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 Home page > Tribuna Libera > Into the wild: un viaggio in nome della voglia di vivere

Into the wild: un viaggio in nome della voglia di vivere

Into the wild è un film oltremodo affascinante. Christopher attua una scelta di vita estrema, difficile, coraggiosa. Il suo perdersi nella natura incontaminata, il suo perenne viaggio verso il nulla è un inno alla voglia di vivere: allo stesso tempo le azioni di Christopher implicano la “morte sociale” di un individuo, l’esclusione totale, l’emarginazione portata all’estremo.

Questo film parla di voglia di libertà, libertà dai vincoli sociali, libertà dalle norme e dalle costrizioni che una società borghese e perbenista può imporre. Nel guardare questo film si rimane come rapiti e fagocitati dalle vicende di un ragazzo pieno di vitalità e stimoli: il viaggio di Christopher nell’America selvaggia come anche in tante città e tanti luoghi suburbani diventa un calvario ma anche un’esperienza di catarsi, di rigenerazione, un parossismo meditato e studiato nel mondo del nulla, nell’annullamento che implica la glorificazione dello spirito.

Into the wild è un classico road-movie e rispetto al suo genere è un vero e proprio capolavoro: un cult da vedere non una volta ma un film da vedere e rivedere perchè può offrire sempre nuovi spunti e significati. Christopher non è alla ricerca dell’amore, non è alla ricerca di qualcosa di preciso e definito: il suo viaggio è alla ricerca dell’estasi, delle emozioni, del momento da vivere fino in fondo. Il cammino di Christopher è come un pellegrinaggio ai confini del mondo compiuto per esplorare i limiti dell’individuo. Le sue soste, le pause consumate a guardare sconfinati paesaggi, le sue riflessioni, i suoi pensieri, tutto ciò affascina e rapisce l’attenzione dello spettatore: in fondo in fondo, in ognuno di noi c’è l’anima di un viaggiatore, di un pellegrino alla ricerca della verità, alla ricerca dell’illuminazione, alla ricerca della propria anima e della propria strada da percorrere.

Il diario di Christopher sembra essere anche il nostro diario: un diario dove scriviamo o non scriviamo ogni giorno le nostre delusioni, le nostre vittorie, i nostri momenti più bui…i momenti che ricorderemo per sempre…un diario dove si imprimono le nostre esperienze di vita in modo più o meno marcato ma mai banale ed irrisorio.

Il viaggio descritto e raccontato splendidamente in Into the wild sembra voglia trasmettere un’ansia di vivere, un’ansia di provare tutto ciò che c’è da provare nella vita: un film che sembra trasmettere passione e carattere imperituro.

Allora Into the wild sembra essere un viaggio compiuto in nome della voglia di vivere, un’esperienza stracolma di sensazioni e momenti di entusiasmo, un’esperienza che conduce anche al dolore fisico e spirituale, un’esperienza di pace ed equilibrio interiore.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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