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La saggezza delle prostitute e il business dell’Aids

Elizabeth Pisani è l’autrice del coraggioso saggioLa saggezza delle prostitute. Burocrati, bordelli e il business dell’Aids” (2008, www.isbnedizioni.it, 332 pagine, euro 28). Il libro affronta una materia molto controversa: la gestione pubblica della prostituzione e dei fenomeni legati alla sindrome da immunodeficienza acquisita in Africa e in Asia.

Elizabeth Pisani è nata nel 1964 e ha lavorato come epidemiologa e ricercatrice per i ministeri della salute dei maggiori paesi asiatici, per la Banca mondiale, il WHO e l’UNAIDS. Collabora con molti periodici e alcune agenzie di stampa. L’autrice descrive un quadro desolante dell’uso della statistica da parte di chi opera in questo tipo di organizzazioni. A volte manca semplicemente il buon senso, ma in molti casi è l’eccessiva circolazione di denaro che attrae le figure più ambigue (più si grida e più alte sono certe statistiche, più denaro arriva). Esempi di queste associazioni sono: Family Health International (Washington), Organizzazione Mondiale della Sanità, International Labour Organization, World Food Program, United High Commisioner for Refugees, United Nations Office on Drugs and Crime, Dkt, Open Society Institute, Afesip, Fhi, Global Found for Aids, Cdc.

Ci sono alcune associazioni che si occupano di programmi di sviluppo che si sono fatte assegnare molti fondi: United Nations Development Programme, l’Unicef, lo United Nations Popolation Fund, l’Unesco, ecc. In Africa e in Asia queste organizzazioni hanno fatto alcune cose sbagliate e ora rischiano di esportare gli errori, vanificando la vera prevenzione della diffusione del virus dell’HIV in tutto il mondo. Purtroppo la realtà delle cose non è appetibile nell’urna elettorale e quindi la buona scienza raramente si trasforma nella buona sanità pubblica (la scienza bisogna “saperla vendere”). Naturalmente il pensiero complesso non è facilmente comprensibile dalle persone affette da qualche forma di ideologia morbosa o affette dalla sindrome da razionalità limitata.

Il vero problema è che per attuare la prevenzione in sanità non si va incontro ai veri desideri dei politici, dei burocrati e dei “professionisti umanitari”: “aiutare le masse invisibili a non ammalarsi è meno tangibile che dare medicine a chi già soffre. La prevenzione non dà la stessa piacevole sensazione di compassione e fornisce meno immagini simbolo, situazioni particolari in cui il personaggio di turno può essere ritratto mentre compie gesti umanitari” (p. 256). In troppi casi gli operatori non riescono a capire chi sono le persone su cui agire e i modi più pratici. I volontari non sanno adattarsi alle singole realtà locali e regionali (quindi i benefici risultano scarsi o nulli).

Gli enti legati alle Organizzazioni Non Governative e alle politiche dell’Onu, tendono ad attrarre persone con ideologie molto pronunciate che tendono a distorcere i dati della realtà: il pensiero monolitico e dogmatico è molto lontano dalla flessibilità mentale e dall’intelligenza che servirebbe in un lavoro sul territorio. Tra le altre cose la Pisani è molto realista nei riguardi del fenomeno del sesso a pagamento: come si può “abolire qualcosa che esiste da quando esiste il commercio, qualcosa che dà da mangiare a milioni di persone nel mondo, garantendo quella vita migliore che il capitalismo e il libero mercato non sono ancora riusciti ad offrire”. In molte nazioni il sesso rende a una donna o a un uomo da 5 a 16 volte più di un lavoro in fabbrica. E in moltissimi casi una donna che lavora in fabbrica ha molto meno libertà di movimento rispetto a una prostituta. Forse bisognerebbe valutare e legalizzare di volta in volta la percentuale incassata dai protettori e dai bordelli. Ma i dogmi rimangono: “il potere segue la religione, i soldi seguono il potere e noi seguiamo i soldi”. Anche noi, come chi lavora nell’industria dell’Aids siamo “puttane” (Pisani). E la conseguenza principale assume la forma più strana: “Non riusciamo a fare niente. Siamo troppo impegnati a coordinarci l’uno con l’altro” (consulente cinese).

Comunque i fatti principali sono i seguenti: le massime probabilità di infezione del virus sono presenti nelle prime settimane in cui l’individuo è stato infettato e cioè quando non può risultare positivo ai test tradizionali (oppure verso la fine della sua vita, quando però non è appetibile sessualmente). Inoltre è più facile infettarsi quando si hanno altre infezioni in corso, soprattutto se ci sono malattie sessualmente trasmissibili come l’herpes genitale e le epatiti (A-B-C-D-E-G) che, tranne la A, sono tutte incurabili (per l’epatite B consiglio di fare come me e vaccinarsi appena possibile). Poi ci sono la gonorrea (anche rettale), la clamidia, il trichomonas e la sifilide e altre, che sono curabili. Infatti l’Hiv è predisposta ad attaccare le cellule T del sistema immunitario che aumentano enormemente con le varie malattie in atto. In effetti l’Aids è più diffusa nelle aree povere dove non esistono programmi sanitari evoluti o controlli sanitari organizzati.

Invece tra i comportamenti più a rischio troviamo il sesso anale non protetto (il sesso anale è più aggressivo nei confronti dei tessuti coinvolti nei rapporti), lo scambio di aghi infetti (nei casi di tossicodipendenza invasiva o delle “pratiche sanitarie” errate o primitive), i rapporti sessuali con le prostitute, le persone bisessuali e i carcerati senza usare il preservativo. Chi è interessato allo studio dei comportamenti umani estremi in ambito sessuale e nella tossicodipendenza, troverà in questo libro pane per i suoi denti.

D’altra parte in tutto il mondo si conferma la regola che la maggior parte dei clienti delle prostitute sono uomini sposati, semplicemente perché la maggioranza dei giovani adulti è sposata. Il maschio ama la variabilità sessuale ed è quasi costretto a pagare per ottenere quello che vuole. Quindi nei rapporti umani la realtà è l’infedeltà, prevalentemente multipla, contemporanea e costante per gli africani (hanno più amanti nello stesso tempo oltre al partner ufficiale) e principalmente seriale e occasionale per gli europei e gli asiatici (preferiscono una sola avventura ogni tanto).

In genere nei paesi africani gli uomini e le donne hanno una rete più estesa di partner, iniziano a fare sesso prima, con partner di fasce d’età più alte e variabili. Inoltre gli africani fanno sesso più spesso e senza usare il preservativo, per questioni di scarsa educazione, povertà e praticità. In molti casi le persone vivono in zone dove le rivendite di preservativi sono troppo lontane. Per tutti questi motivi la diffusione dell’AIDS risulta in forte crescita.

Inoltre la ricercatrice afferma che esistono prostitute costrette a lavorare da altre persone, ma molte ragazze scelgono liberamente questa professione, costrette dalla necessità e attirate dell’estrema facilità di fare denaro. Per molti transessuali fare sesso a pagamento diventa quasi un hobby. Afferma uno di loro: “E’ più per gli orgasmi che per i soldi. Non facciamo finta di niente, siamo tutti esseri umani e abbiamo necessità di scopare. Che cos’è la vita senza orgasmi?”. Quindi viene confermata ancora una volta la tesi dell’enorme influenza della quantità del testosterone sul desiderio sessuale. E questo accade anche per le donne: i medici consigliano una cura a base di testosterone per le donne con un calo del desiderio sessuale molto pronunciato. Ricordo poi l’esperienza limite affrontata da una giovane filosofa francese che ha assunto molto testosterone è ha sperimentato una vita sessuale psicologicamente maschile per molto tempo: sentiva il bisogno di uscire quasi tutte le sere, aveva voglia di fare sesso più volte al giorno, si sentiva attratta da moltissime persone (e sentiva un’energia tutta particolare nelle sue parti intime).

L’autrice ha poi confermato la prospettiva sessuologica più moderna: la suddivisione tra persone eterosessuali, omosessuali e bisessuali, e partner regolari e irregolari, fissi o variabili, è una cosa molto arbitraria e artificiosa. L’attività sessuale umana è una delle cose più complesse e più difficili da definire. Esistono milioni di sfumature sentimentali e milioni di opportunità legate al dare e prendere piacere e potere. In natura non esistono le persone, ma esistono maschi con una psicologia sessuale maschile e maschi con una psicologia femminile più o meno pronunciata (possono essere normali, omosessuali e bisessuali). Esistono femmine psicologicamente femminili e femmine con una psicologia sessuale più o meno maschile (possono essere lesbiche, bisessuali o normali). Ci sono alcuni individui che hanno gli organi sessuali e la mente di entrambi i sessi (gli organi femminili possono essere solo interni oppure anche esterni). Infine bisogna aggiungere che accusare di incoerenza i cittadini non porta nessun vantaggio elettorale: nessuno ammette facilmente la possibilità dell’infedeltà, né propria, né del proprio partner. 

Per approfondimenti sul libro: http://www.wisdomofwhores.com/elizabeth-pisani.

Per alcuni approfondimenti video: https://www.youtube.com/watch?v=2oA4_4iVx2M; https://www.ted.com/speakers/elizabeth_pisani; https://www.youtube.com/watch?v=NUyGdW4aYXg; https://www.youtube.com/watch?v=2zpRL-cgbzI (Festival of Dangerous Ideas, settembre 2014). 

Per un ottimo approfondimento sull’ultimo lavoro di Elizabeth Pisani: http://indonesiaetc.com.

 

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