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 Home page > Tempo Libero > Satira > L’ultima lettera a Silvio Berlusconi

L’ultima lettera a Silvio Berlusconi

Caro Silvio,

chi ti scrive è un cittadino italiano qualunque.
Uno di quelli che avrà sicuramente un futuro senza di te.
Ed è proprio da quel futuro senza di te, che oggi ho deciso di scriverti.
 
Caro Silvio,
ora come premier c'è Fabrizio Corona, mentre al Quirinale c'è Lele Mora. Montecitorio e la Camera non esistono più, le interrogazioni parlamentari avvengono nel tribunale di Forum. Palazzo Madama è stato sostituito dallo studio di Uomini e Donne, Maria De Filippi ed il suo pubblico parlante si occupano direttamente dell' approvazione delle leggi.
 
I disoccupati sono 43.232.000. La disoccupazione giovanile è del 75,3%: 3 giovani su 4 sono disoccupati. Quelli occupati o sono occupati in partite di calcio e poker online, o sono in fila per le selezioni del prossimo Grande Fratello (con il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità guidato da Noemi Letizia).
 
Il Ministero dell'Interno non esiste più. Ora esiste solo quello dell'Esterno, presieduto egregiamente da Renzo Bossi: la meta preferita dai 22 milioni di emigranti italiani è la Libia. Il ministro si occupa personalmente della distribuzione dei burqa, dei burqini e dei corani, per favorire l'integrazione e soprattutto la mimetizzazione.
 
Il debito pubblico è di 7.917 miliardi di euro, 972,2% del PIL.
 
Il nostro Premier Corona al momento è in Confessionale, in attesa della prossima esterna di Uomini e Donne dove farà (o metterà?) il punto della situazione.
 
Sai, a tua differenza, invece di un milione di posti di lavoro lui promette un milione di foto di Belen, e sembra che la gente qui sia contenta lo stesso.
 
Con il nostro Presidente Mora per fortuna è sempre una festa: pensa che ha appena commentato i dati della tragica situazione economica, cantando "La notte vola" della Cuccarini e facendo le mani a colombella.
 
Caro Silvio,
mi sei venuto in mentre proprio ora, mentre tra le mani sfoglio un vecchio opuscoletto di tanti anni fa, che credo ti appartenga: "Due anni di Governo Berlusconi" si chiama, credo sia degli anni '10.
 
Parlavi di Emergenza Rifiuti risolta e promettevi una casa per ogni aquilano.
 
Sai che oggi l'emergenza rifiuti non esiste più? O almeno così pare, anche se faccio ancora fatica ad abituarmi a quel secondo Vesuvio di Monnezza che vedo ogni mattina dal balcone (diossina e smog permettendo, ovviamente).
 
Per quanto riguarda le case in Abruzzo tutto procede come avevi previsto: continua l'eterno camping di fine settimana, con l'unica alternativa che il nostro premier Fabry ha introdotto un simpatico gioco aperitivo, si chiama "Porta a Porta", a quanto pare in memoria di un illustre aquilano.
 
Caro Silvio,
ogni tanto mi capita di avere tra le mani qualche vecchio libro di Travaglio.
 
Altro che Mills, All-Iberian, Lodo Mondadori e Sme. Le riviste, come i giornali e i telegiornali, i dossier e le inchieste, il gossip e gli scoop, oggi non esistono più: si è alzata talmente tanto l'asticella del pudore che la realtà ha tolto tutto all'immaginazione, e fare il giornalista è considerato proprio un mestiere da disoccupati sfigati.
 
Caro Silvio,
ricordo che quando ero piccolo tanti ti volevano in galera. Ti accusavano di corruzione economica, mentre il paese andava a puttane per colpa della corruzione morale, l'unico reato per cui non t'hanno mai potuto nè processare nè condannare.
 
Pensa che oggi che i carceri sono diventati tutti alberghi, la vera galera si chiama televisione. Oggi, nella peggiore delle ipotesi, rischieresti che tutti ti vorrebbero ad X-Factor.
 
Un giorno controllavi tutto tu tramite la tv, oggi tutti controllano tutto tramite la tv. Pensa che le elezioni non esistono più. Il popolo non va a più votare, fa tutto da casa col televoto.
 
Se devono scrivere non lo fanno se in tv non c'è "C'è Posta per te".
Se devono cucinare non lo fanno se in tv non c'è la "Prova del Cuoco".
Se devono litigare non lo fanno se in tv non c'è "Diritto di Replica".
Se devono fare pace non lo fanno se in tv non c'è "Amici".
 
E così via. Qui si ha sempre di più la sensazione che ogni italiano creda di vivere la sua "Vita in Diretta".
 
Ah, e poi quella chimera, la "Rete", è definitivamente fallita. Internet è perennemente fuori servizio: sarà per quei 24 miliardi di utenti di Facebook, che a furia di condividere quei link di merda di Farmville, qualche anno fa hanno catastroficamente mandato in tilt tutto il sistema.
 
Ricordo che anch'io avevo un blog, si chiamava "Cogito ergo Vomito".
Oggi c'è rimasto solo il Vomito. Del Cogito neanche più l'ombra.

"La vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti." (John Lennon)

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