• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Inquinamento dell’aria: 8 milioni di morti all’anno

Inquinamento dell’aria: 8 milioni di morti all’anno

Che l'inquinamento dell'aria fosse una questione di grande importanza potevamo di certo immaginarlo, ma i dati pubblicati recentemente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, riferiti all'anno 2012, sono comunque sconvolgenti. La cifra choc dichiarata dall'OMS è di 8 milioni di morti premature causate ogni anno dalla cattiva qualità dell'aria negli ambienti, sia interni che all'aperto. Un dato del genere, ad esempio, supera di gran lunga la somma delle morti causate complessivamente da tabacco, incidenti stradali e diabete.

La precedente valutazione risalente al 2004 riportava un dato decisamente inferiore (attorno ai 5 milioni); questo grande incremento si spiega solo parzialmente con un effettivo aumento delle morti globali, ma è venuto a costituirsi attraverso l'integrazione nella statistica di tutta una serie di situazioni in cui la cattiva qualità dell'aria respirata è elemento decisivo (ma non immediatamente evidente) rispetto al decesso. Ciò avviene in alcuni casi di ictus o di malattie cardiache, oltre che nei casi di cancro e malattie respiratorie.

È interessante notare come il fenomeno si distribuisca nel mondo: questa problematica, concentrata particolarmente nei paesi poveri o in via di sviluppo, trova la sua area più critica nel sud est asiatico, dove una persona ogni cinquanta muore proprio a causa dell'inquinamento dell'aria. Fenomeno che colpisce trasversalmente tutta la società. A risentirne di più sono ovviamente le fasce più deboli, vale a dire anziani e bambini.

Non è banale la distinzione tra l'inquinamento degli ambienti e quello esterno, problematiche complementari che mietono all'incirca lo stesso numero di vittime, ma che hanno origini e spiegazioni differenti. L'inquinamento domestico è spesso causato dalla combustione di carbone o legna in locali non sufficientemente ampi o arieggiati. A soffrirne di più, per motivi di più prolungata esposizione, sono le donne impegnate nella cucina o in altre attività familiari.

L'inquinamento dell'aria che respiriamo uscendo di casa invece è problema prettamente urbano che alle volte coinvolge anche molte città italiane ed europee, anche se non in modo tanto drammatico quanto le megalopoli indiane o cinesi. Dieci giorni fa, ad esempio, un picco di smog è stato registrato a Parigi ed ha obbligato a ricorrere al sistema delle targhe alterne oltre che a rendere eccezionalmente gratuiti i mezzi di trasporto pubblici. 

Uno strumento davvero interessante per rendersi conto dell'entità del problema è il sito cinese di un'ente che effettua il monitoraggio in tempo reale della qualità dell'aria in varie parti del mondo. Sebbene non ci siano punti di monitoraggio nel territorio italiano, possiamo farci un'idea di quale sia la situazione: nel momento in cui scriviamo, ad esempio, le città europee con un aria piuttosto insalubre sono Copenaghen e Brno in Repubblcia Ceca. Per capire che aria tira a casa nostra una buona fonte è il sito lamiaaria.it in cui la qualità dell'ambiente viene riportata, città per città, alla stregua di un bollettino meteo.

 

Foto: Flickr-Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità