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Io sono la montagna: da migrante a passeur

Cosa succede a un ex emigrante meridionale quando dopo anni di vita durissima decide di passare dall'altra parte? Vale a dire di diventare un passeur, uno che i migranti li fa passare lui clandestinamente da una frontiera all'altra? Prova a raccontarlo, molto bene, con uno stile pulsante e un ritmo implacabile, lo scrittore Michele Lupo, nel racconto Io sono la montagna, da poco in libreria (Epika Edizioni). 

Un personaggio forse folle, certamente anomalo eppure capace di catturare l'attenzione del lettore perché sa rendersi credibile nel raccontare una vita fatta di scarti e di avventure non volute, almeno fino a un certo momento. "Non poteva finire così, a mangiare patate dalla mattina alla sera: non era campare quello. A me non mi bastava aspettare Italia-Germania. A me di Italia-Germania non me ne fregava niente. Io quando sentivo le grida dei paesani dalle casoppie diroccate in fondo allo stradone, io pensavo poveracci voi e tiravo lo sciacquone. Si facevano trattare a pesci in faccia e mai una reazione. L’unica reazione era Italia-Germania". 

L'ex emigrante cambia vita e si trasferisce in un quartiere bene di Milano. Ma presto è costretto a guardare in faccia il baratro in cui finisce il proprio matrimonio, il disprezzo della moglie, l'indifferenza del figlio (che alla fine del libro trova una sua motivazione). Prova ad aumentare le sue entrate finendo nei giri sbagliati della malavita. Fino al punto finale, quello di trasportare profughi e clandestini verso le Germania (è lo stesso protagonista, che è anche narratore in prima persona, a non sapere bene come chiamarli).

Ma accade un imprevisto, un tragico imprevisto, e tutto cambia. Il dramma della storia a cui assistiamo in questi tempi, quello delle grandi migrazioni di milioni di persone che cercano una diversa possibilità di vita, o proprio di fuggire da una morte certa nel proprio paese,viene qui visto all'interno di un Tir, una sola storia però emblematica. L'uomo finisce in carcere, ma la vicenda va avanti in altro modo, grottesco in parte e drammatico, che non sveliamo al lettore. Sembra un delirio il suo ma tutto è reso in una maniera naturale. Colpiscono nel libro di Lupo le invenzioni sintattiche della lingua, il parlato costruito con arte, la punteggiatura che non dà respiro al lettore e lo incatena senza tregua. Io sono la montagna è un racconto duro e toccante insieme. 

Michele Lupo, Io sono la montagna. Epika, pagg 102, Euro 12

 

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