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La storia del Vauro Sudafricano

Ma Zapiro non ha paura.

Non si è mai pentito.
Non hai mai chiesto scusa.

Per quella vignetta inizialmente gli era stato chiesto un risarcimento di 15 milioni di rand, poi ridotti a 2.
Ma per capire chi è Jonathan Shapiro detto Zapiro, e per capire di cosa sto parlando, bisogna andare indietro nel tempo.

Quando l’8 maggio 2006 Jacob Zuma fu assolto dal giudice per l’accusa di stupro di una giovane sieropositiva, in seguito, con le sue dichiarazioni, finì per essere condannato da tutti: in seguito all’assoluzione Zuma dichiarò che, dopo quel rapporto sessuale consumato senza condom, per evitare il contagio dall’HIV, quel giorno gli bastò solo una lunga doccia.

Da quel giorno il call-center della National Aids Helpline fu bombardato dalle telefonate di persone che chiedevano spiegazioni: Zuma e la sua "shower theory" crearono delle grandi confusioni.

Ma la storia di oggi di Zuma, è la storia di un mito.

Mercoledì 22 aprile 2009, molto probabilmente, Jacob Gedleyihlekisa Zuma, 67 anni 18 figli e presidente dell’ANC (African NAtional Congress) sarà il nuovo Presidente del SudAfrica.

Sembra che il suo partito abbia il 64% delle preferenze. I fans del suo vecchio compagno di cella Nelson Mandela apparso al suo ultimo comizio, ieri allo stadio Ellis Park di Soweto, erano in 100mila, e gliel’hanno promesso.

Nelson e Jacob si conoscono dai tempi del carcere di Robben Islands, dove passarono insieme dieci lunghi anni: ora sembra che Jacob sia l’erede designato del grande premio Nobel per la Pace.

Ma nella storia di Zuma non ci sono solo grandi successi, anzi sembra ci siano soprattutto delle grandi ombre: solo 15 giorni fa è stato assolto dall’accusa di corruzione e di traffici illeciti di armi.



Il 7 settembre del 2008 mentre si slaccia i pantaloni sotto la famosa doccia, Zuma era lì, in una vignetta del Sunday Times di Zapiro che presto fece il giro del mondo: di fronte a lui ci sono Mantashe, segretario dell’ ANC, Malema, presidente dei Giovani dell’ANC, Nzimande, segretario generale del Partito Comunista SudAfricano, e Zweli presidente del Congress of South Africa Trade Unions.

I 4 sono raffigurati mentre mantengono a terra la bendata "Lady Giustizia", pronta in croce per essere stuprata, e Mantashe che esclama "Go for it, Boss!".

Zapiro, vignettista bianco di Cape Town, fu accusato da Malema di razzismo, non solo verso il presidente Zuma, ma verso tutte le persone con la pelle nera; l’ANC dichiarò che l’editore del Sunday Times, Mondli Makhanya, aveva abusato della libertà di stampa.
Il direttore esecutivo della Freedom of Expression Institute Jane Duncan dichiarò che era chiara l’evocazione all’accusa di stupro di Zuma, ma disse anche che tutto sommato Zapiro non aveva oltrepassato nessun limite: Duncan disse che una vignetta, sinonimo di espressività creativa, può assumere tanti significati, ed ogni volta che viene giudicata, dovrebbe dare adito a diverse interpretazioni.



Nell’archivio di Zapiro ci sono delle vignette straordinarie, ne ho trovata una bellissima che riguarda il Papa ma anche tante altre.

Zapiro in seguito alle varie denuncie del Presidente Zuma, e alle sue varie richieste di risarcimento ha dichiarato: "Se pensa che con l’azione legale possa intimidirmi, allora ci deve ripensare su".

La diffusione dell’Aids in SudAfrica è una delle più gravi del mondo.
Si calcola che l’AIDS in SudAfrica uccida 800 persone al giorno.

Ma Zapiro non ha paura.

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