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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > L’Eritrea di Francesco Cavalli nell’estate veneziana

L’Eritrea di Francesco Cavalli nell’estate veneziana

Imperdibile appuntamento per gli appassionati della musica barocca in coproduzione con la Fondazione Musei Civici di Venezia ed il Venetian Centre for Baroque Music.

Moltissimi e vari sono stati gli appuntamenti all’interno della programmazione del festival “Lo Spirito della musica di Venezia” promosso dalla Fondazione Teatro La Fenice con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Tra questi una interessantissima L’Eritrea di Francesco Cavalli, prima rappresentazione in lingua originale in tempi moderni. Allestita fuori del celebre teatro veneziano, L’Eritrea ha preso vita nell’ingresso monumentale di Ca’ Pesaro, magnifico palazzo affacciato sul Canal Grande, sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna e del Museo d’Arte Orientale.

La Fondazione Teatro La Fenice si fa dunque carico di un nuovo allestimento per un’opera che aveva visto la luce proprio a Venezia, al Teatro di Sant’Aponal, il 17 gennaio 1652 e oggi il M° Stefano Montanari, alla testa dell’Orchestra Barocca del Festival, ci fa rivivere l’emozione di un’opera barocca riproposta in maniera fedelmente filologica. Nata dall’accoppiata Cavalli-Faustini, binomio attivissimo nel seicento italiano, fluida nella musica che accompagna con strizzatine d’occhio un testo arguto e brillante, L’Eritrea si garantì un enorme successo sin dalla sua prima uscita e le recite a Ca’ Pesaro hanno confermato il valore dell’opera e l’eccellenza dell’allestimento: sala piena, moltissimi giovani e lunghi applausi a tutte le recite.

Un’opera che è un vero gioiellino, che afferma e conferma l’abilità di Francesco Cavalli malgrado il patrimonio da lui composto venga poco rappresentato a causa della mancanza di trascrizioni. Le rappresentazioni sono state seguite, il 12 luglio, da un fecondo convegno internazionale che ha riunito a Venezia i più grandi specialisti di Cavalli.

Tutti bravi i giovani interpreti: Giulia Semenzato, nel ruolo del titolo, Renato Dolcini, Francesca Aspromonte, Anicio Zorzi Giustiniani, Elena Traversi, Giulia Bolcato e Rodrigo Ferreira, che il M° Stefano Montanari ha sapientemente guidato e motivato. Suggestiva la scena nella quale agiscono i cantanti con la regia di Olivier Lexa. Filologicamente inappuntabile l’Orchestra Barocca del Festival. Tre recite delle quali in città se n’è parlato con lode.

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