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 Home page > Tribuna Libera > La repubblica del terrore. Usare la crisi per fare riforme impopolari

La repubblica del terrore. Usare la crisi per fare riforme impopolari

 

Per risolvere la crisi dell'euro vari paesi europei stanno adottando rigide misure d'austerità per permettere la riduzione del debito sovrano, per ridurre la spesa pubblica e quant'altro.

Prendiamo il caso dell'Italia. Si è cominciato con l'innalzamento della soglia per l'età pensionabile, poi si è proseguito con la reintroduzione della “tassa sulla prima casa” (IMU) ed un relativo aumento sulle seconde, terze case e così via. Ancora dopo una serie di leggi sulle liberalizzazioni. Fino ad arrivare al momento attuale in cui si sta cercando di approvare la riforma del mercato del lavoro.

I vari media ci suggeriscono che sono misure “che ci chiede l'Europa”.

Il momento di crisi economica si sta dimostrando nella sua tragica evidenza, però, allo stesso tempo, a molte persone può venire anche da pensare che si stia “strumentalizzando” la crisi economica per imporre riforme alquanto impopolari, soprattutto per le classi più deboli.

Le immagini, quotidiane ormai, delle borse, dei mercati e del temutissimo spread tra titoli di stato tedeschi ed italiani fomentano una “paura perpetua”, un “regime di terrore” nel quale siamo atterriti e impotenti: ubbidiamo agli ordini impartiti dall'alto senza protestare. Per essere esatti, la grande maggioranza della popolazione non protesta, mentre ci sono operai, disoccupati, cassintegrati etc. che protestano quasi ogni giorno.

Si sta usando la crisi per cambiare lo stato sociale, per negare diritti conquistati dopo anni di lotte: è una nuova lotta di classe all'incontrario, dove i “padroni” rivogliono indietro diritti conquistati da operai e impiegati molti anni fa.

Citando Naomi Klein, la shockterapia si sta dimostrando nella sua massima espressione: invece di cambiare o almeno modificare il sistema neoliberista e globalizzatore vigente si cerca di farlo sopravvivere “a tutti i costi” e i costi li pagano sempre le classi più deboli.

Quella in cui viviamo non sembra più una repubblica democratica ma una “repubblica del terrore e della paura”, dove pochi oligarchi decidono del nostro destino ogni giorno

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.79) 23 giugno 2012 12:49

    Tecno-BLUF >

    Con la sua riforma delle pensioni Fornero prometteva un risparmio di quasi 9 miliardi in 2 anni e di sommarne altri 30 entro il 2018.
    Poi scoppia il caso “esodati”.
    Il Decreto per i primi 65mila “salvaguardati” costa oltre 5 miliardi. Visto che ne mancano almeno altri 55mila il costo “non previsto” è destinato a sfiorare i 10 miliardi.
    C’è di più.
    Stando ai numeri elaborati dall’Inps e da vari Centri Studio, la cifra finale sarebbe tale da “azzerare” tutti i risparmi “annunciati” da Fornero.
    Che “imbarazzo” per i partiti che Le hanno dato fiducia! Occorre un rimedio “sostenibile”.

    Ecco allora la selezione ad excludendum dei prossimi “esodati” e la ricerca di percorsi “sostitutivi” della pura e semplice sanatoria.
    Un mix di “formule transitorie” in grado di salvare una quota decente dei “vantati” risparmi. Le residue risorse ad oggi disponibili saranno così “ripartite” in porzioni via via più piccole finchè gli ultimi avranno solo briciole.
    Monti se ne fa garante.
    Un tipico escamotage da “errore” preordinato ad enfatizzare i vantaggi e “minimizzare” i costi correlati.
    Espediente affatto insolito tra le pagine di un Dossier Arroganza

  • Di (---.---.---.189) 23 giugno 2012 19:26

    Tranquilli sti neoliberisti saranno spazzati VIA... dalla crisi .. tipo 29 che ci aspettera’ , cosi’ non possiamo + continuare , anche il muro di Berlino e’ crollato no ??
    in grecia erano terrorizzati che vincessero i comunisti.... ma tranquilli e solo questione di tempo , la corda e’ sfilacciata e poi si spezzera!!!

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