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La Lombardia boccia l’assistenza sanitaria per i figli degli immigrati

Ieri mattina al Pirellone sono stati Lega, Pdl e Lista Maroni a dire “no” alla mozione presentata dal coordinatore del centrosinistra Umberto Ambrosoli. La proposta era incentrata su un punto fondamentale: la richiesta "dell'assistenza sanitaria di base anche per i minori non regolari" con "l'attribuzione del pediatra di libera scelta e l'erogazione di determinate prestazioni sanitarie per i figli di immigrati extracomunitari senza permesso di soggiorno".

La proposta avanzata dall’ex candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione era mirata dunque ad iscrivere al sistema sanitario regionale i minori stranieri anche non in possesso del regolare permesso di soggiorno, sottolineando che non c’è nessun fine ideologico, ma solo oggettivo: “Tale riconoscimento è già attivo in Friuli, Umbria, Toscana. La lacuna che interessa la Lombardia deve essere colmata perché lasciare senza cure continuative un bambino non è un'eccellenza, ma una barbarie”.

L'Assessore alla Sanità, Mario Mantovani, sostiene il contrario: ''Anche i bambini degli irregolari possono già contare su un'ampia offerta di prestazioni offerte dal nostro sistema sanitario. A parte le urgenze, riconosciute da tutti i pronto soccorso, ci sono poi le cure essenziali e gli interventi di medicina preventiva, tutti servizi a carico della nostra sanità''

Una scelta che farà discutere ma che, per ora, non ha fatto che creare un precedente.

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