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La salma di De Pedis lascia finalmente Sant’Apollinare

Dopo essere stata aperta, analizzata centimetro per centimetro, oggi, la salma di Enrico De Pedis, ha lasciato la basilica di Sant’Apollinare per trovare alloggio in uno spazio comunale diciamo, segreto. 

Dopo anni di dubbi, di domande inevase, di misteri legati a un posizionamento in morte di un boss della Banda della Magliana tra Santi e alti prelati, oggi il corpo di De Pedis trova “pace”. 

 
Non è ancora chiaro, e difficilmente lo sarà, il motivo per cui il Cardinale Poletti e Monsignor Vergari abbiano dato, a suo tempo, il via libera per la tumulazione della salma del capo dei testaccini dentro alla basilica di Sant’Apollinare. 
 
Nel 2005 una telefonata a “Chi l’ha visto?“ aveva aperto questo rebus. Oggi, dopo 7 anni di polemiche e rimbalzi tra le Procure e Città del Vaticano, la sensazione che rimane è quella che sia stato tutto un grande circo che ha creato pagine di inchiostro, ore di trasmissioni, dibattiti politici anche aspri, ma che l’unica ad essere rimasta sconfitta sia proprio Emanuela Orlandi
 
Nella sua scomparsa, come in quella di Mirella Gregori, si nasconde forse la vergogna di uno Stato e di una Chiesa che hanno giocato con le esistenze di famiglie normali e con la normalità di un pensiero troppo lontano dalle brutture di quei tempi.
 
Oggi finisce un capitolo, ma non finisce una storia intricata e dolorosa, una storia in cui non ci sono vinti e non ci son vincitori. Rimangono solo domande e quel volto che nessuno vuole relegare alla scatola dei ricordi. La caccia è ancora aperta.
 
di Alessandro Ambrosini
Questo articolo è stato pubblicato qui

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