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La produzione intelligente in Italia

Lo storico Giuseppe Berta ha da poco pubblicato “Produzione intelligente”, un ottimo libro che rappresenta un breve viaggio nelle fabbriche italiane più innovative (Einaudi, 2014, 158 pagine).

Berta è un economista atipico: è un artigiano del sapere e adora rigirare con le sue mani la materia di studio. Lo studioso ha visitato i migliori stabilimenti industriali, anche perché le realtà industriali più dinamiche sono sottovalutate o quasi ignorate dalla politica, dai media e dalla società. 

Però, prima di prendere in esame le nuove realtà industriali, bisogna partire dalla cruda realtà: “Fatto 100 l’indice della produzione manifatturiera italiana del gennaio 2008, cinque anni dopo, nel dicembre 2012, era sceso a 76”, quindi di un quarto, perdendo circa mezzo milione di posti di lavoro. Può essere utile ricordare che nella “grande ristrutturazione del 1980-85” si persero più posti di lavoro, “con la differenza che allora si ridimensionavano le fabbriche per trasformarle e rilanciarle, mentre ora si incide nella carne viva del sistema della produzione”. Oggi le fabbriche chiudono, si trasferiscono o vengono svendute agli stranieri, con modalità poco dignitose.

In realtà si sta avviando un nuovo genere di rivoluzione industriale: in Occidente “le strutture della produzione di massa hanno ormai ceduto il passo a una nuova configurazione che mira a elevare la qualità sia dei prodotti sia dei processi, allo scopo di indirizzarli verso l’alta gamma dell’offerta” (p. 25). Le nuove tecnologie, grandi e piccole, consentono notevoli risparmi di fatica, di manodopera e di tempo, fino a livelli quasi impensabili. Migliora la salute dei lavoratori, crescono i disoccupati.

Berta ha visitato i nuovi stabilimenti di società storiche come la Fiat, la Maserati, la Pirelli e la Dalmine (acciaieria nata nel 1906), e di società molto innovative come la ProTocuBe di Torino, una piccola impresa specializzata nella stampaggio tridimensionale di oggetti di tutti i tipi. Saet Group è un’altra azienda molto particolare: produce impianti per il trattamento termico a induzione elettromagnetica (ha sei stabilimenti). Saet investe un milione di euro all’anno nella ricerca e collabora con l’Inova Lab, uno spin-off dell’Università di Padova.

Comunque il territorio italiano è disseminato di realtà industriali molto diversificate e molto difficili da catalogare. La manifattura intelligente potrebbe “opporre un grado di resistenza al declino che incalza nel paese” (p. 155). In ogni caso le conoscenze e le persone più intelligenti sono le vere risorse produttive di oggi. Forse i migliori inventori saranno i grandi leader di domani.

Nota - La modernissima fabbrica Fiat-Chrysler di Pomigliano d’Arco è stata premiata come la migliore fabbrica d’auto d’Europa nel 2012 (si trova a una quindicina di chilometri da Napoli).

“Noi siamo quello che facciamo”, disse Giambattista Vico; “Noi siamo quello che diamo”, io vi dico.

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