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Insieme per Scampia: l’appello di Gianni Maddaloni per scongiurare la chiusura

La scorsa settimana nel cuore di Scampia, presso la struttura "Insieme per Scampia" (meglio conosciuta col nome di "Palestra Maddaloni") si è tenuto un importantissimo incontro, alla presenza di rappresentanti istituzionali, forze sociali e dell'informazione, che aveva come tema fondamentale il grido d'aiuto di Gianni Maddaloni – papà del noto campione olimpico di judo Pino Maddaloni e fondatore della palestra – per scongiurare la chiusura imminente del centro sportivo.

La struttura, fondata nel 2005, versa ora in condizioni economiche assai critiche, ed entro giugno sarà costretta a chiudere se non riuscirà a far fronte alle spese accumulatesi nel tempo, e che non hanno goduto del sostegno di alcuno sponsor, né pubblico né privato. All'appello hanno risposto numerosi rappresentanti della società civile, così come delle istituzioni nelle persone di Adriana Musella, presidente di "Riferimenti - Coordinamento nazionale antimafia Gerbera Gialla"; Cristiano Tatarelli, dirigente del commissariato Polizia di Stato di Scampia; il procuratore Giovanni Lepore e il presidente della municipalità di Scampia, Angelo Pisani. Ognuno di loro ha espresso il proprio fermo sostegno all'attività che Gianni Maddaloni e la sua famiglia hanno intrapreso, sottolineandone l'importanza e il merito sociale. 

Nel corso del lungo dibattito è emerso chiaramente il valore di questo centro, non solo dal punto di vista sportivo ma anche simbolico: fin dalla sua nascita esso è diventato in brevissimo tempo un vero avamposto sociale, nonché una struttura polifunzionale dalle mille attività, e tra di esse citiamo i corsi di formazione e prevenzione per giovani reclusi attraverso lo sport, l'insegnamento di un mestiere, e il rispetto per gli altri; possibilità di fare sport gratuitamente per immigrati, ipovedenti e diversamente abili; ambulatorio oncologico, ortopedico e chirurgico gratuito con medici volontari.

E moltissime sono le associazioni ed istituzioni con le quali collabora la palestra, come le scuole elementari della provincia di Napoli, poi ci sono le comunità come quella di don Peppe Diana, ma anche il Tribunale dei Minori, l'istituto dei non vedenti "Martusciello", i ragazzi detenuti di Nisida e Poggioreale.

La famiglia Maddaloni (Gianni in primis) cerca di infondere in questi ragazzi il senso della competizione sana e sportiva, quella retta, quella giusta, che insegna anche a vivere e stare in mezzo alla gente, rispettare le regole, essere parte di una comunità.

"Il nostro intento – lo ha sottolineato chiaramente Gianni – non è quello di combattere la camorra. Quello non è compito mio ma delle istituzioni e delle professionalità che lavorano specificamente in quel senso. Ciò che noi facciamo è cercare di salvare i ragazzi dalla strada, riunire le famiglie attraverso lo sport, creare dei valori per il futuro per salvarli dal malvivere". Questi sono alcuni dei punti fondamentali che la struttura si è prefissati, facendo del "dedicare la vita agli altri" il proprio principio di vita. Sarebbe davvero un colpo durissimo per tutti i gruppi, le comunità e i ragazzi coinvolti nei progetti se questa struttura dovesse chiudere i suoi cancelli. 

"Insieme per Scampia" assolutamente merita tutta l'attenzione e il sostegno delle istituzioni e di noi tutti.

 

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.84) 23 giugno 2013 02:19

    buona sera gianni

    ho sentito per televisione questa sera che un ragazzo di scampia e molto bravo al pianoforte

    io ne posseggo ubno nuovo a casa che mio figlio non potra più utilizzare perché deceduto in incidente aereo

    sona Pasquali Eugenio di Falconara ceel 3335216709

    se mi vuoi contattare il piano e completamente a disposizione senza spese

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