• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Istruzione > La presunta libertà di scelta sulle scuole private

La presunta libertà di scelta sulle scuole private

 
Invocano il principio di libertà di scelta, i difensori del finanziamento pubblico alle scuole private (anche paritarie). Come si ci fosse qualcuno che vieta alle famiglie (specie quelle benestanti) di iscrivere i propri figli ad istituti privati (e cattolici).
 
La realtà è diversa: scuola pubblica e scuola privata non sono in competizione e non possono essere messe in gara, che poi è una finta gara, visti i tagli alla scuola pubblica (e i soldi garantiti a quelle private).
 
La scuola pubblica è garantita dalla Costituzione, è lo strumento con cui lo Stato democratico permette a tutti di raggiungere un livello di istruzione sufficiente, per essere buoni cittadini. Non solo, la Costituzione da la possibilità ai meritevoli di raggiungere TUTTI i livello superiori di istruzione, a prescindere dalle possibilità economiche.
 
L'istruzione privata è permesse, senza però oneri per lo Stato. Questo dice la Costituzione, non applicata. Non applicata anche grazie alle leggi regionali, qui in Lombardia, ma non solo. Succede allora, nelle regioni e nei comuni (come nel mio, Inverigo), che in quattro anni il comune abbia elargito 600.000 euro alle scuole paritarie private. Solo quest'anno si parla di circa 120.000 euro: la maggioranza in comune giustifica questi finanziamenti affinché le strutture possano funzionare. Senza soldi pubblici, il privato non funziona.
 
Nello stesso tempo, il comune non ha soldi per sistemare strade, per mettere in sicurezza le scuole (anche per il pericolo amianto) ed è costretto ad aumentare le tariffe (almeno quest'anno questo rischio è stato evitato) o dismettere il suo patrimonio pubblico (vedi vendita della palazzina ex Ballabio).
 
 
Il comune ha il vincolo del patto di stabilità, ci sono stati meno trasferimenti, la scuola paritaria (materna) non è dell'obbligo (e dunque lo stato non incentiva la scuola pubblica), con questi fondi si dà a tutte le famiglie la possibilità di scegliere strutture diverse, a prescindere dal reddito... questi gli argomenti usati dall'assessore all'istruzione del comune (che potete ritrovare sull'articolo del Giornale di Erba)Ma con 600.000 euro, cosa si poteva fare in tutti questi anni per la scuola pubblica? Così hanno risposto i consiglieri di opposizione, nell'accesa discussione con la maggioranza. Si poteva ampliare la scuola, evitando così i 13 esuberi, poi rientrati. Grazie al fatto che il comune ha pagato a queste famiglie la retta per le private.
 
Non è libertà di scelta, ma assomiglia più ad una sorta di privatizzazione, contro il pubblico. Nelle paritarie, come nei livelli superiori dell'istruzione. E in tempi in cui l'ascensore sociale si è rotto, bloccando le possibilità di crescita a chi proviene dai ceti meno abbienti, è un bel problema. 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.94) 29 dicembre 2013 17:17

    Tutto giusto.

    Manca però un dettaglio: in Italia per 60 anni la costituzione, che vieta di finanziare le scuole private con i soldi pubblici è stata applicata.
    Chi ha aperto la strada alla violazione della costituzione è stato un ministro PDS: Luigi Berlinguer si è inventato lo sporchissimo trucco di ri-denominare "paritarie" le scuole private e di attuare il loro finanziamento con i soldi dello stato.
    Poi, una volta aperta la strada, il buco è stato allargato.
    Ma quando allora è stata violata la costituzione ben pochi hanno protestato, perchè quel ministro era PDS, perchè aveva un cognome importante, perchè era ministro nel governo Prodi...
    Gli italiani devono sapere che è vero che le destre hanno sempre sostenuto le scuole private, ma che chi ha tradito la costituzione e ha svenduto la scuola pubblica era targato "comunista".

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.178) 29 dicembre 2013 22:23

    tutto giusto.


    Frequentare una scuola privata é un privilegio e garantisce trattamenti di favore (nella mia Como e ai miei tempi chi veniva pluri-bocciato allo Scientifico Statale andava al collegio Gallio, e li diventava bravissimo...) ma buona parte della retta é pagata dalla collettività attraverso le tasse. Si, anche da chi non si puo’ permettere di pagare la restante parte di retta.

    E per la scuola pubblica invece sono solo tagli.

    Il risultato? la scuola pubblica é sempre piu’ scadente e chi appena puo’ la abbandona a favore di quella pubblica. 

    E’ uno schifo, non so cosa pensare e soprattutto non so chi chi votare.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares