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La segreteria di Rutelli: "Il "Presidente" non è quello del Copasir"

 

 Di La Segreteria di Francesco Rutelli

C.a. Emilio Grimaldi

Abbiamo avuto modo di leggere sul suo blog il post intitolato "Un Presidente per De Magistris, Bruni e Pittelli cercasi".

Il suo intervento mette insieme fatti e circostanze che sono di difficile correlazione.

Nella fattispecie, comunque, il riferimento al Presidente del Copasir, Francesco Rutelli, è assolutamente ingiustificato ed inspiegabile. O si tratta di una evidenza investigativa e processuale, della quale nessuno, a cominciare dal Sen. Rutelli stesso, è informato oppure si tratta del frutto di una pura invenzione. In tal caso potremmo vederci costretti ad intraprendere azioni legali a tutela del buon nome dell’interessato.

In attesa di un suo cortese riscontro, inviamo cordiali saluti

Gentile segreteria,

il riferimento al “Presidente” del Copasir, Francesco Rutelli, come Ella ha potuto costatare nel corpo del post, non è opera mia, bensì dell’avvocato e parlamentare, Giancarlo Pittelli. Gli altri “riferimenti”, Francesco Muraca e Vittorio Iiritano, invece sì. La liceità che mi sono preso rientra in un contesto umoristico, come suggerito anche dal titolo, “Un “Presidente" per De Magistris, Bruni e Pittelli cercasi” sostenuto dalla presunzione che il nome proposto dal parlamentare sia un depistaggio. E nel farlo ho messo fuori campo lo stesso Presidente della Sua segreteria di cui Ella sostiene si tratti di “una pura invenzione”.

Cordialità Emilio Grimaldi

Di seguito la lettera dell’avvocato e parlamentare, Giancarlo Pittelli

ANCORA una volta il travisamento del fatto la fa da padrone! È assolutamente vero che ho interloquito telefonicamente con il maggiore dei carabinieri Grazioli, persona da me mai conosciuta prima della telefonata del 12 agosto 2009, data in cui, stando alle risultanze processuali, il Grazioli non si occupava, e già da molto tempo, dell’inchiesta Poseidone. E’ vero che mi fu proposto un incontro con lo stesso ufficiale che, ritengo, avrebbe voluto rappresentarmi quanto dallo stesso riferito in sede di audizione dinanzi al Copasir su di una serie di illiceità compiute dall’allora unico gestore dell’indagine Poseidone. L’incontro non è mai avvenuto nonostante mi fosse stato più volte sollecitato. Il riferimento, dunque, “al presidente” è chiaramente indicativo del capo dell’organismo dinanzi al quale il Grazioli aveva deposto. Devo aggiungere che dell’utilizzabilità delle mie conversazioni (non quale parlamentare in carica, ma quale difensore dell’ingegner Aldo Bonaldi), si occuperanno gli organi competenti tempestivamente da me investiti per l’immediata verifica di eventuali illegittime acquisizioni. Così come, i medesimi organi si occuperanno delle intercettazioni intercorse, ripetutamente, tra me e il consulente commerciale e tributario del Bonaldi, dr. Giuseppe Carchivi e aventi ad oggetto la difesa tecnica del comune cliente nell’ambito di diverse indagini penali e tributarie. L’inserimento strumentale delle intercettazioni (dal contenuto totalmente irrilevante rispetto agli annunciati temi di prova del procedimento) non condizionerà certamente la mia attività defensionale in favore dei diversi indagati che assisto nel contesto del procedimento. Per quanto concerne, poi, le improvvide dichiarazioni dell’ex pm De Magistris devo rilevare che egli non perde occasione per sostenere la correttezza del suo operato e l’illegittimità di quell’avocazione ritenuta assolutamente legittima anche dal Consiglio Superiore della Magistratura. Dimentica che un magistrato della Procura di Catanzaro, della cui correttezza morale ed intellettuale oltre che della preparazione giuridica mi auguro non voglia dubitare(ma ciò non è escluso,ne sarebbe capace!) oltre che il procuratore capo hanno divisato in maniera nettamente opposta alla sua. I magistrati di Salerno, quelli di oggi e non quelli tanto “ valorosi” da essere trasferiti dal Consiglio Superiore della Magistratura accerteranno, questa volta con imparzialità lo squallore che ha avvolto le indagini catanzaresi.

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