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 Home page > Attualità > Salute > L’Alcol è droga! Non dimentichiamolo

L’Alcol è droga! Non dimentichiamolo

Il vino, la birra, le grappe, da sempre fanno parte della nostra cultura: con questa giustificazione, nelle nostre zone soprattutto, si inizia ad avvicinarsi all’Alcol già in età giovanissima (sempre prima) per poi crescere e vivere sempre a stretto contatto con questa sostanza. Le famiglie non ne fanno una tragedia se al rientro da una serata con gli amici i figli sono “allegri” o un po’ su di giri per aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Le scuole evitano completamente il discorso e non esistono campagne di informazione o sensibilizzazione sul tema.

La piazza in generale, è ormai abituata ed accetta senza problemi tutte le occasioni in cui l’abuso dell’Alcol si manifesta: di prima mattina con il bicchiere di bianco dell’anziano, a pranzo con il caffè corretto dell’operaio, di pomeriggio con la birra per “merenda” di qualche studente, prima di cena con l’aperitivo (che è sempre più pesante) e infine la sera con “chi più ne ha più ne metta”.

L’Alcol viene così celebrato ovunque: nelle feste, nelle sagre, nelle serate in baita, nelle grigliate estive, addirittura nelle manifestazioni sportive (basti pensare ai tornei di calcio locali, tanto per fare un esempio), in qualsiasi occasione. Di ragazzi, che ormai senza alcol non si divertono, in giro ce ne sono tantissimi e sempre di più. Di morti, causati dall’alcol, in Italia ce ne sono 30mila all’anno e sempre di più. E’ una situazione gravissima, di cui pochi si rendono conto. Non si fa nulla (o comunque sempre troppo poco) per cambiare le cose. Il problema è di gran lunga sottovalutato e non c’è alcun segnale che faccia presagire un cambiamento.

Le amministrazioni locali per prime dovrebbero fare qualcosa a riguardo, soprattutto per informare la popolazione sui danni e i rischi che una sostanza come l’alcol può provocare. Creare disinformazione, affermando pubblicamente che “l’Alcol non è un droga ma una semplice bevanda” (come ha fatto di recente un nostro Sindaco cadorino) è pericolosissimo: oltre ad essere scientificamente sbagliato, è un messaggio devastante per i giovani, soprattutto ripeto, in una zona come la nostra dove il consumo e l’abuso di questa sostanza è già molto diffuso. Il fatto che l’Alcol sia legale non significa che sia meno dannoso di sostanze illegali o che per questo si possa sottovalutarne gli effetti.

Personalmente ritengo sia inutile e sbagliato proibire o criminalizzare: bisogna piuttosto informarediffondere consapevolezza su questi temi ed invitare tutti ad una maggiore responsabilità personale. A tal proposito ho voluto scrivere questo articolo in cui riporto di seguito alcuni dati e informazioni importanti sull’alcol.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica l’alcol fra le droghe; è una droga giuridicamente legale ma è una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, ed è causa di una dipendenza il cui grado è superiore rispetto alle droghe più conosciute. Come tutte le droghe anche l’alcol ha un potere psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello), la sua assunzione protratta nel tempo induce assuefazione (per ottenere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose), può nel tempo instaurarsi un legame specifico che condiziona negativamente lo stile di vita della persona che ne fa uso, mettendone a rischio la salute fisica, psichica, familiare e sociale.

Secondo l’OMS l’Europa è la Regione dove si beve più alcol al mondo. Il consumo d’alcol per abitante è il doppio rispetto alla media mondiale. L’alcol è il terzo fattore di rischio per i decessi e per le invalidità in Europa, e il principale fattore di rischio per i giovani.

Uno studio del 2007 condotto dal professor David Nutt dell’Università di Bristol e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet classifica l’Alcol al 5° posto tra le droghe più pericolose e dannose (al 1° c’è l’Eroina, al 9° il Tabacco, all’11° la Cannabis, al 16° gli Steroidi, ecc). Il risultato è frutto di un nuovo sistema di classificazione che tiene conto oltre che della pericolosità della sostanza per l’individuo, anche della dipendenza che la sostanza genera e della pericolosità socialedi chi la assume. Si tratta in realtà più che di uno studio sulle sostanze in sé, di un’inchiesta tra intervistati qualificati: psichiatri specializzati in dipendenza da sostanze e ufficiali giudiziari o di polizia con comprovata preparazione scientifica.

Commenti all'articolo

  • Di Diego (---.---.---.210) 7 settembre 2010 16:05

    Lei esagera: che male c’e’ a bere una birra di pomeriggio? esiste un’ora alla quale secondo il suo bacchettonissimo giudizio e’ consentito berla? oppure vorrebbe eliminare qualsiasi bevanda alcolica? me lo spieghi perche’ mi sembra che abbia bocciato qualsiasi situazione dall’aperitivo all’ammazzacaffé!


    Dia retta, si beva un bicchierino, le calmera’ i nervi!

    p.s.: ma non esageri!
  • Di (---.---.---.190) 7 settembre 2010 19:55

    Non si fa cenno alla differenza tra uso ed abuso di questa sostanza. Un articolo così catastrofico, proprio per il fatto che non è oggettivo, induce chi legge, (specialmente i giovani), a non prenderne in considerazione il contenuto.

    Di più; a mio giudizio l’abuso di alcool e di altre sostanze è per lo più l’indicatore piuttosto che la causa dei problemi, e la crescita del suo consumo è secondo me sintomo di un disagio sociale specialmente della fascia più giovane, così come ne è sintomo la crescita esponenziale negli ultimi anni di casi di ansia e di altri disturbi psichici.

    Saluti,
    Pietro
  • Di (---.---.---.146) 8 settembre 2010 09:39

    Sono d’accordo con il punto di vista di Pietro (7 settembre 19:55).

    Infatti, se non si distingue tra uso e abuso, tutto diventa pericoloso. Basti pensare al fenomeno dell’obesità negli Usa – fenomeno che ultimamente è presente anche nel resto dell’Occidente - causato dalla consuetudine di alimentarsi con “junk food”, ossia cibo ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale. Alimenti come merendine, snack, hamburger, bibite sintetiche, caramelle ecc., ricchi di conservanti, coloranti e sostanze chimiche, ma carenti di elementi essenziali come vitamine, minerali, aminoacidi e fibre. A causa dell’alto contenuto di zuccheri e grassi nocivi, sono causa di patologie come obesità, carie, diabete e cardiopatie.

    kthrcds

  • Di Matteo Gracis (---.---.---.166) 8 settembre 2010 09:42
    Matteo Gracis

    E’ semplicemente una presa di posizione netta sull’alcol, cosa che dovrebbero fare le istituzioni per prime visti i numeri di vittime che provoca ogni anno. 

    Distinguere tra uso e abuso in questi casi è del tutto inutile: sarebbe come scrivere un articolo sugli incidenti stradali causati dall’alta velocità, precisando però che "chi va piano va sano e lontano". Ogni persona lo sa già da se.
    Non serve specificare che un bicchiere di vino a cena, una birra ogni tanto o un aperitivo, non sono dannosi, i consumatori lo sanno già (fin troppo bene). 

    Quello che mi interessava sottolineare nell’articolo è che nonostante sia una sostanza legale e celebrata ovunque, resta comunque una droga e questo non va né dimenticato né sottovalutato. 
    Infine, cosa che naturalmente non potevate sapere, questo articolo è stato scritto e pubblicato in una località dove il consumo di alcol è alle stelle (il Bellunese) e dove c’è l’assoluta necessità di intervenire per ridurre questa piaga. 

    p.s. @ Diego: io bacchettone? ..e pensi che gestisco una rivista sulla cannabis! =) (dolcevitaonline.it)

    • Di Diego (---.---.---.210) 8 settembre 2010 13:55

      Ho consultato il suo sito e ne condivido contenuti e obiettivi. 


      Pero’ rimango dell’opinione che la sua opinione sull’alcol sia bacchettona e, come dice Pietro, controproducente se lo scopo vuole essere quello di indurre a bere in modo responsabile.

      Secondo me quando l’ha scritto non era in vena, suvvia lo rilegga e ammetta che sembra scritto da un testimone di Geova (con tutto il rispetto per i testimoni di Geova)
  • Di (---.---.---.252) 8 settembre 2010 12:06

    Intanto che ci sei, prendi posizione anche sugli inceneritori, sugli impianti petrolchimici, sui pesticidi in agricoltura, sui depositi di scorie radioattive disseminate in parecchie località d’Italia all’insaputa della popolazione, ecc. Nella zona dove abito io tutti in famiglia hanno un malato o un morto di tumore, o tutt’e due. Questo grazie all’inceneritore, al dissennato uso di pesticidi in agricoltura e agli enormi impianti petrolchimici. Se poi nel bellunese bevono come imbuti, sono problemi loro. Nessuno li obbliga a farlo, mentre qui noi siamo costretti a subire le conseguenze di un disastroso modello di sviluppo.

    kthrcds

  • Di Matteo Gracis (---.---.---.166) 9 settembre 2010 13:53
    Matteo Gracis

    @ Diego: lo scopo dell’articolo non è quello di "indurre a bere in modo responsabile" ma di richiamare l’attenzione di pubbliche amministrazioni, scuole e educatori, che a volte (come nel caso riportato nell’articolo) sottovalutano il problema a tal punto da non considerare l’alcol come una droga. E’ questo che non accetto e combatto. 


    @ kthrcds: le questioni che citi sono di molto importanti e probabilmente un giorno mi occuperò (e prenderò posizioni anche su quelle). In questo caso, ho scritto un articolo sull’alcol. Ognuno scrive i propri articoli sugli argomenti che preferisce e su cui ritiene di dover attirare l’attenzione. 

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