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 Home page > Tribuna Libera > La “memoria corta” del 27 gennaio: la giornata dell’ipocrisia

La “memoria corta” del 27 gennaio: la giornata dell’ipocrisia

Da circa 8 anni il 27 gennaio, in tutti gli Stati membri dell’ONU, si celebra la “Giornata della memoria”: il ricordo della Shoah - lo sterminio del popolo ebreo - così com’è stabilito dalla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005. Per la precisione, in questo giorno si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. Tv, giornali, iniziative sociali in tutte le città, scuole commemorano l’orrore del genocidio ebraico con immagini, approfondimenti, trasmissioni e meravigliosi film. Ritengo tutto ciò giusto, anzi doveroso, poiché è importante conservare la memoria di quanto accaduto proprio per evitare che quell’orrore si compia di nuovo. Questo si dice e si propina in giro, nelle scuole, sui media… certo.

Peccato che quel genocidio non sia l'unico che ha macchiato di sangue e infamia il secolo scorso, né l'ultimo in ordine di tempo, visto che dal 1945 dei genocidi e massacri ce ne sono stati parecchi, e tuttora continuano ad esserci, nel silenzio e indifferenza generale. Primo fra tutti proprio il massacro dei palestinesi ad opera di Israele (appoggiati prima dai britannici e poi dagli americani), lo Stato che più di tutti – proprio in virtù di ciò che il suo popolo ha subìto – non avrebbe mai dovuto iniziare il conflitto che va avanti da circa 60 anni e che conta un numero non precisato di vittime palestinesi, le quali ancora lottano per la sopravvivenza. Mi viene da dire “L’hanno imparata bene la lezione!”.

Lo stesso spirito di contestazione e la stessa critica la ritrovo in rete su svariati blog, come quello di Loreto Terranova che pubblica una vignetta aspra e pungente in merito

E proprio in linea col concetto dell’imparare dagli errori del passato, solo per citarne alcuni, ricordo i massacri di centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini, anziani che si contano in India, Cambogia, Giappone, Cina, Indonesia, Madagascar, Ruanda, Congo Guatemala e tanti altri, che sono stati precedenti, contemporanei e successivi alla Shoah ebraica. Viene onestamente da chiedersi perché si ricorda solo quella, perché gli altri popoli massacrati non vengono nemmeno citati, ricordati? Ci sono massacri che sono più importanti degli altri? E poi, perché dire “non dobbiamo dimenticare perché ciò che è accaduto non accada di nuovo” quando in giro per il mondo si continuano a susseguire guerre di conquista, di nuovo colonialismo, mascherate da “missione di pace”?! Giusto come promemoria vorrei segnalare che attualmente sono in corso i seguenti conflitti, nei quali l’Italia è coinvolta con mezzi, uomini, appoggio logistico (l’ultimo in ordine di tempo il nostro apporto nella guerra del Mali):

AFRICA (24 Stati e 113 tra milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Darfur, Libia, Mali, Nigeria, Puntland, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Somaliland

-  ASIA (15 Stati e 90 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Afghanistan, Birmania-Myanmar, Pakistan

-  EUROPA: (8 Stati e 60 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Cecenia, Daghestan

-  MEDIO ORIENTE (8 Stati e 92 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Iraq, Israele, Siria, Turchia, Yemen

-  AMERICHE (5 Stati e 25 tra cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) punti caldi: Colombia, Messico Totale degli Stati coinvolti nelle guerre: 60 Totale Milizie-guerriglieri e gruppi separatisti coinvolti: 379

Quasi tutti lottano per l'indipendenza del loro Stato. Personalmente non ho nulla contro la popolazione ebraica, ma pretenderei lo stesso rispetto e senso di responsabilità per tutte le altre vittime. Che fosse davvero una giornata della memoria!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.221) 28 gennaio 2013 19:06

    Tutto giusto e condivisibile.
    Tuttavia con una precisazione: l’eccezionalità dell’Olocausto consiste nel fatto che per la prima volta (e si spera ultima!), un genocidio è stato teorizzato, normato ed attuato da uno Stato sovrano. Per trovare casi simili bisogna forse risalire all’antichità, ai Romani ad esempio, con la completa distruzione di Cartagine e dei suoi abitanti; ma perfino in quel caso c’è una qualche giustificazione, a parte le ovvie diversità dovute ai tempi. Si trattava di un nemico in una guerra dichiarata.
    In tutti gli altri casi citati nell’articolo, si è trattato sempre di una conseguenza di uno stato di guerra o di rivoluzione in atto, con la sola (forse) parziale eccezione per la questione armena, che i Turchi ancora si rifiutano di riconoscere.
    rBle

    • Di Ada Palma (---.---.---.206) 28 gennaio 2013 19:49
      Ada Palma

      giusto e perfettamente spiegato. ricordo il mio prof. di filosofia morale che ci spiegò bene questo aspetto dell’olocausto. Tema del mio esame di filosofia morale: l’Inutilità del male. La Shoah e il revisionismo storico. Bellissimo ESAME! ;)

    • Di (---.---.---.93) 28 gennaio 2013 20:48

      dire che Israele "non avrebbe mai dovuto iniziare il conflitto" non mi pare tanto giusto e condivisibile; mi pare invece una panzana storica clamorosa. Lo stato è nato su delibera dell’ONU ed è stato attaccato dai paesi arabi il giorno stesso della sua dichiarazione di indipendenza. Gli arabi non avrebbero mai dovuto iniziare un conflitto che hanno poi perduto facendone ricadere l’onere sui palestinesi...

    • Di (---.---.---.93) 28 gennaio 2013 20:58

      inoltre sarebbe stato condivisibile reclamare l’istituzione di un ricordo (in una forma qualsiasi) delle vittime di qualsiasi tragedia umana, evitando la ricorrenza della memoria dello sterminio ebraico per pretendere che quella non sia l’unica legittima commemorazione. Quello che appare, non tanto nascosta, è un’astiosa rivalsa verso le vittime ebraiche che non sono certo responsabili della omessa memoria delle altre vittime.

    • Di Ada Palma (---.---.---.206) 28 gennaio 2013 21:26
      Ada Palma

      Non ho assolutamente nulla contro gli ebrei, e lo ripeto. Reputo GIUSTISSIMO istituire una giornata della memoria, dico secondo me che è sbagliato ricordare soltanto l’olocausto ebraico omettendo e dimenticando tutti gli altri. E non è rivalsa, ma onestà intellettuale. Non entro nel merito specifico del conflitto israelo-palestinese poiché ci sono tante verità possibili, ma se è vero che la storia INSEGNA allora mi chiedo cosa abbiano imparato gli ebrei da quell’immensa tragedia che hanno subito in prima persona (e lo direi di qualunque popolo nella loro situazione).

    • Di (---.---.---.135) 28 gennaio 2013 21:43

       ADA, do ragione a xxx93,fino al 1947 esisteva solo la palestina......era un grande paese poi un giorno fini la 2 guerra mondiale e comincio ad entrare in palestina un gruppo di israeliani............cosa che non andava molto bene ai palestinesi perche rubavano territorio ,ma li ospitarono ugualmente in seguito arrivaronomolti altri israeliani.....e via altro territorio poi ancora e ancora,fino a che israele non si prese tutto lo stato e ai palestinesi gli e rimasto ino spicchio..................la striscia di gaza appunto,e adesso se lo vogliono tenere con le forza *missili, carrri armati, caccia ,mine e armi varie*contro sassi dei palestinesi e armi degli israeliani distrutte e messe e riadattate,quindi israele e uno stato abusivo.ciao CLAUDIO

    • Di (---.---.---.93) 29 gennaio 2013 00:23

      Ho capito quello che dici e ti posso anche credere, ma resta il fatto che reclamare il ricordo (sacrosanto) di altre forme di ricordo proprio durante la giornata della memoria specifica della shoah suona come un’accusa agli ebrei di essersi appropriati dell’esclusiva del dolore. Non potevi trovare altro momento per pubblicare questo articolo ? Pubblicarlo oggi ha un senso, non è casuale per quanto, a parole, ti premuri di proclamarti "esente da antisemitismo". Il tuo titolo è poi chiarissimo e agghiacciante: "la giorrnata dell’ipocrisia". No, non è la giornata dell’ipocrisia è la giornata dedicata al ricordo dello sterminio di sei milioni di persone innocenti.

      Le giornate dell’ipocrisia casomai sono tutte le altre, quelle che NON sono state dedicate a niente, quelle che non ricordano niente, quelle che vanno via lisce fra shopping e televisione.

    • Di (---.---.---.93) 29 gennaio 2013 00:25

      ma tu la storia dove la studi ? Gerusalemme era una città a maggioranza ebraica già alla metà dell’ottocento... e non arrivarono "israeliani", casomai arrivarono ebrei...

    • Di (---.---.---.130) 29 gennaio 2013 15:18

      Concordo.Il criiterio e’ stato attuato in maniera scientifica e tecnologicamente avanzata,, a differenza di tante altre ingiustificabili efferatezze. Ovvio che sarebbe pura retorica celebrare la giornata della Shoah, come qualche cosa che fu. Noi non viviamo nel "migliore dei mondi possibili " e le violazioni allo stato dei diritti internazionali non e’ solo " occasionale". Con Bush J ne abbiamo avuto dimostrazione. Poi c’e Guantanamo, le torture , le guerre che infiammano l’Africa e la questione Palestinese la cui risoluzione e’ determinante per iniziare un vero processo di pace nel mondo intero. Le violenze e crimini sono sempre tali da qualunque parte esse provengano. Gli zingari e i testimoni di Geoa e/o gli omosessuali e/o i malati di mente, hanno subito la stessa sorte degli ebrei e per questo non possono essere non ricordati sullo stesso piano. Ma non si deve cadere nella trappola di chi subdolamente cerca di disorientare per fini e scopi ideologici, chi non ha forte il senso della storia per quello che e’ stata. Per questo si deve restare vigili e testimoni della verita’.



  • Di Ada Palma (---.---.---.191) 29 gennaio 2013 10:35
    Ada Palma

    L’antisemitismo non è certo scrivere che non si è d’accordo col dedicare un giorno SOLO ad un popolo che è stato sterminato, ma che bisognerebbe ricordarli tutti. Inoltre l’IPOCRISIA non sta in questo ricordo, ma nel riempirsi la bocca di belle parole retoriche continuando tuttora a portare guerra e morte in tutto il mondo con queste pseudo-missioni di pace. Il pezzo non è incentrato certo sull’avercela con gli ebrei, ma sul sottolineare una cosa che mi sembra alquanto discriminatoria verso gli altri popoli massacrati, e anche sulla finzione e ipocrisia dei politici che spendono parole e parole su questo argomento, in questa giornata, e che non disdegnano poi di firmare accordi di appoggio logistico nelle guerre attuali, tipo quella del Mali. 

    Se poi preferisci leggerci ALTRO è una tua scelta. Ma non imputare a me parole e concetti che non mi appartengono. 
    • Di (---.---.---.93) 1 febbraio 2013 14:07

      Io non imputo niente a nessuno. Leggo, semplicemente. E qui leggo un titolo e un testo che in primo luogo ricorda il conflitto israelo-palestinese dove c’è - bella evidente - una palese alterazione storica finalizzata a colpevolizzare Israele. Poi: “L’hanno imparata bene la lezione!”. scrivi, affermando un collegamento diretto fra ebrei e israeliani (ma non tutti gli ebrei sono israeliani e viceversa). Mi pare abbastanza evidente quello che pensi, al di là delle parole doverosamente ‘corrette’.
      Tutto questo esattamente in occasione di una giornata che la legge italiana, dal 2000, dedica allo sterminio degli ebrei.

      Il tuo articolo, in qualsiasi altra occasione, avrebbe avuto un altro senso. In QUESTA occasione ha un senso difficilmente equivocabile.

    • Di (---.---.---.93) 1 febbraio 2013 14:21

       e la vignetta che suggerisci http://terranova78.blogspot.it/2013... dice chiaramente: nel giorno della memoria di sei milioni di persone carbonizzate, la cosa giusta da ricordare sarebbe.... Gaza ! (di cui fra l’altro si parla in continuazione).

      Il tuo vignettista scrive "Certo è che Israele crede di avere il monopolio del dolore e ci sguazza alla grande nell’olocausto, usandolo come scudo e come scusa per fare un pò qual che cazzo gli pare e quindi si da il suo bel da fare per non far dimenticare la Shoah e che orrore sia la guerra, la violenza e la deportazione, soprattutto ai palestinesi... ". Quindi la Giornata della Memoria non sarebbe altro che questo: una scusa israeliana per fare quello che gli pare....

      mamma mia !

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