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 Home page > Attualità > Cultura > L’idea di Baricco: togliere i soldi pubblici ai teatri

L’idea di Baricco: togliere i soldi pubblici ai teatri

L’idea di Alessandro Baricco rilanciata dalle pagine di Repubblica non ha mancato di suscitare polemiche e risposte da parte dei suoi più o meno nobili colleghi.

L’ultima risposta ha la firma di Eugenio Scalfari.

Ve la riassumo in una frase (anche perchè l’articolo è lunghissimo e praticamente illegibile via web).

In breve l’autore torinese si rende conto della enorme dispersione di finanziamenti da parte dello Stato ai teatri italiani e propone di cambiare rotta.

Smettiamo di dare soldi ai teatri (quindi alle produzioni) e cerchiamo di indottrinare un pò il pubblico.

Ed essendo il pubblico in tv (soprattutto) e a scuola (un pò meno) diamo finanziamenti a televisioni e scuole.

E i teatri? Ci penseranno i privati, dice Baricco.

Se conosco abbastanza il modo di pensare del nostro, mi sento di sbilanciarmi a dire che quella di Baricco è una provocazione bella e buona.

Un’esagerazione che ha voluto lanciare per scuotere gli animi. Una provocazione nella quale però ci sono cose buone e da tenere bene in considerazione.

Wittgenstein
trova l’idea addirittura molto intelligente. Io non so se esaltarla a tal punto e forse mi trovo più daccordo con Dario che cerca di mediare.



Ma se volete un parere più inclinato al negativo ve lo da Luca.

In definitiva ritengo che educare il pubblico sia doveroso e punto di partenza imprescindibile per una riforma.

E sono anche convinto che i privati possano fare molto bene e che probabilmente Baricco ha lanciato l’idea osservando i molti esempi positivi che si sono susseguiti sul territorio piemontese negli ultimi anni.

Quello che non quadra è proprio ciò su cui si è scatenata la diatriba. Togliere i finanziamenti pubblici ai teatri vuol dire far crollare il sistema.

Quantomeno farlo tutto in un colpo avrebbe come effetto immediato la chiusura di un sacco di piccoli teatri di provincia.

Si potrebbe raggiungere l’obiettivo di Baricco passo dopo passo per dar tempo al sistema teatro di riorganizzarsi e ai privati di sperimentare un pò.

Il blocco tout court dei finanziamenti pubblici, ripeto, porterebbe ad un crollo globale del sistema e...

A meno che non sia proprio questa l’idea di Baricco...

Qui la casa originale di questo articolo.

(credits foto: catorze14)

Commenti all'articolo

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.47) 27 febbraio 2009 23:30

    Quando ho letto l’articolo di Baricco su Repubblica ho avuto una profonda perplessità.LA prima domanda che mi è venuta in mente è : perchè uno scrittore di una certa fama si accanisce in questo modo sulla cultura?Cioè quello che non capisco è come si possa dire che il teatro e la lirica poichè sono di elite non meritano i fondi pubblici che tra l’altro Baricco vorrebbe convogliare ulteriormente alla tv(che senso ha se + il media piu’ ricco?).Inoltre il fatto che il teatro e la lirica siano confinati a un particolare ambito è anche spesso frutto di politiche sbagliate e incentivi insufficienti.Es : se una radio qualunque passasse oltre a musica commerciale anche ogni tanto una romanza,Baricco è sicuro che la lirica rimarrebbe confinata nel suo cantuccio?
    Saluti
    Gloria Esposito

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