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La morte dei bambini e il miracolo laico

Una donna decide di portare avanti la gravidanza di un feto privo di encefalo, nonostante le sia stato spiegato che, una volta partorito, quel bambino senza cervello non vivrà che poche ore. E infatti muore presto. La notizia viene dal sito del Resto del Carlino. Titolo e incipit parlano di “miracolo”.

Massimo Pandolfi, che ne è l’autore, è il caporedattore del quotidiano. È un cattolico che ha già scritto libri come L’inguaribile voglia di vivere (da lui definito “la storia di nove persone che pur nella malattia o nella disabilità affrontano la realtà così come è stata loro donata”) e che sostiene che “anche la vita di Eluana aveva un significato; c’era una strada. Purtroppo non siamo stati capaci di aiutare suo padre a trovarla, questa strada. Egli è stato consigliato forse da troppi finti amici che cercano, come va di moda oggi, la scorciatoia”. L’autore racconta che la madre, che già aveva subito un’esperienza esattamente identica undici anni prima, abbia “urlato forte, dentro di sè: ‘Signore, ma dove c… sei?’”, minacciando questa volta di abortire. Ma un provvidenziale intervento del cardinale Caffarra “ha preso la famiglia per mano e Natascia, alla fine, ha rifatto questa ‘pazzia’”.

Scrive Pandolfi che il miracolo è che “questo lampo di vita inutile, o presunto tale, ha dato e sta dando dei frutti incredibili”. Il reparto di neonatologia del Sant’Orsola si prenderà infatti “istituzionalmente cura, in modo diverso, dei bambini nati e condannati a vivere pochi minuti o poche ore”. E il protocollo per metterlo in pratica si chiamerà “percorso Giacomo”, come il bambino vissuto 19 ore, 4 minuti e 12 secondi. Non c’è nulla di miracoloso in questa decisione, ovviamente. Decisione su cui, secondo l’autore, “sono tutti d’accordo, cattolici e laici”.

Non è una novità: i laici sono per la libertà di scelta, anche per chi fa una scelta che loro non farebbero. Il problema nasce solo quando sono i laici a voler esercitare la libertà di scelta: in quel caso i clericali non sono d’accordo, e cercano di privarli della loro libertà. O quantomeno di farli soffrire inutilmente. Per esempio ostacolando in tutti i modi l’interruzione volontaria di gravidanza. Per esempio impedendo l’autodeterminazione nel fine vita. Per esempio imponendo un lungo e costoso percorso giuridico per divorziare. Per esempio obbligandoli a iscrivere i propri figli a scuole-parrocchia finanziate con soldi pubblici.

Il vero miracolo è che esistano persone come i laici che rispettano anche l’altrui libertà di scelta. Il vero miracolo è che ve ne siano ancora così tanti, in un paese sempre più clericale dal primo dei politici all’ultimo dei giornalisti.

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