I numeri di Openpolis: la legislatura è finita, andate in pace

Bilancio di cinque anni di legislatura grazie al rapporto "Camere Aperte" fornito da Openpolis. Come, quando e cosa hanno votato i nostri parlamentari durante il loro mandato.
Al termine di questa lunga corsa, è ora possibile stilare un bilancio dell'attività parlamentare, grazie all'accurato rapporto "Camere Aperte" messo a disposizione dall'associazione Openpolis. Quarantadue pagine ricche di numeri, analisi, tabelle, flussi e dati estratti dall'attività quinquennale del Parlamento, in cui emerge una verità inconfutabile da sbattere in faccia alle tante menzogne che propinano a destra e sinistra.
I cittadini, invece, hanno zero possibilità nel vedere approvata (o anche discussa) una legge di iniziativa popolare. Numeri che dimostrano chiaramente - afferma il rapporto- di come "il potere legislativo si sia progressivamente trasferito nelle mani dell'Esecutivo, lasciando al Parlamento il ruolo della ratifica, e nei migliori casi, del controllo". Se ancora non siete convinti che il potere è quasi interamente nelle mani del Governo piuttosto che del Parlamento, basta consultare le percentuali di approvazione delle leggi: su 397 approvate durante la legislatura, 297 sono di iniziativa dell'Esecutivo e solo 90 di iniziativa parlamentare.
Ad aggravare ulteriormente le cose è il ricorso spasmodico alla "fiducia" che il Governo sottopone alle Camere all'atto della presentazione di una legge. Ciò comporta una sorta di aut-aut nei confronti dei parlamentari: o mi voti il provvedimento così com'è o il Governo cade e torniamo tutti a casa (forse). E scommettiamo che il povero onorevole (si fa per dire), già sottoposto agli ordini di partito, risponderà favorevolmente al diktat dell'Esecutivo per paura di perdere la pensione e magari anche la futura candidatura alle prossime elezioni?
La lentezza del Parlamento. Falso!
Basta osservare la classifica della tempistica di approvazione di una legge, stilata dal rapporto, per rendersene facilmente conto. Tra le leggi "lepre" troviamo lo svolgimento del referendum 2009 (approvata in 6 giorni), la Manovra Correttiva 2011 (8 giorni), la Manovra Salva Italia (16 giorni), il Lodo Alfano (20 giorni), Missioni Militari all'estero (21 giorni) e cosi via. Tra le leggi lumaca, invece, troviamo stranamente la Convenzione Internazionale Anticorruzione (1456 giorni), il contrasto all'usura e all'estorsione (1357 giorni), il riconoscimento dei figli naturali (1259 giorni) e persino la disciplina del prezzo sui libri (1140 giorni). Certo, per le norme anti-corruzione il Paese può aspettare, mentre dal Lodo Alfano non si può proprio prescindere!
Afferma il già citato rapporto, che molto spesso si è verificata l'eventualità per l'opposizione di battere la maggioranza per assenze e impegni tra i suoi appartenenti. Tuttavia, nel momento decisivo la minoranza non ha sfruttato a dovere tali assenze, non andando a votare in numero sufficiente per respingere il provvedimento. È davvero interessante scorrere i nomi dei parlamentari che con i loro voti e le loro assenze hanno salvato il governo Berlusconi: al primo posto, tra i deputati troviamo Pierluigi Bersani, seguito dagli onorevoli Antonio Gaglione (Gruppo Misto), Antonio Di Pietro (Idv), Lapo Pistelli (PD) e Massimo D'Alema (PD). Tra i senatori, in vetta a questa particolare classifica, troviamo Emma Bonino (Radicali- PD), tallonata da Umberto Veronesi (PD), Sergio Zavoli (PD), Franco Marini (PD) e Felice Belisario (Idv).
Alla Camera sono 121 i deputati transfughi, 29 dalla maggioranza all'opposizione, 10 a dall'opposizione alla maggioranza, 17 coloro che ci hanno ripensato (abbandonando il proprio schieramento per poi farci ritorno). Al Senato, invece, sono stati "solo" 58 i transfughi, 11 dalla maggioranza all'opposizione, 2 a fare il percorso inverso, e 2 pentimenti.
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