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L’etichetta 2.0: il nuovo sistema di etichettatura europeo

Quando acquistiamo un elettrodomestico, è ormai automatico tenere d’occhio il costo dell’apparecchiatura insieme al consumo energetico previsto, utile ad orientarci rispetto a quanto ci costerà farlo funzionare. Questo dato contenuto in etichetta è per ora intuibile, ma difficilmente calcolabile con le sole informazioni ivi contenute. Per di più, oggi la maggior parte delle lavatrici, dei televisori ma anche dei frigoriferi che troviamo nei negozi sono tutti in classe A o superiori: le classi di efficienza vanno in sequenza dalla lettera A+++ alla G, e oggi il consumatore fa fatica ad interpretare quel che gli conviene di più. Fra un’apparecchiatura di classe A ed un’apparecchiatura di classe A+++, vi può essere la stessa differenza che passa fra la classe D e la classe A: una giungla in cui è facile smarrirsi e fare acquisti errati o poco convenienti.

Un’etichetta di carta, eccessivamente descrittiva o con dati poco fruibili è però poco utile al consumatore finale che vuole effettuare comparazioni tra prodotti similari. E’ il fabbricante del prodotto stesso che ne conosce le caratteristiche tecniche, crea l’etichetta e la riempie dei dati provenienti dai test che lui stesso effettua, usando standard non sempre conoscibili e dichiarati. In un sistema di etichettatura basato sull’autocertificazione la fiducia è tutto e nel mondo odierno esso deve poter dare accesso a nuove possibilità di interazione tra chi compra e chi produce.

Il sistema attuale chiuderà presto bottega, è notizia di pochi giorni fa – il 21 marzo 2017 – l’approvazione presso il Parlamento Europeo di una vera e propria rivoluzione che inserisce il concetto di etichetta in un sistema integrato che avrà il suo fulcro in un database centrale accessibile on-line.

L’ideatore del progetto è Dario Tamburrano, parlamentare europeo per il movimento 5 stelle, che ha incentrato il proprio lavoro sul tema del risparmio energetico, migliorando la raccolta delle informazioni e rendendole disponibili al pubblico, agli sviluppatori di app, proprio al fine di conservarle, compararle ed analizzarle. E conoscere così anche noi europei quanto ci costerebbe, in Euro, far funzionare un apparecchio rispetto ad un altro.

L’accordo informale sul nuovo regolamento é stato raggiunto e si prevede entri in vigore per tutti i 28 paesi membri dell’UE, tra luglio e settembre 2017. Le negoziazioni con il Consiglio UE sono iniziate a luglio 2016 subito dopo l’approvazione in assemblea plenaria della relazione sulle etichette presentata da Tamburrano.

Per la prima volta in Europa, tutti i prodotti che verranno immessi sul mercato, dovranno essere registrati anche in una banca dati online che avrà diverse funzioni fruibili da parte delle autorità di sorveglianza, dalla Commissione europea, dai produttori, dai distributori, ma anche e soprattutto dai cittadini. Una sezione del database sarà infatti pubblica e potrà essere consultata per accedere ai dati ed alle informazioni che consentiranno di effettuare degli acquisti ragionati, ma anche diventare la base fondante per applicazioni e/o software che verranno implementate.

Che cosa cambia in sostanza?

Immaginate di entrare in un negozio, di inquadrare con lo smartphone il QR-code dell’etichetta del frigorifero che si vorrebbe acquistare ed ottenere immediatamente il calcolo di quanto sarà il consumo annuo rispetto a quanto è il costo dell’apparecchio, oppure di visualizzare tutto l’elenco delle prestazioni dell’apparecchio etc.

I requisiti innovativi della nuova etichetta sono diversi:

  • il produttore potrà inserire un simbolo nell’etichetta che indichi se il prodotto è anche “energy smart” (se possa ad esempio entrare in funzione solo quando l’energia elettrica costa meno o quando è disponibile in maggiore quantità);
  • tutti i “+” benchè introdotti per segnalare l’aumentato grado di efficienza energetica, hanno, in sostanza, reso più complessa la lettura della resa energetica di un apparecchio; verranno eliminati, anche se non tutti da subito;
  • l’indice di efficienza energetica ritornerà ad essere rappresentato unicamente dalla scala A-G;
  • vi sarà più ampia possibilità di includere alcune informazioni supplementari in termini di consumo energetico assoluto o di consumo di altre risorse.

L’operazione di riallineamento delle classi per quei prodotti che non potranno più contenere i valori “+” nell’etichetta, avverrà attraverso un atto tecnico, detto atto delegato, che verrà adottato dalla Commissione Europea:

  • entro 15 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento, facendo in modo che le etichette con la nuova scala riadattata compaiano nei negozi entro la fine del 2019 (lavatrici, lavastoviglie, televisori, aspirapolveri, frigoriferi e lampadine);
  • entro minimo 9/massimo 13 anni dall’entrata in vigore del regolamento (caldaie, boiler);
  • entro 6 anni dall’entrata in vigore – facendo in modo che le etichette con la nuova scala riadattata compaiano nei negozi entro il 2025 (tutte le altre categorie di prodotto).

Per limitare la confusione dei consumatori ed aiutarne la comprensione rispetto ai cambiamenti di scala nelle etichette senza i “+”, ogni Stato membro dovrà organizzare campagne informative.

Un Regolamento che sa di vero cambiamento su un tema, quello del risparmio energetico, tanto importante ai nostri giorni. L’impatto ambientale delle apparecchiature che consumano energia elettrica sarà meno invasivo grazie alla possibilità che avremo di valutare al meglio le caratteristiche funzionali ed energetiche. E questo grazie a un’etichetta 2.0, smart e proiettata nel futuro. L’etichettatura, si calcola, consentirà all’Europa di raggiungere entro il 2020 un risparmio energetico pari alla quantità di sola energia consumata in un anno in Italia!

Graziana Le Donne

da una intervista con Dario Tamburrano - Parlamentare Europeo Movimento 5 stelle

 

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