La ricerca della perfezione in ogni donna

Tra maglie fluorescenti e tacchi vertiginosi, ogni scusa è buona per attirare un po' di attenzione su di sé, e poco importa a noi donne di avere quattordici o cinquantadue anni, l'importante è farsi notare. Ma perché? Se dovessimo fare un sondaggio fra le donne incontrate per caso il sabato sera stratruccate e vestite meno di quanto potessero esserlo in un completino intimo, l'ipocrita risposta che avremmo sarebbe ''io lo faccio per me stessa, per sentirmi meglio!''.

Ma come credere a questa professione di modestia quando tutti sappiamo che sotto sotto si nasconde una disperata ricerca di ''mi piace'' su Instagram o Facebook, e se questi arrivano dall'universo maschile tanto di guadagnato! Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo! La verità è che la paura del confronto con le ipotetiche ''bellezze naturali'' proposte dai media, ditruggerebbe l'autostima di qualunque donna. Sognamo la pelle liscia e luminosa delle modelle di cosmetica, le labbra perfette di Belen, il fondoschiena alto e sodo di Jennifer Lopez e in questo tentativo di emulare una perfezione finta tendiamo inesorabilmente a quello che i romantici tedeschi del 1800 chiamerebbero ''streben'', l'infinita ricerca e il senso di vuoto da essa provocata.

Quindi come dare torto a queste donne e ragazze che tentano di trovare l'approvazione sociale in vestiti succinti e murales sul viso? In fondo tentano solo di attuare quello che Machiavelli aveva ipotizzato, puntare l'arco sempre più in alto del bersaglio per colpire il centro. Ma non tutte prendono atto del fatto che a puntare troppo in alto il bersaglio rischi di mancarlo!