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La bufala delle ostie drogate: ecco svelato l’arcano...

 

Da un paio di giorni rimbalza sul web una notizia clamorosa: si racconta che in una chiesa di Campobasso subito dopo l'eucarestia i fedeli avessero iniziato ad avere visioni apocalittiche. Il parroco, tale Don Achille, sarebbe stato scambiato per il demonio mentre i carabinieri accorsi a soccorrerlo sarebbero stati i cavalieri dell'Apocalisse. Colpa dell'ostia, trattata con una sostanza atttiva utilizzata anche nell'Lsd. 

La notizia ci ha messo un attimo a diffondersi. Pubblicata (anzi, ideata) dapprima sulla pagina facebook di un gruppo chiamato "Questa non la sapevi" è stata immediatamente rilanciata da quotidiani locali e grandi media nazionali, suscitando l'ilarità e lo stupore di migliaia di lettori. 

Ebbene, si trattava di una bufala. Nessuna ostia drogata, nessuna allucinazione, nessun carabiniere scambiato per un cavaliere dell'apocalisse. Ieri sera lo "staff" de "Questa non la sapevi" ha diramato un breve comunicato, che riportiamo integralmente. 

Da circa 24 ore circola la notizia, pubblicata per prima su questa pagina, secondo la quale in una chiesa di Campobasso, la Chiesa del "Santo Spirito", nella funzione religiosa domenicale siano state somministrate per errore ai fedeli delle ostie intossicate dalle proprietà "lisergiche": questa notizia è palesemente falsa, dal momento che non esiste alcuna chiesa del Santo Spirito tanto meno il percosso don Achille in quel del capoluogo di provincia molisano.

Ciò non ha impedito che da una semplice nota Facebook, piuttosto ironica e inverosimile tra l'altro, iniziasse un incredibile tam tam mediatico, partito dall'evidente plagio dell'articolo del sito www.abruzzo24ore.tv che non ha fatto altro che copiare il nostro articolo parola per parola senza nemmeno utilizzare Google per accertare che la sopracitata parrocchia di fatto non esiste!

Fin qui, trattandosi di un semisconosciuto quotidiano online, ci potrebbe anche stare la mancanza di professionalità e il bisogno di fare notizia.

 Ora, tale notizia si è rapidamente diffusa per la sua natura bizzarra ed è arrivata ovviamente a testate giornalistiche di maggiore importanza, famosi quotidiani di diffusione nazionale, molti dei quali tra l'altro si tengono in vita anche grazie alle nostre tasse e dai quali ci aspetteremmo un trattamento ben diverso delle notizie e delle fonti, secondo una precisa deontologia del mestiere di giornalista.

Invece, clamorosamente, partendo da Il Mattino fino al Sole 24 ore e Il Messaggero la notizia è stata pubblicata citandosi vicendevolmente come fonte con una pigrizia e un'approssimazione del tutto inqualificabili da quella che dovrebbe essere definita etica e professionalità di un buon giornalista. In tutto ciò è stato anche ignorato e letto tardivamente un comunicato della stessa Diocesi di Campobasso e Bojano, che si è vista costretta a smentire e chiedere rispetto (rispetto che non manca dal momento che si parla di fatti e cose inesistenti).

Che dire? Se questa è l'informazione nazionale, complimenti.

 Porgiamo infine le nostre scuse alla Diocesi di Campobasso, nella speranza che ci possano, Cristianamente, perdonare.

La redazione di "Questa non la sapevi".

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