Indignados di nuovo in piazza: "Le nostre rivendicazioni non moriranno mai"

E' passato un anno dalla nascita del movimento degli "Indignados", il quale poi si è esteso prima negli Stati Uniti con il movimento “Occupy Wall Street” e poi in tutto il mondo con forme e nomi diversi. I vari movimenti da allora ad adesso, sia in Spagna che nel resto del mondo, si sono molto attenuati o addirittura sono scomparsi del tutto.

Che significato ha incontrarsi ancora una volta a Puerta del Sol dopo un anno?

La manifestazione di ieri a Madrid ha avuto 4 punti di concentramento per poi raggiungere Puerta del Sol. Le manifestazioni di ieri iniziate in decine di città spagnole e in altre città del mondo arriveranno fino al 15 maggio, anniversario del movimento M15, per poi continuare con le giornate d'azione a Francoforte dal 16 in poi.

E' un anniversario importante prima di tutto, da commemorare ed onorare. E' un ulteriore momento d'incontro per una stagione di lotte che in Spagna, come in altre parti del mondo, continua dall'anno scorso.

’, $(’.barre_inserer’)[0]);" title="Doppio clic qui per inserire la scorciatoia nel testo"> Gli indignados spagnoli sono contro le politiche di austerità dettate dall'Europa: con le elezioni francesi e greche prima, e ora con le elezioni in Germania si è dimostrato che le suddette politiche di austerità vanno cambiate o sostituite del tutto. Gli indignados non vogliono “pagare” per gli errori commessi da altri, per una crisi economica generata dalle banche e dalla finanza. Essi si oppongono a riforme che stanno smantellando lo stato sociale. Non intendono pagare il debito generato da altri con tagli sempre più oppressivi.

Quindi è passato un anno ma le cose non sono cambiate, anzi sembrano proprio peggiorate: le politiche di austerity hanno accentuato la fase depressiva che l'economia europea stava già attraversando. E come un anno fa gli indignados spagnoli sono di nuovo in piazza a protestare il loro diniego contro un governo “complice” delle banche e della finanza e dicono: “Le nostre rivendicazioni non moriranno mai!”