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La California vota per dire basta alla pena di morte

 

In contemporanea con le presidenziali, gli elettori della California si troveranno a votare su una proposta, la cosiddetta Proposition 34, che intende eliminare la pena di morte dallo stato, sostituendola con il carcere a vita. Se il referendum popolare approvasse la legge, questa si applicherebbe retroattivamente alle persone nel braccio della morte. I detenuti graziati lavorerebbero in prigione e contribuirebbero a un fondo per le vittime. La proposta prevede di destinare 100 milioni di dollari per quattro anni ai programmi di polizia.

Con 705 uomini e 19 donne nel braccio della morte, la California ha il maggior numero di detenuti in attesa dell’esecuzione, un quarto del totale.

I sostenitori della Proposition 34 hanno molte ragioni dalla loro parte da un punto di vista morale, la pena di morte è ingiusta, la versione moderna dell’ “occhio per occhio, dente per dente”; da quello giuridico, rischia di mettere a morte innocenti; dal punto di vista pratico, costa troppo.

Anche dal lato dei conservatori, la Proposition 34 trova consensi, mentre per l’autorevole Los Angeles Times, votare sì alla Proposition 34 è semplicemente una questione di buon senso.

Da quando, nel 1976, la Corte suprema diede nuovamente via libera alle esecuzioni, la California ha eseguito 13 condanne a morte, nessuna negli ultimi sei anni in quanto il metodo di esecuzione è oggetto di ricorsi e sospensioni da parte dei tribunali. Sono morti più detenuti di vecchiaia, di malattia o per suicidio di quanti ne abbia uccisi lo stato. Uno degli spot della campagna per il “sì” chiede agli ascoltatori: “Sapevate che abbiamo la pena di morte qui in California? No, vero? Infatti, non la usiamo quasi mai”. E allora perché spendere 184 milioni di dollari all’anno? Non potrebbero essere investiti in programmi educativi o in politiche di serio contrasto alla criminalità?

A portare avanti la campagna per il “sì”, sono anche cinque dei 141 innocenti rilasciati dai bracci della morte. Ma forse i testimonial più incisivi sono Jerry Givens, il “boia” per eccellenza (nella sua carriera nello stato della Virginia, ha presieduto all’esecuzione di 62 condanne a morte) e il suo collega Ron McAndrew della Florida.

Hanno girato in lungo e in largo la California per convincere gli elettori a votare in favore dell’abolizione della pena di morte.

L’ultimo sondaggio, realizzato a metà ottobre da USC Dornsife / Los Angeles Times dà il “sì” al 42 per cento e il “no” al 45 per cento. Considerando un margine d’errore del 2,9 per cento, il risultato del referendum è in bilico. A settembre, la differenza era di 13 punti percentuali: 51 per cento “no” e 38 per cento “sì”.

A dare forza ai sostenitori della Proposition 34, è arrivata lunedì scorso la decisione di una corte federale, che ha annullato la condanna alla pena capitale del detenuto che si trovava da più lungo tempo nel braccio della morte: Douglas Ray Stankewitz c’era entrato nel 1978, 34 anni fa.

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