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Isole Figi, l’appello di Amnesty International a un mese dalle elezioni

Tra un mese, il 17 settembre, nelle isole Figi si svolgeranno leelezioni parlamentari, le prime dal colpo di stato del 2006 che portò al potere l’attuale primo ministro Frank Bainimarama.

In questi otto anni, una combinazione di leggi draconiane, di intimidazioni e minacce contro giornalisti, sindacalisti e difensori dei diritti umani e di torture da parte delle forze di sicurezza ha creato un clima di profonda paura.

Un anno e mezzo fa avevamo raccontato le torture, riprese in un video, di due uomini catturati dopo essere evasi da una prigione. In quella occasione, nonostante lo scandalo suscitato dalle immagini, il primo ministro Bainimarama aveva dichiarato: “Io sto coi miei uomini!”

Sempre lo scorso anno, ma a settembre, l’entrata in vigore della nuova Costituzione – contenente provvedimenti di amnistia in favore dei responsabili di violazioni dei diritti umani – aveva dato luogo a numerose proteste pacifiche e 12 attivisti per i diritti umani erano stati arrestati.

Ai lavoratori delle principali industrie dell’arcipelago è vietato scioperare. Negli ultimi due anni, due noti rappresentanti sindacali, Felix Anthony e Daniel Urai, sono stati accusati di “sedizione” per aver rivendicato in forma pacifica i diritti dei lavoratori.

Secondo Amnesty International, le elezioni di settembre devono dar luogo a un profondo cambiamento. Per questo, l’organizzazione ha sottoposto a tutti i partiti politici e candidati in lizza un’agenda per i diritti umani contenente raccomandazioni per porre fine al clima di paura e d’impunità.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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