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In visita ad alcune cattedrali romaniche pugliesi

In un fine settimana espressamente ritagliato, si sono raggiunte le destinazioni di Troia, Molfetta, Ruvo di Puglia e Bitonto, con base logistica di soggiorno e pernottamento, fra il sabato e la domenica, a Trani.

Purtroppo, a causa di un problema contingente, non è stato possibile accedere al capolavoro artistico religioso per eccellenza di questa ultima città; pur tuttavia, la rinuncia è stata “compensata” dalla speciale sistemazione logistica di altissimo charme, immediatamente affacciata sul porto e con la cattedrale per sfondo.

Quale e quanto incantevole e interessantissimo splendore è venuto a pararsi innanzi agli occhi, indistintamente in ognuna delle tappe! Autentiche meraviglie che, in aggiunta al godimento meramente estetico che riescono a generare, suscitano anche una catena di sussulti nella mente e nel cuore, per via degli innumerevoli richiami storici e della rievocazione di tempi lontanissimi, con conseguenti stimoli per riflessioni sull’alto livello artistico e sulla maestosità architettonica che già allora, nonostante i limiti dei mezzi all’epoca disponibili, si arrivava a toccare e a realizzare grazie al genio e all’impegno del protagonista uomo.

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Duomo di Molfetta

Senza addentrarsi in descrizioni e opinioni specifiche da addetti ai lavori, alcuni flash sgorgano spontanei e, attraverso le presenti righe, si cerca di dar loro immaginazione, espansione e visibilità:

- L’immensità del rosone sulla facciata a Troia, un prodigio che sembra quasi voler collegare lo sguardo dello spettatore niente poco di meno che all’arco della volta azzurra del cielo;

- Il grande raggio di sole che filtra obliquamente dalla vetrata sull’abside sino al pavimento del lato opposto nella navata del Duomo a Molfetta, tempio di semplice e struggente eleganza;

- L’armonia e la compostezza delle rifiniture e dei preziosi particolari in tutto l’insieme a Ruvo;

- La grandiosità, in ogni senso, a Bitonto.

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Cattedrale di Troia

Trattasi d’insigni ed eccelsi monumenti creati tra l’undicesimo e il tredicesimo secolo, eppure, come per un autentico miracolo, accanto ad essi, si snodano con naturalezza la vita delle località e le azioni della gente secondo gli schemi del terzo millennio.

Di fronte a tanta bellezza e grazia, si pone d’obbligo la domanda: come mai opere d’arte del genere restano sconosciute a molti pugliesi? Anche ignorando la relativa risposta, ma facendo semplicemente leva sull’esperienza personale testé fatta, verrebbe da suggerire, a tutti i corregionali, di continuare sì, d’ora in avanti, a dirigersi verso le classiche méte dei viaggi culturali (Roma, Firenze, Umbria, Venezia eccetera), ma riservando, contemporaneamente, una pari se non maggiore attenzione alle innumerevoli magnificenze artistiche che si trovano dentro i confini della nostra terra.

Inoltre e in particolare, lo stesso Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, da parte sua, potrebbe eventualmente orientare le gite scolastiche - che ogni anno interessano migliaia di ragazzi e giovani – preferibilmente, appunto, verso itinerari e monumenti nostrani.

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Cattedrale Ruvo di Puglia

Nell'immagine principale: Cattedrale di Bitonto

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