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L’Europa sollecita gli Stati membri sui diritti Lgbtqi

Ennesima presa di posizione del Parlamento Europeo sul matrimonio omosex e con la richiesta di assistenza e protezione alle persone vittime di un crimine omo/transfobico

Nel 2011 nel primo rapporto europeo sulla situazione dei diritti umani di Lesbiche, Gay, bisessuali, persone Transessuali e Intersessuali in 49 paesi europei l’Ilga-Europe posizionava l'Italia tra gli Stati fanalino di coda, lo scorso settembre l'Europa ha votato una direttiva sull’assistenza alle vittime di reati, inclusi quelli omo/transfobici, il 12 dicembre il Parlamento europeo ha approvato nella relazione sulla situazione dei diritti umani nell'Unione europea 2010/2011 chiedendo agli Stati membri di introdurre matrimonio o unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Diritti umani e persone Lgbtqi

La relazione sulla situazione dei diritti umani nell’Unione Europea contiene un intero capitolo sui diritti Lgbtqi.

Il Parlamento Europeo ha fatto richieste molto circostanziate. In particolare ha “invitato” gli Stati membri a introdurre nella loro legislazione il matrimonio tra persone dello stesso sesso, le unioni civili e quelle di fatto, e il loro riconoscimento da parte degli Stati; a rivedere le norme europee contro il razzismo e la xenofobia includendo l'omofobia. Inoltre ha chiesto  Diritti Lgbtqi espressamente che la direttiva anti-discriminazione sia sbloccata al Consiglio, che la religione non sia strumentalizzata per bloccare la lotta contro le discriminazioni; che l’Unione Europea approvi una tabella di marcia per l'uguaglianza per le persone Lgbtqi; che i Gay Pride siano protetti e sostenuti dalle autorità; che il transgenderismo non sia più considerato una malattia; che i diritti Lgbtqi siano garantiti nella politica di asilo dell'UE.

Il testo completo è pubblicato nel sito del Parlamento Europeo.

Ovviamente non tutti erano d’accordo, ma il Parlamento europeo ha approvato con 308 voti a favore (socialisti, liberali, verdi e comunisti, una minoranza di popolari), 229 contrari (popolari, conservatori e destre) e 48 astenuti (parte dei popolari).

Cosa aggiungere? Direi che sulla situazione italiana abbiamo scritto libri interi, però mi sento di condividere il commento postato su Facebook da Alessandro Della Penna: daranno retta all’Europa o al Vaticano?

E di rispondere: se sono ottimista all’Europa, se sono realista al Vaticano!

Protezione alle persone vittime di reati omo/transfobici

Vale la pena di sottolineare quanto affermato lo scorso settembre nella direttiva che istituisce norme minime riguardanti "i diritti, l'assistenza e la protezione delle vittime di reato di genere" perché é il primo atto di diritto internazionale che fa riferimento all'"espressione di genere". 

La direttiva, infatti è molto chiara: "Le persone vittime di un crimine a causa della loro 'espressione di genere, identità di genere, orientamento sessuale' avranno diritto ad un'assistenza e protezione speciale: tali discriminazioni dovranno essere prese in piena considerazione nel quadro della valutazione del caso individuale. In particolare, gli Stati  Human Rights credits Plaatje Christophermembri dell'UE dovranno prevedere che le vittime di crimini abbiano accesso a servizi di supporto appropriati, siano interrogate da professionisti che hanno seguito un training specifico, siano supportate nel corso della procedura giudiziaria, nonché protette da ulteriori intimidazioni".

"In sostanza - ha evidenziato Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti -, la direttiva permetterà l'assistenza e la protezione delle persone vittime di crimini transfobici ed omofobici. Una volta approvata dal Consiglio la direttiva entrerà in vigore e dovrà essere applicata entro 3 anni".

Cosa farà l’Italia che fa già fatica ad accogliere le persone provenienti da Paesi in guerra?
Cosa farà l’Italia che non riesce nemmeno ad approvare l’allargamento della Legge Mancino ai reati omo/tramsfobici?

La risposta, purtroppo, è sempre la stessa: saprà restare immobile e non fare nulla.

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