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La crisi della TV generalista

Secondo gli ultimi dati c'è una calo degli ascolti della TV generalista, ossia la RAI e MEDIASET.

I dati riportano che rispetto al passato i telespettatori sono aumentati ma guardano altri canali o del satellitare o comunque non di RAI e MEDIASET.

Questa frammentazione di ascolti è dovuta soprattutto all'esplosione di canali avvenuta col digitale: rispetto a prima ci sono miriadi di canali nazionali e regionali, per cui il telespettatore ha una scelta molto più vasta, plurale e multiforme. Inoltre c'è sicuramente anche la grande ascesa di LA7 che sta offrendo recentemente programmi nuovi e innovativi e con ciò sta “catturando” molti ascoltatori alle tv generaliste.

La crisi della tv generalista si affianca poi a quella del cinema e soprattutto della fiction per la tv.

Quest'ultima è lontanissima dalle produzioni americane, inglesi o europee.

Questa crisi della fiction sta generando anche la perdita di tantissimi posti di lavoro.

Il cinema italiano è lontanissimo dal cinema di successo di qualche decennio fa: solo ogni tanto qualche grande regista italiano è premiato e l'offerta si limita quasi sempre solo a film di commedia dei soliti comici italiani del momento.

Tornando alla crisi della TV generalista essa sarà dovuta anche al fatto che “troppo” della politica è presente in questa tv: quindi con la crisi della politica e dei partiti è giunta anche la crisi della TV generalista la quale per anni è stata espressione della “reggente partitocrazia” italiana.

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