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L’intervista a Claudia Vago di Intervistato.com

La prima intervista di Intervistato che abbiamo fatto al Journalism Festival in attesa di ijf12, è stata con Claudia Vago, meglio nota in rete come Tigella. Durante il 2011 ha esplorato l’attività di social media curator attraverso il racconto continuo ed approfondito delle vicende riguardanti la Primavera Araba.

Sebbene Claudia non ami definirsi una giornalista, a causa della mancanza di una formazione specifica in quest’ambito, la sua attività di raccolta e diffusione di notizie e soprattutto di storytelling si può definire a tutti gli effetti giornalistica. La definizione che preferisce è di “contastorie”, perché consiste nel raccogliere frammenti di notizie sul web, per poi costruire un racconto coerente.

Innanzitutto abbiamo chiesto come e perché ha cominciato a seguire le vicende della Primavera Araba, che poi ha documentato in maniera continuativa ed approfondita su Twitter. Avendo già a disposizione una lista di blogger tunisini, persone che combattevano contro la censura in Tunisia, cominciare a condividere e tradurre i tweet riguardanti le proteste è stato un passo naturale: basti pensare al fatto che i media tradizionali hanno cominciato a coprire questi fatti quando in rete si parlava delle proteste ormai da settimane.

Claudia ci ha parlato anche del progetto #OccupyChicago, che è stato delineato in maniera più approfondita in questi ultimi giorni. Non avendo avuto la possibilità di andare a New York in occasione della prima chiamata di Adbusters, ora si sta organizzando per andare a Chicago, dove tra il 15 e il 22 si terranno sia il G8 che l’annuale vertice NATO. Il tutto sarà possibile grazie a un progetto di crowdfunding descritto nei dettagli sul suo blog.
L’obiettivo è vedere da vicino come funziona il movimento, come funziona l’assemblea generale e documentare in prima persona il fenomeno #Occupy.


Abbiamo parlato anche di YearInHashtag.com, il sito ideato e lanciato alla fine del 2011, che raccoglie alcuni degli avvenimenti più salienti dell’anno attraverso gli hashtag usati per raccontarli su Twitter, e soprattutto attraverso la viva voce di chi quegli eventi li ha vissuti e raccontati in prima persona.


Claudia ha espresso la sua opinione riguardo all‘integrazione tra giornalismo tradizionale e nuovi media, che troppo spesso vengono visti come filoni divergenti: a suo avviso, invece, si tratta di un rapporto di complementarietà che permette un arricchimento reciproco, e non di una lotta per la supremazia.

Infine abbiamo affrontato anche le tematiche della natura delle relazioni che si vengono a instaurare su Twitter, la dieta mediatica di Claudia, e quale è la sua idea di giornalismo: raccontare storie, essere capaci di leggere i fatti, dar loro un senso e quindi costruire storie da raccontare.

Invito tutti a visionare l’intervista, molto ricca di spunti e riflessioni.

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