Le 6 mosse della Juve del futuro

Le soluzioni che la dirigenza prenderà, seguendo gli ordini degli Elkann sono:
1) Continuare a ringiovanire la rosa, con gli innesti di altri tre giovani di valore, che possono essere Santacroce del Napoli, Fiorillo della Sampdoria e Bonaventura dell’Atalanta.
2) Impegno economico mirato in questo momento a costruire uno stadio di proprietà sul terreno del Delle Alpi. Sviluppare così un villaggio bianconero che viva 360 giorni all’anno. Questo dovrebbe portare liquidi importanti e soprattutto darebbe la possibilità al settore marketing, supervisionato da Lapo, di muoversi con maggiore scioltezza e possibilità nell’organizzare eventi.
3) L’inserimento nel gruppo dirigenziale di un ex giocatore che si inserisca perfettamente nel progetto “Smile”. L’unico nome davvero possibile che soddisferebbe queste condizioni è Roberto Baggio.
4) Un nuovo allenatore giovane e ben voluto dalla piazza e dal giornale di “partito”, Tuttosport. Anche qui l’unico nome plausibile, tra quelli che hanno un po’ di esperienza nel gestire il gruppo (quindi niente Ferrara, che continuerà a lavorare in Nazionale, né Ravanelli), è il capitano degli anni ’90 Antonio Conte.
5) Progetto a medio termine su Alessandro Del Piero. In questi ultimi tre anni di attività, Del Piero deve ammantare il suo personaggio-atleta del massimo favore possibile. Alla fine, con questo tesoretto di simpatia globale di cui si doterà, diventare uomo-immagine della Juve, da far intervenire nelle situazioni delicate con i media.
6) Riannodare i vecchi fili con squadre-satellite come l’Atalanta, il Siena e il Lecce.
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