di una società platonica al tempo di internet ci è data infatti dalla stessa rete di Grillo. Una sorta di comunità di mormoni alla rovescia, di volti sconosciuti, ciascuno dei quali esiste potenzialmente sul piano territoriale locale, ma al quale è impedito l’accesso all’azione universale mediante il potere decisionale. Dunque, la base territoriale frammentata ha scelto dieci nomi e la rete di Grillo ce li ha comunicati, senza dirci come è stata compilata la graduatoria e quanti voti ciascuno dei designati ha ricevuto.

A questo limite si deve sommare ancora quello che deriva dal fatto che la designazione prescinde dalla volontà dei fortunati destinatari del prezioso dono della dea bendata. Tant’è che almeno la metà dei designati ha fatto sapere (e bene ha fatto) di non essere disponibile a una simile candidatura, o di ignorarla. Per alcuni altri si sono sollevate le critiche di base della comunità, perché ognuno si sente più puro dell’altro e pare che avverta l’obbligo inquisitorio di andare a cercare vecchie storie, per turarsi il naso ed eliminare le nefandezze altrui.

Così sappiamo che i quarantotto mila che hanno votato, dopo avere avuto tutta la bella comodità di fare le loro ricerche nella rete tanto millantata, hanno scelto nell’ordine: Bonino Emma, Caselli Gian Carlo, Fo Dario, Gabanelli Milena Jola, Grillo Giuseppe Piero detto Beppe, Imposimato Ferdinando, Prodi Romano, Rodotà Stefano, Strada Luigi, detto Gino, Zagrebelsky Gustavo. Con il piccolo inconveniente che, tranne Grillo e Fo, nessuno di loro sapeva di essere al centro degli interessi più alti dei grillini. E neanche che su ciascun nome si sarebbero sollevate delle critiche, tranne forse il caso di quel galantuomo di Imposimato e qualche altro le cui qualità sono indiscutibili certamente non per merito di Grillo detto Beppe.

Ma tutti questi candidati designati si rendono ben conto di trovarsi al centro di un’opera farsesca impresentabile, perché ciascuno di loro sa che non sono le assemblee popolari che designano i presidenti della Repubblica, ma i parlamentari. Perciò molti hanno già cominciato a dire che la cosa non li riguarda. E hanno fatto bene. Perché se non l’hanno precisato quale credibilità possono avere accettando il gioco dei grillini?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.48) 15 aprile 2013 12:56

    Ecco un’altro cultore del Diritto e delle Procedure. 
    Gesù, e dopo di lui tanti altri, lo aveva denunciato con chiarezza ai Farisei, sempre pronti alla critica di quelli che rappresentano un pericolo per i loro privilegi: "Razza di vipere, nettate prima l’interno del vostro calice!"

  • Di (---.---.---.26) 15 aprile 2013 13:17

    Non si preoccupi, anche nel caso del M5S saranno i cittadini eletti (parlamentari) a votare per l’elezione del Presidente della Repubblica. Lo faranno tenendo conto dell’indicazione degli iscritti al Movimento. 

    D’altronde, ogni forza politica ha diritto a di proporre il suo candidato selezionandolo come meglio crede. Anche i partiti stanno scegliendo i loro candidati tramite le preferenze delle segreterie di partito e dei loro principali esponenti.
  • Di GeriSteve (---.---.---.134) 15 aprile 2013 14:42

    Questa è la CASALEGGIOCRAZIA DIRETTA, altro che democrazia!

    Preoccupantissimo poi che in pole position ci sia la Emma Bonino:

    La Bonino, se diventasse presidente della disgraziata Repubblica italiana, per prima cosa farebbe diventare senatori a vita i suoi due storici capi-partito: Pannella e Berlusconi.

    Poi darebbe subito la grazia a Riina, a Provenzano, a Dell’Utri e a Previti.

    La darebbe volentieri ancha al camorrista Cosentino, visto che si è già opposta con successo al suo arresto, ma non potrebbe perchè non è stato ancora condannato.

    Poi lancerebbe proclami contro i magistrati cattivi e sulla necessità di "fargliela pagare", cara e di tasca propria.

    Poi annuncerebbe di essere disposta a firmare qualsiasi provvedimento di amnistia o di indulto per i poveri carcerati, in modo che non ci sia da spendere soldi per mettere in funzione i 32 carceri mai utilizzati.

    Poi annuncerebbe la sua disponibilità a firmare leggi o decreti legge che liberalizzino la produzione e il commercio di qualsiasi droga...

     

    GeriSteve

    • Di (---.---.---.26) 15 aprile 2013 14:51

      La Caseleggiocrazia prevede che il Movimento si consulti per trovare il candidato proposto dal M5S. Cosa c’è di male?

      Le altre forze politiche selezionano i candidati sulla base della volontà (e forse degli interessi) delle segreterie di partito.
      Ma veramente pensiamo che poche persone possano essere più giuste e sagge di 50.000.
    • Di (---.---.---.244) 16 aprile 2013 07:42

      Guardi che la Bonino è in pole position (come dice lei) solo perché il suo cognome inizia con la "B" e non ci sono cognomi che iniziano con la "A".

      La lista viene riportata in ordine alfabetico e non per il numero delle preferenze ottenute (che non sono mai state indicate).
      Cordiali Saluti 
      Fulvio
  • Di GeriSteve (---.---.---.134) 15 aprile 2013 14:47

    Questa è CASALEGGIOCRAZIA DIRETTA, non democrazia diretta!

    molto preoccupante poi, che proprio la Bonino sia in pole position: la Bonino, se diventasse presidente della sfortunata Repubblica italiana, per prima cosa farebbe diventare senatori a vita i suoi due storici capi-partito: Pannella e Berlusconi.

    Poi darebbe subito la grazia a Riina, a Provenzano, a Dell’Utri e a Previti.

    La darebbe volentieri ancha al camorrista Cosentino, visto che si è già opposta con successo al suo arresto, ma non potrebbe perchè non è stato ancora condannato.

    Poi lancerebbe proclami contro i magistrati cattivi e sulla necessità di "fargliela pagare", cara e di tasca propria.

    Poi annuncerebbe di essere disposta a firmare qualsiasi provvedimento di amnistia o di indulto per i poveri carcerati, in modo che non ci sia da spendere soldi per mettere in funzione i 32 carceri mai utilizzati.

    Poi annuncerebbe la sua disponibilità a firmare leggi o decreti legge che liberalizzino la produzione e il commercio di qualsiasi droga...

     

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.17) 15 aprile 2013 16:01

    meglio essere un cane libero che un porco nel recinto

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