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L’Educazione alla Cittadinanza Globale

L’Educazione alla Cittadinanza Globale (o planetaria o mondiale, secondo terminologie in parte sovrapposte) trova nell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ed in particolare nell’UNESCO, la sua principale cornice di riferimento. La Dichiarazione universale dei diritti umani ONU 1948 recita: “L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace” (art. 26).

Lo stesso principio è stato ripreso nel 1974 dall’UNESCO nelle “Raccomandazioni sull’educazione per la comprensione, la coopera¬zione e la pace internazionali e sull’educazione relativa ai diritti umani e alle libertà fondamentali”.

La Commissione UNESCO sull’Educazione per il Ventunesimo Secolo, nel 1996, ha sottolineato nel rapporto “Nell’educazione un tesoro”, la necessità di rimettere al centro dell’educazione la tensione ad apprendere a vivere insieme, a cooperare, a progettare in comune: un’educazione che sappia prestare attenzione ai diritti sia della persona, sia della comunità locale ed internazionale dovrebbe quindi considerare fra i suoi fondamenti la capacità di vivere insieme attraverso la comprensione degli altri e della loro storia, delle loro tradizioni e dei loro valori spirituali, e creando su tale base un nuovo spirito che, guidato dal riconoscimento della crescente interdipendenza degli esseri umani e da una comune analisi dei rischi e delle sfide del futuro, possa indurre l’umanità ad attuare progetti comuni affrontando i conflitti in maniera intelligente e pacifica.

Utopia potrebbe pensare qualcuno; ma si tratta di un’utopia necessaria, anzi vitale, se ci si vuole sottrarre a un pericoloso ciclo alimentato dal cinismo o dalla rassegnazione. In tale ambito, sono rilevanti gli impegni ratificati anche dall’Italia in riferimento alla Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia (ONU 1989), fra cui il diritto dei minori a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni (art. 12). Accanto ai temi dell’ intercultura, comprensione e cooperazione internazionale, dei diritti umani (promossi dal decennio per l’Educazione ai diritti umani 1995-2004 e dai piani d’azione del Consiglio ONU per i Diritti Umani) e della pace (promossa dal Decennio Internazionale per la Cultura di Pace e di nonviolenza 2001-2010), la dimensione della sostenibilità è stata articolata e definita attraverso cinque processi ed eventi internazionali: la conferenza ONU del 1972 a Stoccolma sull’ambiente, la Commissione Brundtland e il Rapporto che ha pubblicato nel 1987 sul comune futuro dell’umanità, i due vertici sul futuro della Terra del 1992 e 2012 a Rio de Janeiro. La sostenibilità è stata ulteriormente definita e promossa dal decennio dedicato dall’ONU all’educazione allo sviluppo sostenibile (2005-2014). L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015, rappresenta un quadro di riferimento internazionale con obiettivi specifici. In particolare l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 4 sull’Istruzione di qualità presenta una specifica meta (4.7) in chiave di cittadinanza globale.

Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche attraverso un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e nonviolenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile. Anche l’UNESCO considera l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile come cornice di riferimento per l’ECG, sottolineando che la promozione di un’educazione inclusiva e globale è funzionale al raggiungimento di tutti i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 e che l’Educazione alla Cittadinanza Globale è un meta-obiettivo funzionale a preparare e innescare i cambiamenti culturali per la creazione di una società più giusta, equa e sostenibile. A partire dal riconoscimento dello stretto legame tra sostenibilità e cittadinanza globale, l’UNESCO ha incluso nel suo lavoro sull’ECG 2014-2021 il monitoraggio dello stato di avanzamento rispetto alla meta 4.7 dell’Agenda 2030. L’UNESCO ha ritenuto che l’Educazione alla Cittadinanza Globale sia un’area di lavoro strategica, orientata dal documento quadro pubblicato nel 2014: “Global Citizenship Education. Preparing learners for the challenges of the 21st century” nell’ambito della Global Education First Initiative.

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