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L’uomo come fine

Perché è così difficile avere serietà e trasparenza nella comunicazione fra politici e cittadini? Lettera aperta all’onorevole Gasparri

Egr. Onorevole Gasparri

Ho avuto modo nei giorni scorsi di ascoltare le sue dichiarazioni a commento del discorso di fine anno del Presidente Giorgio Napolitano alla nazione. In sintesi lei riconosce la validità dei contenuti affermando inoltre che il governo, che lei appoggia, è l’unico che realizzi concretamente quanto evidenziato dal Presidente.

Ora on. Gasparri mi consenta di inviarle qualche commento così, tanto per scambiare qualche idea, un’opinione da uomo della strada. Uno dei punti toccati del discorso riguardava i giovani, come cioè nel nostro paese abbiano meno possibilità che altrove, siano di fatto posti ai margini del sistema. Gentile onorevole, non so se lei si è accorto, ma nei giorni scorsi si sono tenute a Roma ed in altre città, diverse manifestazioni, a volte accompagnate da una certa violenza, organizzate da giovani studenti che, con il pretesto di contestare la legge Gelmini, hanno urlato il loro disagio nei confronti della società che di fatto li emargina, li relega ad essere i più disoccupati e poveri d’Europa, li costringe ad emigrare per fare ricerca, predilige le “veline” catalogando all’opposto come “perdenti” i ricercatori pagati con borse di studio da fame.

Credo che la cosa più concreta fatta dal governo sia il commento di un suo eminente collega che diceva più o meno “dovrebbero stare a casa a studiare”.

Il secondo punto sottolineato dal Presidente è lo scollamento fra il paese e la classe dirigente a causa del decadimento dell’etica, al degrado della morale, in altre parole all’ormai imperante politica del “bunga bunga”. Anche qui ho l’impressione che il fondatore di questa nuova corrente ideologica risieda stabilmente nel governo che lei appoggia.

Il terzo punto riguardava l’iniquità delle tasse, l’evasione fiscale insomma. In due anni l’attuale governo ha prodotto leggi legate alla depenalizzazione del falso in bilancio, allo scudo fiscale, per finire con la legge finanziaria o di stabilità. Ancora una volta vedo poche azioni concrete. Eppure Tremonti di idee ne ha molte, giuste e anche attuabili. Il problema è, come lei sa, la volontà politica. Si predica bene insomma ma, come si dice, si razzola male.

L’ultimo punto riguardava l’eccessivo debito pubblico. Egregio onorevole, mi duole doverle comunicare che negli ultimi anni è ulteriormente aumentato. Per fare le somme quindi, il governo afferente al suo partito non ha combinato assolutamente nulla in nessun punto, nonostante la schiacciante maggioranza, sia alla Camera che al Senato. Il nulla eterno direbbe il poeta. Ma allora perché lei sente la necessità impellente di raccontare ai cittadini esattamente il contrario della realtà. Ora, benché la principale legge della propaganda a cui lei evidentemente si rifà, considera i cittadini una massa da imbonire, vorrei ricordarle che il famoso scollamento della politica dal paese, a cui il Presidente faceva riferimento, scaturisce anche da questo. Forse non tutti i cittadini sono così “acefali” e creduloni. Forse anche i sonnacchiosi “uomini della strada”, quale io sono, stanno avvertendo, forte come non mai, la puzza della faziosità, della strisciante alterazione della realtà, della comunicazione volta solo al proprio tornaconto personale.

Non sarebbe più corretto considerare i cittadini come entità pensanti, come persone che possono capire i problemi, anche gli errori e perfino gli insuccessi e non invece come sudditi creduloni? Comunque, onorevole, stia tranquillo, mi dicono che nonostante tutto non le crescerà il naso. Se così fosse il povero Pinocchio sarebbe l’uomo più normale d’Italia, candidato numero uno a portabandiera alle olimpiadi, a meno che qualcuno, sgomitando, non gli soffi il posto. Si affretti però, temo ci sarà ressa.

Mi faccia sapere, intanto la saluto augurandole un anno felicissimo e fecondo.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.252) 6 gennaio 2011 12:36

    Odissea 2011.
    Tra i “paladini” del Cavaliere serpeggia la sfiducia. Vacilla il bastione “federalista”, ma non è detto che ceda. I Leghisti scalpitano sempre più irrequieti. Piuttosto di finire nel “pantano” sono pronti alla sfida delle “urne purificatrici”.
    Non c’è più tempo per un legittimo impedimento. Ma il Cavaliere dell’Amore non si arrende.
    Continua a chiamare a raccolta i “moderati” di antica fede. Manca solo l’ultima dozzina di “popolari” folgorati dall’appello alla responsabilità.

    Rinforzata così l’armata il Cavaliere potrà rinnovare la promessa di “conquiste” epocali al grido di “prosperità e libertà”.
    Ancora una volta il suo ottimismo prevarrà sulla crisi (ex-ripresa) che incatena il paese come Se fosse Stagnazione

  • Di paolo (---.---.---.102) 8 gennaio 2011 09:02

    Caro alfa.... Un dialogo , ancorchè virtuale , con Gasparri è un’operazione priva di significato , fuori da ogni logica . Gasparri è un trasponder , un ripetitore di segnale sintonizzato su una frequenza fissa , quella di Silvio . E’ come se tu ti mettessi a discutere con un semaforo con la pretesa di convincerlo a cambiare il ciclo giallo ,rosso ,verde in qualcosa di diverso . Diamo un giusto peso alle cose , cominciando ad ignorare i commenti di Gasparri . Semmai il vero problema è come staccare la frequenza portante , targata Arcore, che pilota tutti i Gasparri in circolazione .

    • Di alfadixit (---.---.---.45) 9 gennaio 2011 22:33
      alfadixit

      Buongiono Paolo. Sono d’accordo su tutto. E’ chiaro che il messaggio inviato all’onorevole è solo una scusa per portare in evidenza il devastante problema della comunicazione e della propaganda. Da quello che mi sembra di vedere forse a tutti non è nota la differenza, non è facile capirla per molte persone che, benchè preparate sono talvolta distratte. Questo è il vero punto della "frequenza portante". Grazie del commento.

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