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Indagando, tra arte e scienza, a Palazzo Schifanoia

Il prof. Villa, curatore di mostre memorabili alle Scuderie del Quirinale, ha presentato a Ferrara le sue analisi non invasive.

Un viaggio nel tempo. Un’indagine a tutto tondo sulle pitture murali di Palazzo Schifanoia a Ferrara. Questo l’ambizioso progetto, portato avanti dal Centro Arti visive dell’Università bergamasca e i Musei Civici di Arte Antica. La ricerca consiste nel realizzare analisi non invasive di tipo fotografico (riflettografie in infrarosso, infrarosso falso colore, fluorescenza UV) e di tipo spettroscopico, per il riconoscimento dei pigmenti, sia alle parti dipinte ad affresco che a quelle realizzate “a secco”, ormai poco visibili. Si tratta di alcune tra le più moderne tecniche di studio scientifico, senza prelievi di materia.

Nella suggestiva cornice della Sala dei Mesi, Giovanni Sassu, dell’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara, ha presentato l’ospite di pregio: Giovanni C. F. Villa. Docente di Storia dell’Arte moderna e di Museografia all’Università di Bergamo, Villa dirige il Centro Arti Visive della stessa Università. Divulgatore nel senso più alto e nobile del termine, coniuga magistralmente il rigore della scienza con la profonda conoscenza del patrimonio artistico, e riesce a trasmettere con passione e precisione ma, soprattutto, con semplicità il percorso d’indagine.

La conferenza ha ridato il via al seguitissimo ciclo "Ritorno a Schifanoia: il salone mostra i suoi mesi". Titolo dell’incontro del 10 ottobre scorso: "In Officina. Indagando Schifanoia". Filo conduttore, i misteri intorno all’esecuzione del ciclo pittorico voluto da Borso d’Este, con un occhio di riguardo agli aspetti tecnici ed esecutivi. Giovanni Villa, insieme a Gianluca Poldi, ha avviato nei mesi scorsi una campagna d’indagini scientifiche sulle pitture murali del Salone ed ha promosso una preziosa banca dati, consultabile previa richiesta formale.

Nel corso della serata, sono stati presentati i primi risultati a campione emersi durante le ricerche, in particolare sul “mese di marzo” dipinto da Francesco del Cossa. Le analisi hanno permesso di fare chiarezza sulle peculiarità tecniche, dalla tipologia del disegno sottostante, l’utilizzo dei cartoni ed i ripensamenti in corso d’opera, ai pigmenti utilizzati e le modalità di utilizzo, come ad esempio la mescolanza tra lapislazzuli, piuttosto costosi, e la più conveniente azzurrite. Ogni analisi ci restituisce informazioni per conoscere al meglio i materiali utilizzati all’epoca, i metodi esecutivi; verificare e monitorare lo stato conservativo e ricostruire virtualmente alcune scene perdute. In alcune zone, è emerso con l’ultravioletto, l’utilizzo di lacche e di lamine d’oro.

Anticipati inoltre, alcuni dei prossimi appuntamenti, tra incontri e convegni di alti studi, che costituiscono il calendario organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali dei Musei Civici di Arte Antica.

Da non perdere la XVII Settimana di alti studi rinascimentali: “La Melencolia di Albrecht Dürer cinquecento anni dopo (1514-2014)”, che si svolgerà il 4-5-6 dicembre 2014 presso il Salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia e Sala conferenze di Palazzo Bonacossi, e le celebrazioni per i 500 anni dell’ Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

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