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 Home page > Tribuna Libera > L’agibilità politica di Berlusconi e i veri problemi del Paese

L’agibilità politica di Berlusconi e i veri problemi del Paese

"Berlusconi tra grazia e agibilità politica": sembra che tali argomentazioni che occupano buona parte dei quotidiani nazionali ed internazionali abbiamo preso il sopravvento di un leitmotiv, occultando agli occhi del Paese, pur inconsapevolmente, quel tempo utile non infinito per risolvere i veri problemi della nostra Nazione. 

Sembra a tutti i costi si voglia trovare quella pagliuzza di modifiche interpretative di una legge come la Severino, che come sappiamo è esplicita sulll'incandidabilità politica di chi è stato condannato. Una legge che è stata votata anche dallo stesso partito del Presidente Berlusconi.
 
Sembra altresì che il Pdl senza il suo leader non sappia, o non voglia, sopravvivere. Ma il Pdl è Berlusconi? Un po' come Bossi era la Lega?
 
Paventare cadute di Governo, crisi senza fine, ricorsi al Tar, alla Corte di Giustizia europea e quant'altro è quello a cui assistiamo quotidianamente sui giornali ed ascoltando i Tg. Una situazione che non può far parte dei veri problemi del Paese, ma di problemi personali. Anche se di fatto e' entrata a far parte della Nazione.
 
Ruotano intorno a tali problemi personali interessi del Paese, del nostro futuro e dei nostri figli: allora l'Italia ruota intorno a Berlusconi? Sembrerebbe di sì, dall' importanza che sta avendo come attenzione mediatica.
 
Lo scontro sul destino politico del Cavaliere dopo la condanna definitiva e sulla decadenza da senatore è diventato la questione nazionale, mentre la disoccupazione, i licenziamenti, ecc... avanza.
Il dibattito sulla possibile incandidabilità di Berlusconi nel caso di nuove elezioni è diventato quindi il cult del momento. Ma è veramente necessario un dibattito di fronte ad una legge della nostra Costituzione? A volte le leggi non sono chiare? 
 
Vorremmo aprire le pagine dei nostri giornali, ascoltare i Tg e non trovare più notizie su faccende personali dei nostri politici. Si spera che prima o poi questo sogno diventi realtà. 
 
 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.134) 22 agosto 2013 20:10

    Piroette >
    Sull’applicazione della Legge Severino si sta giocando il futuro del governo Letta. E’ in ballo la sopravvenuta “incompatibilità” di Berlusconi con il seggio di senatore e la sua futura “incandidabilità” alle prossime elezioni.

    Secondo i sostenitori del Cavaliere gli eletti del PD dovrebbero (per non apparire mossi da “pregiudizio”) far propria la “esigenza” di ricorrere al parere della Consulta per accertare presunti profili di incostituzionalità di detta legge.

    Due gli aspetti a dir poco sorprendenti.
    La Legge fu approvata (ottobre 2012) con ben 480 voti a favore, compresa la Lega Nord.
    Giusto una settimana prima il Tribunale di Milano aveva condannato (in primo grado) Berlusconi a 4 anni per frode fiscale.
    Forse il PdL è stato allora “distratto” dalla ferrea convinzione della presunta non colpevolezza sino a condanna definitiva?

    Ancora.
    L’eventuale ricorso alla Consulta non potrebbe non contenere alcuni evidenti elementi di “contiguità” con la vicenda giudiziaria di Berlusconi.
    Al di là dell’esito, solo per aver scelto di “condividere” siffatto ricorso su una Legge voluta/votata, il PD avrebbe serie difficoltà a convincere il suo elettorato che si tratterebbe di “fortuita” coincidenza.
    Proverà allora a spiegare che con il Cavaliere tutto può accadere, anche che “un amico ti butti a mare”.

    Il governo di un paese non è spettacolo da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

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