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L’infelice situazione dei laureati italiani (dati alla mano)

"Ahhh se avessi deciso di andare a studiare ingegneria!".
Questo è il primo commento che vi verrà in mente dopo aver visto questa infografica. Sì, perché secondo i recenti dati rilasciati da Almalaurea chi si laurea in ingegneria va incontro al futuro più roseo nel panorama italiano. Ma questo è solo uno dei più immediati risultati dell’indagine (qui tutti i dati).

situazione laureati italiani Linfelice situazione dei laureati italiani (dati alla mano)

Almalaurea è il consorzio interuniversitario più grande d’Italia, che raccoglie dati sugli studenti e fa da tramite con il mondo del lavoro e ogni anno studia la situazione delle carriere universitarie degli studenti e dei loro percorsi nel mondo del lavoro.

Siamo andati a studiarci la nuova indagine sulla “Condizione occupazionale dei Laureati”, rilasciato la scorsa settimana (consultabile interamente qui) e l’infografica è il nostro risultato. Abbiamo provato a mettere in risalto i dati più significativi e rappresentativi della situazione attuale.

La situazione non è incoraggiante. Ci sono troppe differenze tra Nord e Sud, troppe differenze tra chi decide di andare all’estero e chi rimane in Italia. Differenze di genere e di campo di studio.

Indicativi più di tutti sono il punto 2 e il punto 6. Primo, la maggior parte dei nostri manager, a differenza di tutta l’Europa, ha smesso di studiare alle scuole medie e sono pochissimi i manager laureati. Secondo, lo stipendio medio netto (ponderato!) di un laureato che decide di andare a lavorare all’estero è nettamente più alto dello stipendio di un laureato che rimane in Italia – ed è quasi il doppio se prendiamo il dato del Sud Italia. A peggiorare ulteriormente il bilancio è il rapido aumento della disoccupazione giovanile (tra laureati 2007 e 2011 è raddoppiata) e il fatto che negli ultimi anni gli stipendi medi siano diminuiti di circa 200€.

Un trend tragicamente negativo. E che se continuerà su questo scia neanche studiare ingegneria ci aiuterà più.

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