• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > L’Unione Europea mette sotto accusa l’Italia in materia di sicurezza

L’Unione Europea mette sotto accusa l’Italia in materia di sicurezza

Nel silenzio generale e nell’indifferenza di tutti, soprattutto di una classe politica pronta solo ad esprimere parole di circostanza ipocrite e pronta a dividere la morte sul lavoro in morte di serie A, vedi funerali di stato ai nostri militari e morti di serie B come operai, agricoltori extracomunitari, l’Unione Europea ha messo sotto accusa l’Italia in materia di sicurezza.

La denuncia è stata fatta da un operaio italiano di Firenze Marco Bazzoni che si interessa di sicurezza sin dal 2003. Bazzoni è un operaio metalmeccanico che ha denunciato da solo l’Italia alla Commissione Europea, il decreto correttivo fatto in materia di sicurezza dal governo Berlusconi non rispetta nessuna normativa europea.

Non si rispettano le norme per la valutazione dei rischi per le aziende che hanno meno di 10 dipendenti, anche le norme che riguardano la responsabilità dei datori di lavoro che operano in delega. Le norme per la prevenzione degli incendi dei piccoli alberghi e fuori norma sono anche le proroghe a organizzazioni di volontariato e a operative della protezione civile.

Nessuno ha aiutato Marco a redigere la sua denuncia, nessuna struttura di partito, nessuna organizzazione sindacale, nessuna associazione e come dice Marco: "Far aprire una procedura d’infrazione contro uno Stato è difficilissimo, di solito sono associazioni che fanno questo genere di denunce, per un singolo cittadino è un’utopia. Nonostante abbia chiesto aiuto a partiti e sindacati, non c’è stato nessuno che mi abbia aiutato a redigerla. Potevano supportarla. Ma non hanno fatto neppure quello”.
 
Le morti sul lavoro continuano ad aumentare e riguardano tutti i settori; dall’inizio dell’anno sono 628. Già più dei 594 del 2010 e dei 555 del 2009 ma vediamo i dati su base regionale e le province che hanno avuto più di 5 morti, i dati sono tratti dall’ ”Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro”
Situazione regionale:
 
Piemonte 48 registra + 71,4% in più dell'intero 2010 (28 morti)
 
Liguria 15 morti come nell'intero 2010 (15 morti)
 
Val d’Aosta 3 morti come nel 2010
 
Lombardia 71 morti -12,3 % sull’intero 2010 (81 morti)
 
Trentino Alto Adige 22 morti -31,2% sull’intero 2010 (32)
 
Friuli Venezia Giulia 12 morti +71,4% dell’intero 210 (7 morti)
 
Veneto, 45 morti registra – 17,7% sull’intero 2010 (53 morti)
 
Emilia Romagna 53 morti + 32,5% sull’intero 2010 (40 morti).
 
Toscana 41 morti +41,3% sull’intero 2010 (29 morti)
 
Marche 18 morti + 28,5% rispetto al 2010 (14 morti)
 
Umbria 17 nel 2011, +142% rispetto al 2010 (7 morti)
 
 
Abruzzo 27 morti + 28,5% rispetto al 2010 (21 morti)
 
Lazio 41 morti -2,4% rispetto all’intero 2010 (42 morti)
 
Molise 4 morti + 33% rispetto all'intero 2010 (3 morti)
 
Campania 38 morti -20,8% sull’intero 2010 (48)
 
Puglia 38 morti -15,5 % rispetto all’intero 2010 (45 morti)
 
Calabria 19 +5% rispetto all’intero 2010 (18 morti)
 
Basilicata 5 morti – 16,6% rispetto all’intero 2010 (5 morti)
 
Sicilia 41 morti -2,4 % in meno rispetto all’intero 2010 (42 morti).
 
Sardegna 20 morti - 16,6 dell’intero 2010 (24 morti)
 
Nel numero totale delle vittime regionali mancano i lavoratori morti sulle autostrade e i militari morti in Afghanistan e quelli in itinere e sulle strade, con questi si arriva a contare oltre 1050 (stima minima) morti sul lavoro dall’inizio dell’anno
 
Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro:
 
Brescia 19, Torino 17 - Roma 15, Bolzano 14 -Milano e Bologna 13 - Frosinone12 - Chieti 11 - Vicenza, Venezia L'Aquila, Bergamo, Catania, BAT, Perugia, Napoli e Reggio Emilia 10 – Savona e Benevento 9 – Ragusa, Lecce, Foggia, Macerata, Arezzo, Trento, Padova e Cuneo 8 – Salerno, Avellino, Firenze, Cosenza e Latina 7 - Terni, Trapani, Piacenza, Viterbo, Parma, Como, Catanzaro, Oristano 6 – Treviso, Rovigo, Messina, Palermo, Bari, Alessandria, Brindisi, Nuoro, Cagliari, Caserta, Grosseto, Livorno, Forli-Cesena, Mantova, Varese, Asti, Udine 5.
 
Questa è la situazione drammatica esistente in Italia e voglio ricordare ancora una volta che nessun partito, nessun sindacato, nessuna associazione, nessun onorevole, nessun senatore ha fatto niente per queste tragedie.Se cambierà qualcosa sarà solo ed esclusivamente grazie al coraggio di un cittadino italiano: Marco Bazzoni.
 
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.94) 13 dicembre 2011 21:08

    Possibile che dobbiamo essere ripresi dall’Europa per renderci conto che siamo diventati immorali per la mancanza di rispetto nei confronti della vita dei lavoratori? La mancanza di sicurezza e le continue morti non fanno che confermare quello che dico, persone trattate come schiavi e la cosa più grave sapete qual è? Queste morti passano invisibili tra tutte le cazzate che si raccontano ogni giorno, fra tutte le notizie che non fanno altro che ripetere le stesse cose, come un manganello che stordisce e alla fine non ci fa più vedere le cose vere che dobbiamo e abbiamo il dovere di conoscere

  • Di (---.---.---.59) 14 dicembre 2011 09:57

    Hai perfettamente ragione.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares