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L’Italia e il “porno-pensiero”

Nel 1992 c’era il “partito dell’amore”, nel quale si candidò Ilona Staller, pornostar nota come “Cicciolina” e un’altra pornostar altrettanto famosa, Moana Pozzi. Questo partito non ottenne grandi risultati.

Qualche anno più tardi, Sara Tommasi, Luigi Marra e Domenico Scilipoti promossero il “Partito d’Azione per lo sviluppo”: la show girl apparve nuda in strada e davanti ad un bancomat.

Sara inoltre dichiarò: “Appaio nuda perché attraverso la mia visibilità voglio dire che le banche non solo ci hanno lasciato in mutande, ma ce le hanno letteralmente sfilate…“.

E ancora: “Poi non me ne frega niente di mostrarmi e mi diverto. Mi basta essere retribuita. Farei qualsiasi cosa per soldi. Lei sa quanto guadagna un consigliere comunale?

Infatti Sara è stata protagonista anche di scene porno in tempi recenti. Lei sembra non fermarsi davanti a nulla…

Nel 2008 si parla di un salto di qualità. Dai set cinematografici a luci rosse al Campidoglio. È quello che spera Emilia Cucciniello, pornostar conosciuta come Milly D’Abbraccio, regina dell’hard degli anni ’80 e ’90, in corsa per il Comune di Roma nella lista dei socialisti. “Era il mio sogno nel cassetto e sono contenta di avere questa chance perché noi attori dell’eros ci siamo sempre sentiti in qualche modo ghettizzati”.

È apparso qualche giorno fa su Micromega, blog di uno dei più famosi quotidiani italiani, Repubblica, un articolo di Valentina Nappi, nota pornostar, articolo intitolato “Oggi il fascismo si chiama anticapitalismo”. Ognuno può avere i propri pensieri giusti o sbagliati che siano. Ma affermare che oggi il fascismo si chiama anticapitalismo sembra davvero una dichiarazione azzardata. Oggi chi è anti-capitalista è contro il razzismo, è contro la propaganda, è contro le ideologie di massa etc. Chi è fascista invece sembra che sia a favore di queste cose…

Tutti questi esempi per rendere conto del fatto che in Italia è presente da tempo un “porno-pensiero” che si affianca agli altri pensieri di massa, alle altre sottoculture ed è inglobato e fagocitato dai media di regime come tante altre cose. Un porno-pensiero di cui abbiamo visto ampia dimostrazione grazie all’ex-presidente del consiglio Silvio Berlusconi, un porno-pensiero che rappresenta una delle forme più degenerate e anche forma ultra-libidica della società dell’immagine e della logica dell’apparire, società dell’immagine che propone icone pop, divismo, sottoculture, mitologie, supereroi e tanto altro ancora.

In Italia il porno-pensiero è presente anche grazie agli anni di berlusconismo di cui il paese sconta ancora le pene con il legittimo successore di Berlusconi, il presidente del consiglio attuale Matteo Renzi, interprete oltremodo ottimale della società dell’immagine in versione italiana, “eroe” della scena mediatica, divo onnipresente in telegiornali, social network, talk-show politici etc.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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