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 Home page > Tribuna Libera > La schizofrenia di Calabrò e il silenzio di Monti

La schizofrenia di Calabrò e il silenzio di Monti

In meno di un mese il presidente dell'Agcom, passando per le stanze delle commissioni del Senato, ha detto tutto e il contrario di tutto. Da “andremo avanti” a “dobbiamo attendere che il Governo ci investa dei poteri necessari” fino all' “emaneremo la delibera entro la fine del mandato”. Entro il 18 maggio, dunque. Tutt'intorno, l'atteggiamento ambiguo del sottosegretario Antonio Catricalà, i dubbi sulle reali possibilità che il testo dell'Authority sia considerato legittimo in sede europea e gli ulteriori (originali) irrigidimenti delle norme previste nel testo antipirateria, come l'oscuramento dei siti in sede amministrativa.

La confusione ormai regna sovrana su un provvedimento destinato a stravolgere le dinamiche della Rete nostrana come la conosciamo ora. Una confusione che a tratti appare voluta, scudo dietro il quale si nascondo gli ultimi atti dell'attentato che si sta consumando nei confronti della comunicazione online. E se questo può essere comprensibile (non giustificabile, comprensibile) per un organismo che ha da tempo svelato la sua mancanza di indipendenza nei confronti di alcuni poteri economici, non è assolutamente accettabile per quel Governo di tecnici nominato proprio per la sua presunta libertà dalle dinamiche corporative che ingessano da decenni il "sistema Italia".

Catricalà, cercado di spiegare la posizione dell'Esecutivo, ha già toppato, svelando le storture delle dinamiche che viziano la messa a punto di un decreto tanto importante; ora non può che toccare a Monti fermare questo scempio, invitare gli attuali commissari Agcom a esercitare solo poteri di ordinaria amministrazione fino alla scadenza del mandato (leggi "obbligarli, semplicemente fermando il decreto che giace nel cassetto del sottosegretario") e rimettere al Parlamento la discussione sulla riforma del diritto d'autore.

In tema di Internet e digitale il premier è intervenuto in prima persona su beauty contest e Agenda Digitale. Non può esimersi dal farlo anche su questa fondamentale questione.

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