La discesa verso il nanocosmo ed oltre

Continuiamo nella nostra discesa dimensionale e incontriamo le cellule che sono le unità fondamentali della vita ovvero le più piccole entità definite vive. La cellula possiede la capacità di mantenere al proprio interno condizioni chimico-fisiche diverse dall’ambiente circostante, in pratica è un piccolo, ma potentissimo, laboratorio chimico all’interno del quale si susseguono continuamente reazioni che stanno alla base del metabolismo vitale.
Tali strutture sono reperite nella cellula ospite in cui il virus penetra, utilizzandole per riprodursi in numerose copie. Quindi i virus sono entità biologiche con caratteristiche di parassita obbligato che possono essere responsabili di malattie in organismi appartenenti a tutti i regni biologici. Le dimensioni in questo caso sono di 100 nm, limite metrico superiore del mondo nanotecnologico.
Le proteine sono formate da catene di aminoacidi particolari ed univoche per ciascuna di loro. Ogni proteina è costituita da una o più catene di aminoacidi disposti secondo una sequenza precisa e caratteristica. Questa successione non casuale di aminoacidi lungo la catena, detta struttura primaria della proteina, può consentire per idrofilia o idrofobicità una serie di legami o interazioni tra aminoacidi non contigui, grazie ai quali la proteina assume una conformazione tridimensionale caratteristica, di grado più o meno complesso a seconda del tipo di strutture e del numero di catene proteiche coinvolte.
Siamo arrivati con il DNA a larghezze dell’ordine di 1 nm, in pratica un miliardesimo di metro.
La parola "atomo", che deriva dal greco átomos, "indivisibile", fu introdotta dal filosofo greco Leucippo per definire le entità elementari, indistruttibili e indivisibili, di cui egli riteneva che fosse costituita la materia.
In questo caso siamo di fronte ad un livello di frazioni di nanometro, più precisamente a 0,1 nm. Ancora più in basso troviamo l’elettrone scoperto nel 1897, da parte di J.J. Thompson, che ha fatto notare per la prima volta l’esistenza delle particelle elementari, o meglio la natura non continua della materia.
Nell’uso comune, l’elettrone viene abbreviato con il simbolo "e-" e la sua carica elettrica per convenzione è negativa.
La carica dell’elettrone Qe è identificata come carica elementare. Il fatto che l’elettrone sia puntiforme vuol dire che a livello dimensionale siamo arrivati a 3 fm, cioè 0,000003 nm, in altre parole siamo andati oltre il nanocosmo.
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