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La "Fede nel Diritto" di Calamandrei

Approfitto dello spunto della lettura di un inedito di Piero Calamandrei per tentare di spronare gli italiani a salvare la patria dal saccheggio economico e morale che sta facendo esaurire la linfa vitale della nazione.

Calamandrei (1889-1956) è stato un grande giurista, ma anche un limpido scrittore e un uomo politico innovativo: infatti fu tra i fondatori del Partito D’Azione e tra gli artefici della Costituzione Repubblicana. Nel libro “Fede nel Diritto” (Laterza, 2008), che raccoglie gli atti di un convegno tenuto a Firenze nel 1940 (ricordiamo però che il giurista non si è mai iscritto al Partito Fascista), si parla soprattutto ai giovani perché in quel periodo di “Diritto di Stato” diceva: “Esaltate dinanzi ai giovani la giustizia e il diritto: vi staranno a sentire distaccati e quasi ostili, domandando a se stessi quale pratica sostanza si nasconda dietro questa oratoria: col sospetto che queste parole non siano che un tranello retorico invano teso al loro vigile “realismo”, non più disposto ormai a lasciarsi incantare dalle vuote parole sonanti del buon tempo antico”.

Ebbene si, chi si è letto un po’ di libri di storia, sa che questa crisi di civiltà, questo decadimento morale estremo che ha portato a questa crisi economico finanziaria può portare facilmente allo sfacelo del tessuto sociale in un paese come l’Italia con cittadini immaturi senza spirito patriottico, che come i bambini pensano al proprio paese soltanto durante le partite della nazionale di calcio o durante le altre gare sportive. E dove lo “Stato di Delitto”, che fa le leggi su misura per i potenti e i delinquenti, si è alleato al “Regime Economico Bancario Debitalista”, che mira a sottrarre risorse pubbliche e private attraverso la schiavizzazione da alti interessi e da debiti come del resto avviene anche da parte dei “classici” usurai.

Nell’arco dei prossimi 12 mesi, la “Resa dei Conti Economica” di bilanci statali, regionali, provinciali, comunali, aziendali e bancari (cioè il probabile rischio di avere moltissimi fallimenti in tutte queste aree), se avverrà in un panorama politico identico a quello di oggi, con i soliti partiti e i soliti vecchi politici a vita che si trovano qualche giovane galoppino da schiavizzare, porterà a grandissimi sconvolgimenti sociali che avranno la possibilità di scatenare nuove forme di “guerra civile” più o meno cruenta e “stabilizzata”, con tre scenari principali: con i giovani che obbligheranno i vecchi a sloggiare e a smettere di salassare (facendo tutto ciò con le cattive maniere invece di usare quelle buone), con i ricchi che rinchiuderanno i poveri nelle loro case e imprigioneranno quelli che troveranno nelle strade, o con molte regioni a statuto ordinario che la smetteranno di finanziare indirettamente i bilanci più o meno mafiosi di altre regioni, soprattutto di quelle autonome del Nord e del Sud Italia (che sono state finora ingiustamente privilegiate). Oppure avverrà un mix di queste tre cose in un modo più o meno caotico e violento.

Quindi, se non ci sarà la nascita di un terzo polo politico nell’arco dei prossimi 12 mesi, in grado di fare da cuscinetto tra gli inevitabili attriti e in grado di rappresentare veramente l’interesse nazionale, quello che vedremo nel nostro futuro sarà un variegato panorama di sudori freddi, e di lacrime e sangue molto caldi.

Faccio appello quindi alle poche persone serie e ricche di questo paese per unirsi e fondare un nuovo partito o una nuova aggregazione di movimenti con i propri capitali, prima che moltissimi altri capitali (compresi i loro) se ne vadano in fumo, a causa del ritardo nell’intervento per riparare i tremendi strappi al tessuto socioeconomico fatti dalla politica italiota e dalla crisi economica globale. E spero pure che alcune liste civiche dei cittadini si autofinanzino per creare una nuova forza politica: il Nuovo Partito D’Azione, il movimento di chi si è stancato di stare a guardare e di subire le ingiustizie di una classe politica che non è nemmeno capace di farsi eleggere in maniera legittima, ma che è costretta ad autoinsediarsi come accade nei Totalitarismi.

P.S. La fede nel diritto di uomini come Piero Calamandrei ricorda a tutti gli uomini ricchi e a tutte le persone potenti che ”la giustizia è altruismo” e non “ciò che giova al più forte” (Trasimaco), come accadeva agli albori della civiltà o come accade ancor oggi dove regna l’inciviltà.

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