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L’Otto per Mille alla Sardegna

L’u­ra­ga­no che si è ab­bat­tu­to sul­la Sar­de­gna ha cau­sa­to in­gen­ti dan­ni e pa­rec­chie vit­ti­me. Allo sta­to at­tua­le i mor­ti sono 16 mor­ti, mi­glia­ia gli sfol­la­ti. Il mal­tem­po ha col­pi­to so­prat­tut­to l’a­rea di Ol­bia, ma an­che al­tre zone del­l’i­so­la sono coin­vol­te nel di­sa­stro.

sardegna

I soc­cor­si si sono su­bi­to at­ti­va­ti e non si è fat­ta at­ten­de­re, di fron­te a quel­la che il pre­mier En­ri­co Let­ta ha de­fi­ni­to una “tra­ge­dia na­zio­na­le”, la ri­spo­sta del­le isti­tu­zio­ni. Il go­ver­no ha an­nun­cia­to uno stan­zia­men­to straor­di­na­rio di 20 mi­lio­ni di euro, per far fron­te al­l’e­mer­gen­za. Uno sfor­zo si­cu­ra­men­te lo­de­vo­le, ma che non è suf­fi­cien­te a fron­teg­gia­re una si­tua­zio­ne cro­ni­ca di dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co nel­la pro­spet­ti­va di cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci che ten­de­ran­no ad au­men­ta­re.

Non ba­sta­no gli in­ter­ven­ti di emer­gen­za una tan­tum, ser­vo­no so­prat­tut­to un se­rio pia­no a lun­go ter­mi­ne e un lar­go im­pie­go di ri­sor­se in ma­nie­ra ra­zio­na­le, vi­sta la si­tua­zio­ne cri­ti­ca di tan­te zone d’I­ta­lia. Il no­stro ter­ri­to­rio, spe­cie in pro­vin­cia e nei pic­co­li co­mu­ni, ha bi­so­gno di es­se­re sal­va­guar­da­to pro­prio per evi­ta­re che di­sa­stri come que­sto si ri­pe­ta­no.

Dove tro­va­re i fon­di ne­ces­sa­ri, spe­cie in una si­tua­zio­ne di cri­si? La si­tua­zio­ne po­treb­be cam­bia­re a no­stro av­vi­so se il go­ver­no si pren­des­se dav­ve­ro l’im­pe­gno di uti­liz­za­re i fon­di del­l’8×1000 che van­no allo sta­to per le fi­na­li­tà col­let­ti­ve e uma­ni­ta­rie, piut­to­sto che per mis­sio­ni mi­li­ta­ri o per tap­pa­re qual­che buco nel bi­lan­cio, o peg­gio an­co­ra per gi­rar­li per al­tre vie alla ric­chis­si­ma Chie­sa cat­to­li­ca, già am­pia­men­te fo­rag­gia­ta at­tra­ver­so mi­glia­ia di ri­vo­li.

Se le isti­tu­zio­ni aves­se­ro il co­rag­gio di di­chia­ra­re aper­ta­men­te que­sto im­pe­gno e osas­se­ro sfi­da­re il mo­no­po­lio pub­bli­ci­ta­rio del­la Chie­sa cat­to­li­ca in tv, ma­ga­ri pro­po­nen­do spot che ri­cor­di­no qua­li sono le scel­te (tut­te le scel­te) e come sono im­pie­ga­ti i sol­di dei con­tri­buen­ti, tan­ti ita­lia­ni sa­reb­be­ro di cer­to più mo­ti­va­ti a dare il pro­prio Otto per Mil­le allo Sta­to. Chie­dia­mo che le isti­tu­zio­ni pren­da­no in con­si­de­ra­zio­ne que­sto pic­co­lo sug­ge­ri­men­to e pen­si­no pri­ma di tut­to ai soc­cor­si, alla ri­co­stru­zio­ne del­le case e al ri­pri­sti­no dei ser­vi­zi uti­li a tut­ti i cit­ta­di­ni, piut­to­sto che ga­ran­ti­re cor­sie pre­fe­ren­zia­li ai so­li­ti noti.

Come ri­cor­dia­mo sem­pre, l’Uaar chie­de l’a­bo­li­zio­ne com­ple­ta del mec­ca­ni­smo del­l’Ot­to per Mil­le ed è tra le po­che real­tà a sen­si­bi­liz­za­re su que­sto l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca. Le re­li­gio­ni do­vreb­be­ro far af­fi­da­men­to sui pro­pri fe­de­li, non sul­le cas­se del­lo Sta­to.

Ma nel­l’at­te­sa che sia abo­li­to, che al­me­no l’Ot­to per Mil­le sia dav­ve­ro a be­ne­fi­cio del­la cit­ta­di­nan­za. Già il go­ver­no Mon­ti si era mos­so nel­la giu­sta di­re­zio­ne, au­men­tan­do la quo­ta per fron­teg­gia­re le ca­la­mi­tà na­tu­ra­li: Let­ta può fare mol­to di più, dan­do un se­gna­le di svol­ta al pae­se.

 

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