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Io pago le spese per i lavori straordinari del condominio ma a detrarle è il nuovo proprietario

Io pago le spese per i lavori straordinari del condominio ma a detrarle è il nuovo proprietario. Mettetevi comodi perchè vi racconto una storiella che dimostra che in Italia siamo ormai alla frutta… diciamo al dolce, va. Vado con ordine e cerco di essere breve.

Casa_dalle_finestre_che_ridono
Capitolo primo. A luglio 2014 cambio casa. Vendo il vecchio appartamento e ne compro uno nuovo. Nel vecchio condominio ci sono spese straordinarie per il rifacimento della facciata. Ho già pagato una rata a marzo, una a giugno. Le successive sarebbero a settembre e novembre ma siccome i lavori sono stati deliberati e sono cominciati ritengo giusto pagare tutto io e sollevare il nuovo proprietario da questa spesa che non è dipesa dalle sue decisioni. Il 24 luglio saldo le due rate mancanti. In tutto sono circa 1800 euro. Il 31 luglio siamo davanti al notaio per l’atto di vendita.

Capitolo secondo. Siamo ad aprile 2015 ed è tempo di dichiarazione dei redditi. Non ho ricevuto il solito foglio dall’amministratore (del condominio vecchio) con le spese detraibili e allora gli telefono. La risposta mi lascia per un momento senza fiato. Il documento è stato inviato al nuovo proprietario perchè l’amministrazione è legata al condomino. Devo chiamare il nuovo proprietario e chiedergli di chiamare lui l’amministratore per intestare a me quel documento. Ho però parlato con una segretaria e non con l’amministratore. Tenete a mente questo dettaglio.

Chiamo il nuovo proprietario, che parla con l’amministratore titolare e mi richiama. Non è possibile fare il cambio! Vi risparmio i passaggi successivi (mie telefonate all’amministratore, all’intermediario della vendita dell’alloggio, al commericalista e al notaio che aveva redatto l’atto) e vado direttamente alla conclusione.

Conclusione. Le detrazioni seguono l’alloggio e non la proprietà. Dal 2013 è possibile inserire nell’atto di compra-vendita un accordo privato che specifichi in maniera diversa (prima non si poteva fare nulla) ma se questo accordo scritto non c’è (e non c’è nell’atto, non a parte) allora te la prendi in saccoccia e nessuno può intervenire. Nemmeno nel caso in cui il nuovo proprietario comunichi all’amministratore che quelle spese non le ha sostenute lui. La legge non lo permette. L’amministratore non può intestare quel documento in maniera diversa.
In pratica io ho pagato con un bonifico tracciabile in un momento in cui ero proprietario dell’appartamento ma queste spese le scarica il nuovo proprietario, che non ha cacciato un centesimo di quella cifra.
L’unica soluzione sarebbe fare un nuovo accordo tra le parti, un nuovo atto davanti al notaio, che però ovviamente costerebbe più di quanto potrei scaricare da quella spesa.

Dubbi e domande. Al netto della follia della cosa il principale dubbio è: come può il nuovo proprietario scaricare qualcosa che non ha pagato? Un controllo della finanza non scoprirebbe che a quel documento di spese effettuate non corrisponde un bonifico?
Ma ho poi una domanda di seconda fascia: chi avrebbe dovuto avvertirci dell’esistenza di questa legge? L’amministratore quando ha ricevuto il bonifico e sapeva della vendita? L’intermediario che sapeva dei lavori? Il notaio che ha inserito nell’atto la decisione di addebitare al vecchio proprietario quelle spese?

Lascio a voi le considerazioni e avvertite parenti e amici che hanno in programma di vendere casa: l’unica soluzione corretta e applicabile è inserire nell’atto la nota relativa a chi usufruisce delle detrazioni.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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