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La Cassazione dischiude la porta per le adozioni da parte di single. Cambiano le prospettive anche per gli omosessuali?

Cambiano le prospettive anche per gli omosessuali?

L’articolo 6 della Convenzione Europea sull’adozione dei minori di Strasburgo, del 1967, recita: “La legge permette l'adozione di un minore solo da parte di due persone unite in matrimonio, che esse adottano simultaneamente o successivamente, o da parte di un solo adottante”. Seguendo questa linea d’interpretazione, la recente sentenza 3572 della Corte di Cassazione chiede che il nostro Parlamento apra all’adozione di minori da parte dei single. Tramite tale sentenza, infatti, si afferma come "Il legislatore nazionale ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell'ambito di ammissibilità dell'adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell'adozione legittimante".

Non si è fatto ovviamente attendere il parere proveniente dalla Chiesa che, conservando una linea coerente, tramite il cardinale Ennio Antonelli – presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia – afferma: ''Non conosco nel dettaglio questo caso e il pronunciamento della Suprema Corte. Ma in linea generale ogni bambino ha diritto a una madre e a un padre: questa dovrebbe essere la normalità".

Indipendentemente da quale possa essere la normalità, è lecito supporre che, come in qualche modo viene suggerito dalla Cassazione, al sussistere delle condizioni necessarie, per un bambino sia preferibile essere adottato da un sigle che non essere adottato affatto.

Questa sentenza potrebbe poi fungere da trampolino per rilanciare l’annosa questione sulle adozioni omosessuali, possibilità garantita dal 24 gennaio 2008 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma ancora non ufficialmente riconosciuta in Italia. Se ad un single potrà essere concesso il permesso di procedere con un’adozione, quali motivazioni di stampo giuridico o morale – e non bigotto – potranno essere addotte a giustificare la mancanza di tale possibilità anche per gli omosessuali dichiarati? Tralasciando i vari, singoli e personali giudizi di valore in proposito, sarebbe auspicabile che, chi ha il potere di legiferare in materia, anche nel nostro Paese apra un sereno confronto sull’argomento, per evitare di offrire un nuovo motivo all’Italia di essere tacciata come ipocrita sulla piazza internazionale.

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