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 Home page > Tribuna Libera > La sinistra italiana fra autoreferenzialità e nuova rappresentanza

La sinistra italiana fra autoreferenzialità e nuova rappresentanza

Posto che il PD anche per consapevolezza di molti iscritti, militanti ed eletti è la nuova destra italiana, a che punto sta il resto della sinistra? Siamo al meglio di niente!

Dobbiamo cioè accontentarci di una pattuglia di rappresentanti in Parlamento dovuta ad una alleanza pre-elettorale fatta per andare al governo sfociata, per le note vicende, in un’opposizione tenace, ma per forza di cose inefficace, la matematica non è mai un’opinione.

Ora, la liquidità della situazione politica italiana assegna speranze per la riconquista del consenso sociale ed elettorale. Ma come? Magari cominciando a convincere le persone a firmare per la legge d’iniziativa popolare per eliminare il pareggio di bilancio dalla nostra amata Costituzione. Un punto d’inizio per venire fuori dall’ombra dell’autoreferenzialità in cui rappresentanti del popolo e attivisti politici di sinistra, sembrano essersi cacciati, apparentemente senza via d’uscita.

Evidenziare, con questo gesto politico, l’inaccettabile dominio della cattiva finanza sulle nostre vite, richiedere all’attuale Governo qualche editto che induca le banche a finanziare le imprese per fare investimenti magari sulle ormai improrogabili opere di riassetto idrogeologico del nostro territorio, può essere utile. I soldi che la BCE sta pompando sui mercati a questo dovrebbero servire e non a continuare a giocare in borsa; borsa che viaggia a gonfie vele alla faccia della depressione dell’economia reale.

Disoccupazione, tagli alla spesa pubblica (welfare), disuguaglianza sociale che allarga la sua forbice a ritmo vertiginoso, questi sono problemi che si risolvono con una politica di sinistra. La buona politica indichi chiaramente, a chi è in difficoltà perchè è povero o sta per diventarlo, i motivi di un ritorno al voto di sinistra rifiutando le falene della destra leghista e revanscista.

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